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LA TARES ESCLUDA LE AREE SCOPERTE DELLE ATTIVITA’ COMMERCIALI

Con una lettera ufficiale l’Associazione ha chiesto ai Comuni di prevederne la non tassabilità nei loro regolamenti applicativi

martedì 23 aprile 2013

Verrà recapitata a tutti i detentori e gli occupanti delle aree suscettibili di produrre rifiuti, non prima di maggio, la prima rata della TARES, il tributo sui rifiuti e sui servizi indivisibili, che da quest’anno sostituisce le precedenti tasse sulle immondizie Tarsu e Tia. Lo ha stabilito un recente provvedimento (cosiddetto “Sblocca debiti”) che ha dato facoltà ai Comuni di intervenire sul numero delle rate e sulla scadenza delle stesse come previsto dal "Salva Italia" (DL 201/2011), precisando che la relativa deliberazione venga adottata e pubblicata dal Comune almeno trenta giorni prima della data di versamento. Inoltre ha rinviato all'ultima rata relativa al 2013 il pagamento della maggiorazione di 0,30 euro per metro quadro già prevista. Ma la modifica che in parte rasserenato gli animi di molti commercianti, ormai rassegnati a ricevere l’ennesima mazzata fiscale, anche con l’introduzione della TARES, è stata la disposizione che precisa che:“Sono escluse dalla tassazione, ad eccezione delle aree scoperte operative, le aree scoperte pertinenziali o accessorie a locali tassabili [….]” (art. 14 DL 35/2013).
Sulla base di questo chiarimento, Confcommercio Vicenza ha inviato una lettera ufficiale a tutte i Comuni della provincia, chiedendo di prevedere esplicitamente nei loro regolamenti relativi all’applicazione della nuova tassa l’esclusione dalla tassazione delle intere aree scoperte di alcune attività commerciali, come ad esempio quelle dei distributori di impianti stradali di carburanti, dei concessionari e commercianti d’auto  ciclomotori, dei rivenditori di materiali edili e di prodotti per l’agricoltura o macchine agricole, dei garden, dei rivenditori di attrezzature ed accessori per la nautica, nonché dei bar, ristoranti, altri pubblici esercizi e alberghi (eccezione fatta per l’area a plateatico). Diversamente, l’imposizione per queste attività risulterebbe altissima, proprio in considerazione delle vaste superfici a cui fanno riferimento. 
“I regolamenti della TARES dovrebbero in larga parte ricalcare quelli della Tarsu e della Tia – dice Ernesto Boschiero, direttore della Confcommercio di Vicenza - e quindi non dovrebbero prevedere l’aumento delle aree soggette a tassazione.  Noi confidiamo che le Amministrazioni locali agiscano tenendo conto di questo e del fatto che cittadini e imprese sono già largamente tartassati”.
“La stessa normativa nazionale – precisa Boschiero – dice di  escludere dalla TARES le aree scoperte pertinenziali ed accessorie non operative, delle imprese. Ma è importante che tutti i Comuni lo stabiliscano in maniera precisa nei loro regolamenti applicativi, per evitare alle attività commerciali e
produttive qualsiasi sorpresa in negativo, soprattutto tenendo conto della situazione in atto e del  drastico calo delle vendite. Molte aziende, anche sul territorio vicentino, sono in seria crisi economico-finanziaria e a rischio di chiusura.  Per cui è più che mai necessario evitare qualsiasi ulteriore aggravio di costi, se davvero si vuole agire per salvaguardare il tessuto imprenditoriale locale e i relativi posti di lavoro”. 

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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