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STUDI DI SETTORE ADDIO, ARRIVANNO LE "PAGELLE"

Indici di affidabilità fiscale, Confcommercio: "finalmente un forte e deciso segnale di cambiamento"

martedì 06 giugno 2017
Fonte: Confcommercio Nazionale

"L'approvazione da parte della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati dell'emendamento che riprende la proposta di legge sulla "Istituzione degli indici di affidabilità fiscale per gli esercenti attività d'impresa, arti o professioni" è accolta con grande favore dalla Confederazione poiché rappresenta quel forte e deciso segnale di cambiamento da tempo auspicato: un contrasto all'evasione fiscale non più fondato su strumenti di accertamento di tipo presuntivo ma attraverso l'incremento della compliance". Questo il commento di Vincenzo De Luca, responsabile fiscale di Confcommercio-Imprese per l'Italia, che sottolinea inoltre come l'abbandono degli "studi di settore" come strumento di accertamento apra "una nuova stagione", lungamente auspicata da Confcommercio, in cui una graduale emersione di basi imponibili potrà avvenire attraverso modalità di collaborazione tra Fisco e contribuenti". "L'obiettivo della riforma - spiega il responsabile fiscale di Confcommercio - è di favorire, attraverso l'introduzione dei nuovi indici, un approccio basato sulla semplificazione degli adempimenti e sulla valorizzazione del dialogo e della collaborazione tra le imprese ed i lavoratori autonomi e l'Amministrazione finanziaria, anche mediante forme di comunicazione preventiva rispetto alle scadenze fiscali e, conseguentemente, il corretto adempimento degli obblighi dichiarativi e l'emersione spontanea delle basi imponibili".

E' un proposito "totalmente condivisibile", che si realizza attraverso: il coinvolgimento dei contribuenti e delle loro rappresentanze sindacali; la trasparenza della metodologia adottata nell'individuazione dei nuovi indici sintetici di affidabilità (ISA); la costruzione di un nuovo modello statistico e di conseguenti livelli di affidabilità in grado di cogliere l'effettivo livello di compliance del singolo contribuente. "In estrema sintesi – spiega ancora De Luca - è la compliance l'obiettivo che la riforma intende perseguire attraverso l'istituzione dei nuovi indici sintetici di affidabilità fiscale, cui sono correlati specifici benefici che verranno attribuiti in relazione ai diversi livelli di affidabilità raggiunti dai contribuenti". Si tratta di benefici finalizzati a semplificare gli adempimenti fiscali a carico di imprese e lavoratori autonomi; ad escludere alcune tipologie di controllo; a ridurre i termini di accertamento da parte dell'Agenzia delle Entrate. "Con l'approvazione della riforma nella manovra correttiva trova, quindi, attuazione quel cambiamento epocale, voluto fortemente dalla Confederazione, volto a migliorare la qualità del rapporto e la collaborazione tra Fisco e contribuenti, a favorire l'emersione spontanea delle basi imponibili, a prevenire anziché reprimere, nonché a semplificare gli adempimenti fiscali a carico di imprese e lavoratori autonomi", conclude De Luca.

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