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PATANE': "E' ORA DI DARE AL TURISMO IL RICONOSCIMENTO CHE MERITA"

Il presidente di Confturismo: "A prossimo governo non chiediamo privilegi, ma solo interventi e strumenti per la crescita del comparto"

lunedì 26 marzo 2018
Fonte: Confcommercio nazionale

L'ultima giornata dei lavori del forum Confcommercio di Cernobbio, si è chiusa con la sessione dedicata al turismo. Il primo intervento è stato quello di Stefano Barrese, responsabile della Divisione banca dei territori di Intesa SanPaolo che ha presentato il patto per il turismo 4.0. "La banca rinnova la sua presenza nel settore e il forte impulso che vuole dare all'economia del Paese". Dopo l'intervento di Barrese si è svolta la tavola rotonda su "Sviluppo sostenibile: occupazione di qualità nel turismo" con Luca Patanè, Presidente di Confturismo. Luigi Gubitosi, commissario straordinario Alitalia e Lucio rossetto, Ceo italia, Lagardère Travel Retail e Gigi Petteni, segretario confederale Cisl. Per Gubitosi, "è necessario ragionare in termini non solo di quantità ma anche di qualità. Dobbiamo conoscere i clienti. Il nostro paese ha ancora competenze troppo regionali. In questi ultimi anni l'Enit ha lavorato bene ma occorre migliorare per fare sistema a livello nazionale".  "L'alta velocità – ha detto Gubitosi - ha reso ancor più complementari treni e aerei. Serve un piano integrato tra trasporto ferroviario e aereo".  "Come testimoniano i dati che abbiamo presentato il turismo è una risorsa preziosissima per la crescita del Paese e il rilancio del Mezzogiorno, ma purtroppo ancora non gli viene riconosciuto il ruolo che merita. Complessivamente negli ultimi dieci anni questo settore è campione dell'export, è voce primaria del made in Italy con un valore di oltre 360 miliardi di euro, crea più ricchezza e più lavoro con oltre 20% di nuovi occupati, attira sempre più visitatori dall'estero cresciuti del 40%". Così il presidente di Confturismo-Confcommercio, Luca Patané, che prosegue: "Alla nuova legislatura e al prossimo governo non chiediamo, dunque, privilegi, ma solo interventi e strumenti per la crescita del comparto e a sostegno dell'attività delle imprese turistiche. Oggi abbiamo finalmente una strategia di sviluppo del turismo, il Piano strategico 2017-2022, che può accrescere la nostra competitività, la promozione dell'offerta turistica, la valorizzazione e la fruibilità dei territori. Peccato che sia un piano che non prevede ancora stanziamenti nazionali. E' una situazione paradossale che non può trovare giustificazione nel fatto che da noi il turismo è, a livello costituzionale, di esclusiva, competenza regionale. Infatti, in Spagna, dove l'autonomia amministrativa locale è molto più marcata della nostra, il Governo centrale ha stanziato consistenti risorse per questo settore". "Il mio augurio – ha concluso patanè – è che Alitalia rimanga in parte italiana".

Turismo ad alta velocità: è il settore che cresce di più
Mentre il numero di turisti in arrivo dall'estero nel nostro Paese è in costante crescita (sono stati 60 milioni nel 2017, il 5,2% rispetto al 2016, e tra il 2007 e il 2017 c'è stato un +40% di arrivi e un +30% di presenze), nell'ultimo decennio il settore è cresciuto di circa 3 miliardi e mezzo di euro, registrando il maggiore incremento percentuale in termini di valore aggiunto (+6,8%), mentre l'economia italiana ha perso 73 miliardi di euro, di cui ben 67 miliardi a carico di industria e costruzioni. Sono alcuni dei dati più significativi che emergono dall'analisi "Il valore del turismo in Italia", realizzata da Confturismo-Confcommercio e presentata al Forum di Confcommercio a Cernobbio. La ricerca evidenzia inoltre che, sempre tra il 2007 e il 2017, il turismo ha rappresentato una voce fondamentale dell'export con 362 miliardi di euro complessivi, superando alimentare, abbigliamento e arredamento. E che l'accoglienza ha contribuito per il 60% al saldo della bilancia commerciale (128 miliardi su un totale di 216 miliardi di euro). In termini di occupazione, poi, è il comparto con il maggior incremento sia nel medio (261mila occupati in più tra il 2008 e il 2017, circa +20%) che nel lungo periodo (+43% tra il 2001 e il 2017). Ne deriva che occorre puntare con forza e determinazione su questo settore, sia per il rilancio del Mezzogiorno che per la crescita del Paese stesso. Ciò a partire dalla valorizzazione del Piano strategico di sviluppo del turismo 2017-2022 che ha bisogno di risorse specifiche per la sua realizzazione.

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