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FEDERALBERGHI CONTRO BOOKING.COM, "NON RISPETTA LE REGOLE"

Nuova segnalazione per denunciare "clamorose violazioni delle regole che vietano di porre limiti agli sconti che gli hotel possono applicare su altri portali"

martedì 20 settembre 2016
Fonte: Confcommercio Nazionale

Continuano le ostilità tra albergatori e i portali di prenotazioni on line. Federalberghi ha dovuto infatti inviare una  nuova segnalazione all'Autorità Garante della Concorrenza e del  Mercato, "per denunciare clamorose violazioni delle regole che vietano a Booking.com di porre limiti agli sconti che gli hotel possono  applicare su altri portali: questa volta i riflettori sono accesi sul  Customer Service Team del portale, che intima ai gestori degli hotel  di osservare la parity rate in ogni sua possibile declinazione".
La Federazione ha fornito all'Autorità copia di una e-mail inviata da  Booking.com alcuni giorni or sono, nella quale si afferma: "in base  alle politiche di Best Price Guarantee il prezzo riportato sul nostro  sito deve coincidere con il prezzo riportato anche su altri portali di prenotazione". "I fatti dimostrano -afferma Alessandro Nucara, direttore generale di Federalberghi- che Booking.com non rispetta neanche le clausole  all'acqua di rose che sono state adottate su proposta dello stesso  portale ad aprile 2015. In altri termini, la timida decisione assunta  dall'Antitrust italiana, già di per sé insufficiente a stabilire  corrette condizioni di mercato, viene del tutto svuotata di contenuti  al momento della concreta applicazione".

"È quindi urgente che il Parlamento italiano ponga fine a questa  commedia degli inganni, - sostiene Nucara - mettendo completamente al  bando le clausole di parity ed assicurando anche nel nostro Paese il  medesimo livello di protezione vigente in Francia e in Germania a  tutela dei consumatori e delle imprese". "L'abolizione della 'parity rate' -ricorda Nucara- è  prevista da un articolo del disegno di legge per la concorrenza ed il  mercato, approvato dalla Camera dei Deputati il 6 ottobre 2015. Il  Senato dovrà approvarlo nei prossimi i giorni e poi tornerà alla  Camera per la definitiva approvazione".

"La legge francese -conclude Nucara- è entrata in vigore il 7 agosto  2015, poco più di tre mesi dopo il pronunciamento delle Autorità  Antitrust italiana, francese e svedese. Ancora una volta l'Italia  procede al piccolo trotto, mentre i nostri concorrenti galoppano".

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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