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"L'ECONOMIA RALLENTA, E' ARRIVATO IL MOMENTO DELLE SCELTE"

A Roma conferenza stampa Confcommercio su "Eredità pesante, congiuntura difficile, legge di bilancio complessa"

mercoledì 12 settembre 2018
Fonte: Confcommercio nazionale

"Dopo il dato sulla produzione industriale stimiamo un ulteriore rallentamento del Pil". Lo ha detto il responsabile dell'Ufficio studi di Confcommercio Mariano Bella presentando un'analisi a trecentosessanta gradi della situazione economica e della crescita di lungo periodo, dell'andamento dei consumi e dell'impatto che l'aumento dell'Iva avrebbe sulle tasche delle famiglie italiane in vista della Legge di Bilancio. Le ultime stime di Confcommercio di marzo scorso prevedono una crescita dell'1,2% nel 2018 e dell'1,1% nel 2019.

"Il dato di luglio è particolarmente brutto - spiega Bella - perchè riguarda i beni di consumo e strumentali, e luglio fa parte del terzo trimestre". La revisione al ribasso riguardera' soprattutto il 2019, ma probabilmente anche l'anno in corso. "Negli ultimi 30 anni - ha detto Bella - abbiamo smesso di crescere - e siamo diventati un paese piccolo in un mondo grande. La causa principale è probabilmente da attribuirsi alla scarsa capacità d'innovazione della classe dirigente e quindi solo in parte da attribuire a fattori esterni".

Secondo Bella, "il nostro Paese dovrebbe tornare ad applicare quella fastidiosa espressione del fare i compiti a casa che significa intervenire sui deficit strutturali che ci trasciniamo dietro da sempre: logistica, rispetto delle regole, carico fiscale e burocrazia".

"I mercati ha proseguito Bella guardano alla sostenibilità del debito che è data dalla possibilità di crescere che ha un Paese". Bella ha poi osservato che "se si accetta l'idea che i conti pubblici non sono una variabile indipendente, ma il risultato dell'operare ordinato o meno di tutta l'economia, allora vale la pena concentrarsi su pochi obiettivi ragionevoli con un approccio selettivo: disinnesco dell'iva, estensione del Rei e taglio agli sprechi pubblici". "Senza l'aumento dell'Iva previsto dalla clausola di salvaguardia - ha concluso Bella - il Pil nel 2019 aumenterà dell'1,1%, se invece l'Iva dovesse aumentare la crescita del Pil si fermerà tra lo 0,8 e lo 0,7 per cento".

Sangalli: "tenere i conti in ordine, no all'aumento dell'Iva"

"Quello che ci preoccupa è che a causa di un rallentamento evidente dell'economia, la Legge di Bilancio diventa un esercizio particolarmente delicato. Bisogna tenere i conti in ordine e disinnescare le clausole di salvaguardia. Occorre fare delle scelte". Lo ha detto a margine della conferenza stampa il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli: "per tornare a crescere la priorità assoluta è evitare l'aumento dell'Iva e un'ulteriore riduzione dei consumi". Rispetto alle diverse ipotesi fiscali allo studio del Governo, come la riduzione delle tasse al 15% per le imprese che investono e assumono, va nella direzione giusta, Sangalli ha specificato "tutto ciò che è nel perimetro della riduzione delle tasse va bene purché non si baratti con l'Iva".

"Dall'analisi del nostro ufficio studi - ha continuato Sangalli -emerge chiaramente che la malattia cronica del nostro Paese è la bassa crescita. Negli ultimi 30 anni siamo sempre in fondo alle classifiche internazionali per variazione di Pil, reddito, consumi. Basti pensare che negli ultimi dieci anni ogni cittadino italiano ha perso circa 2.000 euro di reddito"Per quanto riguarda il tema "caldo" delle aperture domenicali degli esercizi commerciali, "non servono strappi ma ascolto e attenzione. In una parola, dialogo", ha detto Sangalli. "Bisogna trovare un punto di equilibrio tra le esigenze dei consumatori, la libertà delle imprese e la qualità di vita di chi lavora nel commercio. E' importante considerare il modello italiano basato sulla compresenza di piccole, medie e grandi superfici di vendita".

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