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REBECCA SU PROPOSTE DI LEGGE CHIUSURE FESTIVE: "POSITIVO CHE SI TORNI A DISCUTERNE"

Per il presidente provinciale di Confcommercio Vicenza "la deregulation non ha funzionato. Ora non si tratta di tornare al passato, ma di tornare al buon senso"

mercoledì 12 settembre 2018
Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza

Un punto di partenza per modificare la regolamentazione esistente. Così Confcommercio Vicenza definisce le proposte di legge sulle aperture festive dei negozi approdate nei giorni scorsi alla commissione Attività Produttive della Camera.
“E’ positivo che si rimetta in discussione la normativa esistente come chiediamo da anni, ma ritengo doveroso che si faccia sintesi delle varie proposte di legge sul tavolo, così come delle ulteriori ipotesi che circolano in questi giorni, solo dopo un confronto concreto tra la politica e i rappresentanti di Confcommercio”. Questo il primo commento di Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza, che aggiunge: “Dobbiamo considerare che nel frattempo molto è cambiato nel mondo del commercio e nelle abitudini dei consumatori e qualsiasi nuova modifica va fatta “cum grano salis”. Se solo guardiamo alle esigenze delle differenti economie turistiche e città d’arte ad esempio, è chiaro che non è così semplice trovare una norma che vada bene per tutti. Il fatto positivo, dunque, è che si prenda atto del fallimento della deregulation, a cui siamo sempre stati contrari, riconoscendo che ha contribuito a mettere in grave difficoltà le piccole e medie attività commerciali. Ora, però, noi non chiediamo un ritorno al passato: chiediamo semplicemente un ritorno al “buon senso”, vale a dire di sederci attorno ad un tavolo e capire quali sono le modifiche da apportare e con quale gradualità. Partire da una regolamentazione minima sarebbe auspicabile: penso, ad esempio alla necessità di fissare fin da subito la chiusura obbligatoria nelle principali festività come Natale, Capodanno, Pasqua, il Primo Maggio,  il 25 aprile e così via”.

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