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REGALI DI NATALE: IN VENETO IL RITO RIMANE SALDO, MA LA SPESA E' IN CALO

Le stime della Confcommercio regionale: il 63,5% dei consumatori spenderà una cifra tra i 100 e i 300 euro

martedì 17 dicembre 2013
Fonte: Confcommercio Veneto

Regali di Natale: anche in Veneto il rito rimane saldo, ma la spesa destinata ai doni è ancora in calo rispetto agli anni passati. Lo è – secondo il sondaggio che ogni anno la Confcommercio realizza in vista delle festività e che il presidente di Confcommercio Veneto conferma nelle percentuali - per circa il 60% dei cittadini. Allo stesso tempo, il 40,5% è intenzionato a mantenere invariato il proprio budget. E solo l'1,8% incrementerà i propri standard di spesa.
Quanto al budget previsto, sarà al massimo di 300 euro: ben il 31,5% dei consumatori stanzierà una cifra inferiore ai 100 euro, il 63,5% fra i 100 e i 300 euro. Soltanto il 5,0% è intenzionato a spendere oltre 300 euro per i regali.
Diminuisce quindi rispetto al Natale 2012 il budget messo a disposizione dai veneti per gli acquisti destinati ai regali di Natale, a testimonianza della persistente e sempre più difficoltosa congiuntura economica. Saranno per la maggior parte i giovani (fino ai 34 anni) e gli anziani a impugnare la scure sulla spesa, le donne più degli uomini.
Nonostante il clima dimesso, però, quasi l'86% non rinuncerà al rito dei regali di Natale i cui destinatari saranno principalmente i familiari più stretti (coniuge, figli, genitori, fratelli per il 55,9%); seguono altri parenti in generale (50,7%), "altri conoscenti", le persone magari con le quali si intrattengono rapporti di lavoro (40,7%), gli amici (39,0%). La percentuale di coloro che hanno dichiarato che effettueranno acquisti per i regali "per sé" è risultata pari al 42,8%.
I regali si acquisteranno a ridosso della vigilia e non più a novembre, come accadeva un tempo: il 42,5% dei veneti li effettuerà questa settimana. Anche nel 2013 sarà la grande distribuzione ad accogliere il maggior numero di veneti impegnati nell’acquisto dei doni (59,5%). Ma anche i punti vendita tradizionali crescono di qualche punto percentuale (fra il +3 e il +4%). E poi c’è il web, in progressiva scalata anche nella nostra regione, preferito soprattutto dagli under 30.
“Questo lungo periodo di crisi vede anche nei cittadini veneti la voglia di andare oltre, quindi ai regali non si rinuncerà, però il budget si riduce e si restringe la cerchia dei destinatari  – dichiara Massimo Zanon, presidente di Confcommercio Veneto – Insomma, la volontà non combacia con le disponibilità che, fra la crisi e la scure delle imposte frustra il desiderio di festeggiare come si dovrebbe. La chiusura o la delocalizzazione di molte aziende venete che hanno lasciato per strada migliaia di lavoratori e diversi imprenditori ci fa capire che questo non sarà certo un Natale come gli altri”.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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