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TURISMO: OCCUPAZIONE A "PICCO" NEGLI ALBERGHI ITALIANI

Dati dell'Osservatorio Turistico-Alberghiero elaborati dal Centro studi Federalberghi. Da gennaio a maggio addetti calati del 4,7%

lunedì 10 giugno 2013
Diminuiscono lievemente (-0,8%) le presenze turistiche negli alberghi italiani tra gennaio e maggio 2013 (rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), ma cio'
che preoccupa e' il crollo dei lavoratori nelle strutture turistiche che, rispetto al 2012, sono diminuiti del 4,7%. I dati, che arrivano dall'Osservatorio Turistico-Alberghiero e sono stati elaborati dal Centro sudi di Federalberghi, sono tali da far chiedere al presidente della maggiore Federazione che riunisce gli albergatori italiani, Bernabo' Bocca, lo stato di crisi occupazionale. ''Il crollo di quasi il 5% di lavoratori - spiega Bocca - rappresenta un danno incalcolabile innanzitutto per quei lavoratori e le loro famiglie alle quali viene meno, oltre al lavoro, una indispensabile fonte di reddito, che si rovescia sull'economia nazionale con un conseguente calo dei consumi''. ''Da soli, imprese e sindacati, non ce la possono fare - prosegue Bocca - da qui la nostra richiesta della proclamazione di uno stato di crisi occupazionale per il settore, per ottenere
da Governo e Parlamento quei puntelli senza i quali lo svuotamento dei reparti nelle varie imprese turistiche potrebbe divenire un pozzo senza fondo". "In queste settimane, peraltro, -sottolinea Bocca- sono in corso gli incontri con le rappresentanze sindacali dei lavoratori per il rinnovo del Contratto Nazionale di categoria e siamo tutti impegnati nella ricerca di una strategia comune volta a salvaguardare i dipendenti ed a sviluppare la capacita' competitiva delle imprese''. Il calo complessivo del 4,7% dell'occupazione, si articola in un -4,6% di lavoratori a tempo indeterminato ed un -4,9% di lavoratori a tempo determinato. Diverso il discorso sulle presenze turistiche nei primi cinque mesi dell'anno: se il numero di pernottamenti, a livello nazionale, e' stato del -0,8%, si registra un -4,7% di italiani ma un aumento del +3,1% di stranieri. "Continua la tendenza di un turismo a due velocita' - osserva su questo punto il presidente degli albergatori - con gli italiani in costante frenata e gli stranieri in crescita, anche se spinti da tariffe alberghiere al ribasso''.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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