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ASIAGO: PREOCCUPA LA CHIUSURA DEGLI UFFICI DI IGIENE E SANITA’PUBBLICA

Il segretario di Confcommercio Asiago Enzo Benetti: “Un importante servizio per imprese, cittadini e turisti che se ne va dall’Altopiano

giovedì 29 marzo 2018

Solo qualche anno fa funzionavano tutti i giorni feriali, poi tre giorni la settimana; negli ultimi mesi, solo il lunedì mattina ed ora sembrano destinati alla chiusura. E’ questo il decorso lento, ma a quanto sembra inesorabile, degli uffici del settore igiene e sanità pubblica di Asiago, che fanno capo al Dipartimento della prevenzione dell’ULSS 7 Pedemontana. A quanto pare, lo svuotamento dei locali di via Monte Sisemol è già in corso e non sembra profilarsi all’orizzonte nessun’altra nuova sede. Agli utenti dell’Altopiano, in caso di bisogno, non resterà che rivolgersi agli uffici di Bassano del Grappa: 36 km e circa 200 curve prima di arrivare a destinazione. 

“E’ un importante servizio che se ne va dalla nostra montagna – spiega amareggiato Enzo Benetti, segretario della Confcommercio di Asiago –. Per gli operatori del territorio gli uffici decentrati ad Asiago sono sempre stati un punto di riferimento per le pratiche riguardanti gli ambienti di lavoro o per avere informazioni “faccia a faccia” con i tecnici della prevenzione, soprattutto quando serviva un parere qualificato e di indirizzo prima di effettuare interventi sulle proprie  attività commerciali o produttive. Ora si dovrà fare tutto per via telematica o recandosi presso il dipartimento di Bassano del Grappa, ma è evidente che non sarà la stessa cosa. Oltretutto – continua Benetti - se questi uffici chiudono, sparirà anche il servizio di consulenza micologica che in stagione di funghi consentiva ai visitatori dell’Altopiano di verificare prontamente la bontà del loro raccolto, evitando il rischio di cibarsi di funghi non commestibili.  Anche per loro l’alternativa sarà andare a Bassano. In ogni caso, quello che ci preoccupa è che questo è un altro piccolo tassello dello svuotamento della sanità periferica, che penalizza la montagna, toglie servizi ai cittadini e alle imprese, complicando la vita a chi vuole rimanere a lavorare e a vivere in questo territorio”.  

Agli uffici del dipartimento della prevenzione di Asiago fanno tuttora riferimento oltre 500 unità del settore  commerciale dell’Altopiano oltre alle imprese dei settori artigianato e industria e, in stagione turistica, anche numerosi visitatori. Di solito, ai tecnici della prevenzione presenti in Asiago, così come peraltro è definito nella loro qualifica, si rivolgevano gli imprenditori locali per avere un parere preventivo su come, ad esempio, dislocare i locali, disporre le apparecchiature, sugli ampliamenti possibili e quelli non effettuabili in base alle normative vigenti, ecc. Se gli uffici chiuderanno, i contatti con i tecnici del distretto di prevenzione saranno prevalentemente “a giochi fatti”, quando cioè scatteranno i controlli e le eventuali sanzioni. “E’ una situazione che ci rammarica molto – continua Benetti – e che speriamo non sia definitiva, anzi che il servizio possa essere ripristinato prima possibile. Ci rammarica, perché evidentemente contiamo meno di altri territori, che magari hanno più peso politico e anche economico.  Come cittadini non possiamo però perdere altri pezzi di sanità pubblica e ci preoccupa lo stallo dei lavori per il nuovo ospedale, una struttura estremamente importante per tutto l’Altopiano, sia per i cittadini, sia per i turisti. L’attuale nosocomio è riconosciuto per la professionalità del personale ospedaliero, ma la struttura è datata e bisognosa di interventi. Ci auguriamo che queste necessità  siano recepite da chi di dovere e che la situazione si sbocchi presto. La presenza dell’ospedale- conclude Benetti -  è un punto di forza di Asiago e di tutto l’Altopiano, anche dal punto di vista turistico, poiché rappresenta una garanzia di servizio di prossimità per i cittadini e una sicurezza in più in caso di bisogno per i turisti. Mantenere determinati servizi sul territorio significa non lasciare che la montagna sia un luogo bellissimo,  ma vivibile e popolato solo nelle stagioni turistiche”. 

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