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CARBURANTI: OGGI INCONTRO TRA GESTORI E GOVERNO

La convocazione ha l'obiettivo di evitare lo sciopero dei benzinai proclamato per il 12 e 13 dicembre, motivato dalla crisi strutturale del settore

martedì 04 dicembre 2012
Fonte: Confcommercio nazionale
Il Presidente della Commissione di Garanzia Sciopero Roberto Alesse ha convocato le organizzazioni rappresentanti le compagnie petrolifere mercoledi' 5 dicembre alle ore 12. La convocazione ha l'obiettivo di evitare lo sciopero dei benzinai proclamato per il 12 e 13 dicembre. Lo sciopero è stato proclamato lo scorso 21 novembre dagli stati generali di Fegica-Cisl, Faib-Confesercenti e Figisc-Confcommercio, che hanno deciso di incrociare le braccia sulla rete ordinaria dalle 19 dell'11 dicembre alle 7 del 14, in sostanza due giorni pieni (il 12 e il 13). Nelle aree di servizio autostradali, invece, impianti chiusi dalle 22 dell'11 alle 22 del 13 dicembre. I gestori lamentano da tempo la ''drammatica crisi strutturale che attraversa la distribuzione carburanti e colpisce duramente le migliaia di piccole imprese di gestione'': crisi a cui la politica e le istituzioni non avrebbero risposto in modo adeguato, ma che vede sul banco degli imputati in primo luogo le compagnie petrolifere. A giudizio dei benzinai, infatti, i petrolieri hanno disatteso gli impegni sottoscritti il 27 luglio, che avrebbero dovuto portare a trattative sui temi più controversi, dai rinnovi contrattuali all'utilizzo delle carte di credito, fino agli oneri a carico dei distributori. Tutte questioni che si trascinano da tempo e che molto difficilmente potranno essere risolte nell'incontro in programma al Ministero dello Sviluppo economico per martedì 4 dicembre. Il sottosegretario Claudio De Vincenti tenterà di fare cambiare idea ai benzinai, che però non sembrano intenzionati a cedere, se non a fronte di ''un primo, immediato, tangibile intervento economico a favore delle imprese di gestione'' da parte delle compagnie petrolifere. Secondo le tre sigle, infatti, i petrolieri ''continuano a dimostrare il loro aperto rifiuto a dare seguito agli obblighi tracciati dalla legge in ordine alla contrattazione collettiva''. I gestori, insomma, si rivolgono al governo perche' 'strappi' alle compagnie molto di più di una promessa, vale a dire un assegno come anticipo sui contratti futuri, per mettere un tappo all'indebitamento che sta lievitando in modo allarmante, oltre 300 milioni di euro.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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