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PIU' IMPRESE, MA LA CRESCITA RALLENTA

Diffusi i dati Unioncamere del secondo trimestre 2017 sul numero di imprese. Tra i settori, bene servizi e commercio. A Vicenza il saldo iscrizioni-cessazioni è a +409 imprese

mercoledì 26 luglio 2017

Aumenta il numero delle imprese italiane, ma la crescita rallenta il passo. Iscrizioni, cessazioni e tasso di incremento del tessuto imprenditoriale sono, infatti, in frenata nel secondo trimestre del 2017 rispetto allo stesso periodo del 2016. E’ quanto emerge dai dati recenti diffusi di Unioncamere - InfoCamere, che ha affinato l’analisi anche a livello regionale e provinciale.

Ma partiamo dai dati complessivi del Belpaese: tra aprile e giugno le nuove imprese sono state 92.500 (contro le 98.500 di un anno fa), le cessazioni 56.700 (contro 60.400) e il saldo si è attestato a 35.800 imprese in più rispetto a marzo (nel 2016 erano 38.100).

A livello territoriale, tutte le regioni fanno segnare un saldo positivo di imprese, ma nessuna area migliora l’andamento rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno. Tra i settori, quelli più dinamici tra aprile e giugno sono stati: servizi alle imprese (+8.153 unità nel trimestre), commercio (+6.872) e turismo (+5.659). Nota positiva, infine, per le imprese artigiane che continuano a migliorare – pur se lievemente - il proprio saldo trimestrale per il quarto anno consecutivo (+3.166 nel 2017). Per quanto riguarda il focus territoriale, la variazione è stata, a livello veneto, del +0,46%, leggermente inferiore al dato nazionale che vede un +0,59%. In totale le nuove imprese in Veneto sono state 6.631 e le cessazioni 4.383, con un saldo positivo di 2.248 imprese. Vicenza ha visto 1.112 nuove iscrizioni, contro le 855 cessazioni con un saldo positivo di 409 imprese. Nello specifico, nella provincia berica, le nuove società di capitale sono state 315 (con un saldo di 1941 unità), quelle di persone 100 (con un saldo di 22), le ditte individuali 677, con un saldo di 483 unità e 20 sono state le imprese iscritte con altre forme societarie (saldo +13).

Le tendenze

Tornando all’analisi generale, secondo Unioncamere, sebbene positivo, il bilancio anagrafico del secondo trimestre dell’anno segna un rallentamento della vitalità imprenditoriale rispetto al recente passato. Dopo la lunga contrazione dei valori del saldo che aveva contrassegnato i secondi trimestri del periodo 2010-2013, dal 2014 il sistema imprenditoriale ha invertito la rotta riprendendo una dinamica di saldi crescenti che però – come certifica il dato dell’ultimo trimestre – si è rapidamente consolidata intorno al valore medio di circa 400 imprese in più al giorno.

Il territorio

Poco meno del 40% di tutto il saldo del secondo trimestre dell’anno è localizzato nelle regioni del Mezzogiorno. Stessa quota (il 23% circa) è appannaggio delle due circoscrizioni del Nord-Ovest e del Centro, mentre il restante 15% è al Nord-Est. Il rallentamento della dinamica anagrafica rispetto al triennio precedente si riflette in tutte le macro-aree, anche se Sud e Nord-Est si segnalano per una più apprezzabile tenuta rispetto al 2016.

Guardando agli ultimi otto anni, le performance del trimestre di primavera fanno emergere la rincorsa del Centro sul Nord-Ovest, conclusa nel 2012 con il sorpasso e, da allora, contrassegnata da un andamento delle due macro-aree praticamente sovrapposto. Tra le regioni, i bilanci più positivi si registrano in Lombardia (+5.334 il saldo tra aperture e chiusure di imprese nel trimestre), Lazio (+5.474) e Campania (+5.807).

I settori

Il trimestre primaverile evidenzia come a dare il contributo più consistente alla crescita della base imprenditoriale siano stati i settori dei servizi alle imprese (+8.153) e del commercio (+6.872). A seguire l’agricoltura (+4.394), le costruzioni (+3.331) e le attività manifatturiere (+1.335).

Rispetto al recente passato, i dati evidenziano però alcune peculiarità nell’evoluzione delle dinamiche settoriali. I comparti che negli ultimi anni (in particolare dal 2011) mostrano una tenuta più lineare del saldo aprile-giugno, sono quelli dei servizi (a imprese e persone) e della manifattura. Nel caso dei servizi alle persone, il trend del saldo del II trimestre è in crescita continua dal 2013. Per contro, il buon risultato assoluto del commercio rappresenta il valore meno brillante degli ultimi otto anni, e il quarto consecutivo in contrazione dal massimo toccato nel 2013.

Per le costruzioni, invece, il dato del II trimestre 2017 conferma il trend di lieve ripresa registrato nel corrispondente trimestre dei tre anni precedenti. Piccola frenata, infine per l’agricoltura, comunque in significativa e continua ripresa dopo la ‘caduta’ del secondo trimestre 2013.

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