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“LE PRIORITA' PER RILANCIARE LA CRESCITA: FISCO, BUROCRAZIA, LEGALITÀ E INFRASTRUTTURE”

Il presidente nazionale Carlo Sangalli, all’Assemblea Organizzativa di Confcommercio Vicenza, evidenzia eccessi e deficit del Sistema Paese

mercoledì 31 gennaio 2018

Sala gremita per la consueta Assemblea Organizzativa di Confcommercio Vicenza, l’appuntamento annuale a cui è invitata la dirigenza politica, i dirigenti delle associazioni di categoria, dei mandamenti e delle delegazioni per condividere la programmazione 2018 dell’Associazione. Momento clou dell’evento, che si è tenuto domenica 28 gennaio scorso al Centro Formazione Esac di Creazzo, l’intervento di Carlo Sangalli, che ha voluto presenziare a questo importante appuntamento anche come ulteriore segnale di attenzione - a sottolinearlo è stato proprio il presidente Sangalli - ad una realtà, quella Vicentina, “che è un gioiello associativo nel panorama nazionale”.

Alla relazione del presidente Sangalli si è arrivati dopo un’intensa giornata, aperta dall’intervento del direttore Ernesto Boschiero, che ha sintetizzato le linee guida dell’azione associativa per il prossimo anno, seguito da quelli dei responsabili di area che hanno realizzato dei focus sulle principali novità. Quindi la relazione del presidente provinciale Sergio Rebecca, che ha tracciato un quadro della situazione economica, sociale e politica in cui oggi le imprese del Terziario di mercato si trovano ad operare, focalizzando il suo intervento in particolare sulla necessità di essere innovativi: “Stiamo adottando un modello di sviluppo – ha sottolineato Rebecca - dove fare sindacato oggi significa sempre più fornire ai nostri soci nuove idee, proporre nuove schemi di sviluppo idonei a far crescere le aziende, perché oggi non si produce lavoro se non c’è innovazione”.

L’intervento del presidente Carlo Sangalli è stato ampio e ha toccato tantissime tematiche di attualità. Tra i punti salienti da citare, quello relativo alla situazione economica: “L’anno nuovo si è aperto con alcuni passaggi che hanno visto una diminuzione dei consumi e della produzione industriale, che affievolisce la crescita – ha spiegato -. Ecco perché è assolutamente necessario che nella prossima legislatura si punti su due fattori chiave: eliminare le clausole di salvaguardia per il 2019, a cominciare dall’aumento dell’Iva, e proseguire nella riduzione della pressione fiscale. L’obiettivo deve essere quello di raggiungere stabilmente il 2% di crescita, che consentirebbe alle famiglie di consumare di più e alle imprese di tornare ad investire”.

Il presidente di Confcommercio Nazionale ha poi evidenziato altre due priorità, su cui la Confederazione insiste da tempo: “che vengano modificati i difetti strutturali della nostra economia – ha affermato - che abbiamo indicato in due eccessi e due deficit: l’eccesso di pressione fiscale e di burocrazia e il deficit di legalità e di infrastrutture”.

Sulla burocrazia Carlo Sangalli ha rilevato come si tratti di una “una vecchia malattia, che in Italia più di altri Paesi ha prodotto e continua a produrre degli effetti pervasivi sull’economia reale, indebolendo il sistema delle imprese e incidendo pesantemente sul rapporto di fiducia tra imprenditori e pubblica amministrazione. Basti pensare – ha sottolineato il presidente -  che i costi annuali per gli adempimenti burocratici a carico della piccola e micro impresa ammontano a 33 miliardi di euro all’anno: 8mila euro per ogni azienda, un prezzo che nessuna impresa merita di pagare”.

Sul futuro scenario politico, all’indomani delle elezioni del 4 marzo, Carlo Sangalli ha evidenziato che “in un momento in cui occorre una forza vera, autentica e significativa per affrontare le tante emergenze e priorità del Paese, occorre una stabilità governativa e noi ci auguriamo che il risultato elettorale dia questa garanzia”.

Il presidente nazionale è intervenuto anche sul problema della chiusura dei negozi di vicinato, un “problema che non riguarda solo i centri storici – ha detto - ma la vivibilità e la sicurezza di tutta la città. Io sono solito dire che quando si spegne un’insegna è un pezzo della città che muore e tutto ciò fa capire il ruolo e l’importanza del negozio di vicinato, che deve essere riscoperto per ciò che vale: per la qualità, per la prossimità, per la sicurezza, per l’identità”.  Ciò non significa non dare valore alla pluralità del sistema distributivo, sostiene Sangalli, perché “io credo fortemente in un modello di convivenza tra il grande, il medio, il piccolo e il piccolissimo. Però -  ha proseguito – serve un occhio di riguardo al piccolo commercio, perché oggi tutelarlo significa difendere il futuro. Questa non è una battaglia di retroguardia, anzi”.

Un passaggio importante Sangalli lo ha riservato anche al valore dei corpi intermedi: “Gli amministratori locali ascoltino di più la nostra realtà associativa – è il suo appello-. I corpi intermedi hanno un ruolo fondamentale in questo Paese: c’è stato un tentativo di ridimensionali, ma è stato un errore, perché oggi i corpi intermedi sono il sale della democrazia”.

Sulla presenza di Carlo sangalli a Vicenza, alleghiamo anche, nel link a fondo pagina, l’articolo scritto dalla giornalista Laura Pilastro su Il Giornale di Vicenza.



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