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CRIMINALITA': RISPOSTE ADEGUATE PRIMA CHE SIA TROPPO TARDI

Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza, scrive ai Parlamentari vicentini: "Nel nostro territorio si sono superati i livelli di guardia"

venerdì 11 dicembre 2015
Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza

La questione dell’aumento dei furti, rapine, scippi, ma anche del degrado urbano e, in generale, dell’illegalità, sono questioni costantemente in primo piano per la Confcommercio di Vicenza. Il fatto che, anche sul nostro territorio, il fenomeno negli ultimi anni sia in pericoloso aumento, ha spinto Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza, a scrivere ai Parlamentari vicentini, ovvero a coloro che possono farsi portavoce e divenire promotori dei necessari provvedimenti sul tema della sicurezza e della legalità.
Su questo fronte, l’Associazione vicentina, oltre a muoversi a livello locale per sensibilizzare chi ha il potere/dovere di intervenire, sta quindi percorrendo tutte le altri possibili strade che portino a un qualche risultato risolutivo. 
Le segnalazioni degli operatori del commercio, del turismo e dei servizi che giungono alla propria sede sono ormai all’ordine del giorno e sottendono tutte un’esasperazione elevata in merito al fenomeno. Oltretutto le attività di questi imprenditori  sono spesso autentiche "sentinelle" del territorio, poiché vivono la città; con le loro porte aperte e vetrine illuminate contribuiscono a far sentire più sicuri i cittadini. Ma la richiesta di sicurezza che proviene dal territorio è ben diversa, poiché, come dimostrano i fatti, nemmeno l’encomiabile lavoro svolto dalle Forze dell’Ordine basta a garantire un livello di tutela sufficiente.      
Il presidente di Confcommercio Vicenza Sergio Rebecca ha quindi deciso di rivolgere direttamente un appello ai parlamentari eletti nei collegi vicentini, inviando loro una lettera, contenente una premessa che non lascia dubbi: “Egregi Onorevoli, - scrive - nel territorio vicentino il peggioramento dei livelli di sicurezza e di tutela riferibili a fenomeni criminali ha oramai superato i livelli di guardia. Tale situazione è ancor più grave per le imprese del Terziario di mercato, che strutturalmente sono le più esposte alle azioni della delinquenza e oltre a ciò, subiscono un danno anche dall’evidente degrado nel quale stanno scivolando ampie porzioni delle nostre città e dei nostri quartieri. A peggiorare la situazione si aggiungono le sempre più vistose carenze legislative che imbrigliano l’azione giudiziaria e stridono con la realtà”.
La priorità che ne deriva è chiara. Secondo quando evidenzia il presidente: “Servono misure urgenti; servono leggi che portino a sentenze giuste e celeri, fungendo così da concreto deterrente alla criminalità. C’è bisogno di una linea d’azione che vada in direzione opposta ai vari “decreti svuota carceri”.
Rebecca, nella missiva fa quindi sintesi di ciò che gli imprenditori vicentini chiedono a gran voce sul fronte della sicurezza e della lotta alla criminalità, elencando una serie di possibili interventi. Ad iniziare dal problema di sovraffollamento delle strutture penitenziarie, al quale “non si può più rispondere - scrive il presidente di Confcommercio Vicenza -  mettendo in libertà detenuti già condannati e potenziali criminali”. La revisione delle norme sulla legittima difesa è una delle altre questioni prioritarie, che dovrà  “tener conto del clima di tensione in cui molti imprenditori quotidianamente operano, divisi tra la preoccupazione per la sicurezza dei propri cari e la necessità di non costringere le loro famiglie ad una vita blindata”.
Un’altra richiesta rivolta ai parlamentari vicentini è che si faccia il possibile per introdurre regole chiare e procedure veloci, mettendo ordine all’accoglienza di coloro che arrivano in Italia per motivi umanitari. “Perché l’ospitalità deve essere garantita a chi fugge da reali situazioni di pericolo – scrive Rebecca -  e non favorire una migrazione di “opportunismo”, fatta di disperati senza possibilità di inserimento nel nostro tessuto socioeconomico, che rischiano solo di gonfiare le fila della microcriminalità. In tal senso, le espulsioni e gli accompagnamenti coatti di chi commette un reato – scrive Rebecca -  devono rappresentare la norma e non casi episodici, come avviene invece attualmente a causa della complessità applicativa dei provvedimenti” .
Infine, un ultimo appello: “Vi chiedo – è il finale della lettera del presidente di Confcommercio Vicenza – di sentire questa richiesta di sicurezza, legalità e giustizia come un’inderogabile priorità proveniente dal territorio, dal tessuto sociale ed economico che ha riposto in voi fiducia, eleggendovi, e che attende con urgenza risposte adeguate ad una situazione grave, prima che sia troppo tardi”. 

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