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PER IL COMMERCIO E LA CITTA' SERVE UNA VISIONE D'INSIEME

Il presidente di Confcommercio Vicenza Sergio Rebecca interviene sul tema della proliferazione dei supermercati in città e avanza alcune proposte

giovedì 11 ottobre 2018
Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza

Ancora un altro supermercato: la recente presentazione del progetto preliminare di recupero dell’area Barcaro-Zaccaria in zona Stanga, che prevede l’insediamento di un supermercato di  1.500 metri quadrati, riporta all’attenzione il tema della proliferazione di queste strutture di vendita in città. I dati diffusi non più di un mese fa sulla stampa parlavano chiaro: a Vicenza, se tutti i progetti andranno in porto, ci sarà un supermercato ogni 720 abitanti perchè in “rampa di lancio”, oltre a quello in area Stanga, ce ne sono altri 5 tra zona est e ovest della città.
“Sulla proliferazione di supermercati in città paghiamo le “non scelte” compiute dalle Amministrazioni Comunali negli ultimi anni. E’ tempo di invertire la rotta - sottolinea Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza -. Nessuno contesta che queste aperture siano tutte a norma dal punto di vista urbanistico e noi, a questo proposito, continueremo a vigilare affinché si rispettino le regole. Ciò che rileviamo, però, è che si è dato e si rischia di dare ancora il via libera a operazioni di “cannibalismo commerciale”, sia a danno degli stessi supermercati, sia, soprattutto, a danno degli esercizi di vicinato che garantiscono un essenziale servizio ai cittadini in ogni via e in ogni quartiere, in centro storico come nelle periferie”.
Insomma, a meno che Vicenza non sia un “Eldorado” dei consumi – cosa che non risulta affatto – è chiaro che la torta della spesa delle famiglie vicentine si dividerà in fette sempre più piccole, finché per alcuni non sarà più sostenibile restare sul mercato. “Facile allora prevedere che le nuove aperture saranno compensate da delle chiusure – afferma il presidente Rebecca -. Per i grandi gruppi ciò vuol dire ristrutturazioni, con conseguenze, spesso, sull’impiego di lavoratori; per i negozi significa saracinesche abbassate e famiglie senza più lavoro; per la città equivale a desertificazione commerciale. Chi pagherà, mi chiedo, le conseguenze sociali, ma anche di traffico e inquinamento, di questa polarizzazione del commercio cittadino?”.
Anche la concentrazione di più supermercati a pochi passi l’uno dall’altro è il segnale, secondo Confcommercio Vicenza, di uno sviluppo incontrollato. “Con un po’ di logica e con una reale intenzione di governare il territorio certe situazioni si potevano evitare e noi lo abbiamo evidenziato in moltissime occasioni alle Amministrazioni che si sono succedute fin qui, di qualsiasi colore fossero – sottolinea il presidente Rebecca -. Evidentemente non è prevalsa la visione sul futuro, ma si è proceduto alla giornata, a Vicenza così come in tante aree della provincia, privilegiando la quadratura dei bilanci comunali, rimpinguati da oneri dei più vari, su una visione d’insieme della città. Con questa logica, spesso, si sono concesse “compatibilità urbanistiche commerciali” cedendo ai singoli proprietari, immobiliaristi o potentati di turno. Non credo si possa continuare così – prosegue il presidente di Confcommercio Vicenza -, perché i danni al tessuto distributivo sono evidenti e perché si sta distruggendo un patrimonio di piccole e medie attività che contribuiscono non solo a dare un servizio “sotto casa” al cittadino, ma presidiano il territorio dal degrado innescato dal susseguirsi di vetrine vuote. Ebbene, l’auspicio è che si prenda atto che la rotta deve essere invertita”.
Una presa d’atto, questa, che per il presidente Rebecca deve venire anche dalla Regione. “Così com’è il modello di pianificazione urbanistico-commerciale veneto non sta funzionando, nonostante le recenti normative sul consumo del suolo. Credo sia arrivato il momento di una più forte assunzione di responsabilità da parte della Regione, che deve chiamare a raccolta i Comuni e riprogettare con loro l’intero sistema di sviluppo del territorio, mettendo la parola fine allo scempio urbanistico a cui stiamo assistendo”.
Tornando al tema della proliferazione di supermercati nel Capoluogo, il presidente Sergio Rebecca auspica inoltre che si intervenga al più presto, “valutando le prossime domande di concessione alla luce di un vero piano per il commercio della città di Vicenza. Noi non proponiamo moratorie di alcun tipo, ma un’attenta programmazione nei limiti di ciò che la legge consente. Inoltre, abbiamo già inviato a tutte le amministrazioni del Vicentino una proposta concreta, che è quella di fare in modo di eliminare i tributi locali per tre anni a chi riapre un negozio sfitto. Il comune di Altavilla Vicentina questa proposta l’ha già accolta e rilanciata, prevedendo in più contributi per le attività esistenti che procedono ad interventi di ammodernamento e per i giovani che aprono nuove attività. Un segnale finalmente in controtendenza, che auspichiamo venga replicato al più presto in altri Comuni”.   


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