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ORARI NEGOZI: FIDA CHIEDE TUTELA DEL PLURALISMO DISTRIBUTIVO

Il presidente Abbascià: "In Italia le liberalizzazioni non hanno prodotto gli effetti annunciati sui consumi, sull'occupazione e sulla crescita"

giovedì 02 ottobre 2014
Fonte: Confcommercio Nazionale

"In Italia le liberalizzazioni attuate con il provvedimento Monti del 2011 non hanno prodotto gli effetti annunciati sui consumi, sull'occupazione e sulla crescita. Sono invece stati gravemente penalizzati gli esercizi commerciali di vicinato oltre alla qualità della vita dei lavoratori del commercio, siano essi autonomi o dipendenti. Qualcuno ha tentato di far notare che in Europa si fa così. Non è vero: solo in Italia, tra i grandi Stati europei, sono passate le aperture festive e domenicali completamente deregolamentate. Per questo continueremo a dialogare con le istituzioni per giungere ad una soluzione che garantisca una regolamentazione degli orari dei negozi con l'obiettivo di consolidare il modello distributivo italiano, fatto di piccole, medie e grandi imprese, consentendo ai territori di valorizzare la propria vocazione turistica e commerciale, anche in particolari periodi dell'anno, e alle imprese di contenere i costi e di avere una corretta e certa attività di gestione. E' questa la strada da seguire ed è questo il modo per rispettare il valore sociale delle nostre imprese e garantire il mantenimento di un adeguato livello nell'offerta dei servizi ai consumatori". Parole di Dino Abbascià, presidente di FIDA-Confcommercio (dettaglianti alimentari), in merito al disegno di legge sulla regolamentazione degli orari degli esercizi commerciali approvato alla Camera.

I grandi Stati europei, Francia, Germania, Regno Unito, come anche, tra gli altri, Austria, Belgio, Grecia, Norvegia – secondo un'analisi della Fida (vedi le schede paese in questo link) prevedono la chiusura domenicale degli esercizi commerciali con, in alcuni casi, deroghe per panifici, tabaccherie, edicole, fioristi, distributori di benzina o per attività in luoghi particolari come aeroporti e scali marittimi. In certi casi si prevede anche la possibilità, solo per gli esercizi di piccole superfici, di aprire la saracinesca la domenica a propria discrezione. Insomma, si cerca di stabilire un equilibrio tra l'impatto dirompente che la deregolamentazione sulle aperture domenicali può avere sulla vita dei lavoratori e dei negozi, la sfida sulla concorrenza lanciata dalle grandi superfici e le esigenze dei consumatori. Dall'altra parte ci sono gran parte degli Stati dell'Est e del Sud Europa come Bulgaria, Polonia, Romania, Ungheria, Portogallo, Spagna, Turchia, un gruppetto di nordici quali Svezia, Danimarca, Finlandia, Olanda, e l'Italia, unico dei grandi. In questi casi si va dalla deregolamentazione totale del nostro Paese, insieme ad alcuni altri, a normative che comunque consentono l'apertura domenicale, a volte facendo salve alcune festività nazionali o religiose. 

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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