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CRESCONO L'E-COMMERCE E I CENTRI COMMERCIALI ON LINE

Due recenti ricerche fotografano l'andamento del settore (+10% di fatturato l'anno scorso) e tracciano l'identikit del consumatore

martedì 09 maggio 2017

In una situazione economica in cui crescite nell’ordine dello  “zerovirgola” appaiono già segnali importanti, il boom che l’e-commerce sta registrando oramai da anni non può che attirare l’attenzione di tutti, a cominciare proprio da chi opera nel commercio, nel turismo e nei servizi. Due ricerche, presentate recentemente,  offrono numerosi spunti di riflessione al riguardo, facendo capire che la tendenza all’acquisto multicanale (cioè attraverso più canali distributivi) è una opportunità di business (o un fattore di concorrenza) che non può più essere ignorata.
La prima che vediamo da vicino è la ricerca elaborata dallo studio “Casaleggio Associati” sullo stato dell’e commerce 2017, che se incrociata col rapporto Net Retail diffuso da Human Highway, mette a disposizione dati molto utili per chi vuole capire la dimensione del fenomeno. Vediamone, per ragioni di sintesi, solo alcuni.
Alla base della crescita degli acquisti on line c’è, chiaramente, la crescente familiarità dei consumatori italiani con i servizi Internet, basti pensare che l’88,7%  della popolazione tra gli 11 e i 74 anni li utilizza, con 42,6 milioni di italiani che dichiarano di poter accedere alla rete da location fisse o da mobile. “Questo dato è in crescita del 2,8% rispetto allo scorso anno (2016 su 2015 quindi n.d.r.) – scrive il rapporto Casaleggio -. Sempre più diffuso l’accesso a Internet da smartphone che supera il desktop. Circa 36,4 milioni di individui, ovvero il 75,8%, utilizza il proprio cellulare per navigare in rete, mentre sono 35,4 milioni (73,8%) coloro che affermano di utilizzare un computer fisso. L’accesso a Internet tramite smartphone è in crescita dell’11,5% rispetto al 2015. In termini di device, la crescita maggiore (+15,7%) è registrata dai tablet, utilizzati da 14,9 milioni di italiani, ovvero dal 31%. In aumento anche la percentuale di televisori connessi a Internet, posseduti da 5 milioni di individui, il 10% della popolazione tra 11 e 74 anni, con un incremento del 10% in un anno”.
Anche per Net Retail l’abitudine a “navigare in rete” è il primo dei 5 trend che alimentano la crescita delle vendite via Internet, seguito dall’aumento di banda (e conseguentemente dalla velocità di connessione), dalla diffusione dei dispositivi mobili connessi alla rete, dall’offerta dei Merchant dell’online e della qualità raggiunta nei sistemi di trasporto e consegna.
Morale: “il mercato e-commerce B2C in Italia ha generato- secondo la ricerca dello studio Casaleggio - un fatturato di 31,7 miliardi di euro nel 2016, crescendo complessivamente del 10% rispetto al 2015”, anche se emerge un rallentamento del fenomeno. “Questo – secondo la ricerca - è dovuto principalmente alla carenza di offerta in alcuni settori, quali moda, alimentari, casa e arredamento, dove le vendite online sono ancora poco sviluppate, affiancata da una quasi saturazione dei settori più maturi come tempo libero, assicurazioni e turismo”.
Continuando a guardare i numeri, nella distribuzione del fatturato e-commerce i settori del tempo libero (dove è compreso anche il gioco on line) e del turismo continuano a rappresentare la quota più consistente del mercato, arrivando congiuntamente a generare il 74% del fatturato e-commerce.

I settori che sono cresciuti maggiormente in termini di fatturato sono - secondo il report sull’ e-commerce 2017, salute e bellezza (+36%), grazie all’entrata sul mercato di grandi marchi anche dall’estero, e alimentare, che è cresciuto del 33% rispetto al 2015.  “Continua – scrive il rapporto - la crescita dei centri commerciali online, dove si conferma il predominio dei grandi player internazionali, che diventano la prima meta per gli acquisti di molti consumatori.

In trend positivo il settore moda, con gli operatori più grandi che crescono rapidamente grazie alla pubblicità televisiva e all’ingresso di nuovi players e il settore casa e arredamento. Il fatturato online di questi comparti è tuttavia ancora modesto in termini. Il turismo, uno dei settori più maturi, registra una crescita del 12% circa, grazie anche alla sharing economy che “ha aperto nuovi mercati che devono ancora stabilizzarsi” rileva il rapporto di Casaleggio e Associati.


Ma qual è esattamente la dimensione del fenomeno e commerce? Al quesito cerca di rispondere il rapporto Net Retail: nell’ultimo trimestre del 2016 e nel primo del 2017 gli atti di acquisto on line sono stati 76 milioni, con una prevalenza per i prodotti fisici (59,5%) rispetto ai beni e servizi digitali. Gli acquirenti abituali, vale a dire che fanno tre o più acquisti a trimestre, sono 15,6 milioni, mentre 5,4 milioni lo fanno più di rado (uno o due acquisti nel trimestre). L’identikit di questi consumatori? Per Net Retail il 56,9% ha meno di 44 anni, con una composizione principalmente maschile (54%) e un’alta scolarizzazione (laurea per il 31% degli acquirenti). Il canale di acquisto più utilizzato è ancora il sito web, con il 65,2% che utilizza solo questa modalità, però crescono i consumatori che fanno shopping anche su App di tablet (12%) e App installate su Smartphone (29,2%).
Chiaro che la crescita dell’e-commerce non deve mettere in secondo piano un fatto: oggi è ancora il negozio fisico al centro dello shopping, ma non si può ignorare un trend che sta introducendo una nuova definizione nel settore: il temine “unified commerce”, ovvero commercio unificato, in cui il negozio fisico usa la rete per spingere gli acquisti o conquistare nuovi mercati e il negozio on line punta anche agli spazi fisici (come Amazon che ha recentemente aperto un punto vendita vero e proprio). L’evoluzione del commercio riserverà dunque ancora molte sorprese.


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