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LE INCERTEZZE FRENANO LA SPESA DELLE FAMIGLIE

A ottobre l'Indicatore Consumi Confcommercio è aumentato solo dello 0,1% in termini congiunturali e dello 0,2% nel confronto con lo stesso mese del 2017

giovedì 15 novembre 2018

ICC (INDICATORE CONSUMI CONFCOMMERCIO

La debolezza del quadro congiunturale e le incertezze sulle prospettive a breve continuano a influenzare i comportamenti di spesa delle famiglie. Nell'ottobre 2 scorso l'indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) è aumentato dello 0,1% in termini congiunturali e dello 0,2% nel confronto con lo stesso mese del 2017 confermando il permanere di una sostanziale stazionarietà della domanda. 

LE DINAMICHE CONGIUNTURALI

L'aumento dello 0,1% è sintesi di una riduzione dello 0,1% della domanda relativa ai servizi e di un analogo aumento per quella per i beni. Per quanto concerne le singole macro-funzioni di spesa si segnala una generalizzata stagnazione. Una variazione positiva apprezzabile, rispetto a settembre, si è registrata solo per i beni e i servizi per la mobilità (+0,7%), per l'abbigliamento e le calzature (+0,4%) e per i beni e i servizi per la cura della persona(+0,3%). Per contro la diminuzione più significativa si è registrata  per la domanda relativa ai beni e i servizi per la casa (-0,3%).


LE DINAMICHE TENDENZIALI

La crescita dello 0,2% è sintesi di un'evoluzione positiva della domanda relativa ai servizi (+1,2%) e di una flessione dello 0,3% della spesa per i beni. Relativamente alle diverse funzioni di spesa, le dinamiche sono piuttosto articolate. L'incremento più sensibile, rispetto ad ottobre del 2017, è stato quello della domanda di beni e di servizi per le comunicazioni (+3,5%), influenzato dal permanere di una tendenza decisamente positiva per la componente "beni" inclusa nell'aggregato. Più contenute le variazioni relative ai beni e ai servizi per la cura della persona (+1,2%), agli alberghi, ai pasti e le consumazioni fuori casa (+1,1%) e ai beni e ai servizi per la casa (+1,0%). Debolmente positiva la dinamica della spesa per i beni e i servizi ricreativi (+0,4). Per contro, riduzioni di un certo rilievo hanno continuato ad interessare la domanda relativa all'abbigliamento e alle calzature (-1,6%) e agli alimentari, le bevande ed i tabacchi (-1,0%). In ridimensionamento, rispetto a ottobre dello scorso anno, è risultata, infine, la domanda per i beni e i servizi per la mobilità (-0,8%).


PREZZI: LE TENDENZE A BREVE TERMINE DEI PREZZI AL CONSUMO


Per il prossimo  mese di novembre l'Ufficio Studi stima, rispetto a ottobre, una variazione nulla. Nel confronto con lo stesso mese del 2017 la variazione dei prezzi dovrebbe collocarsi al +1,8%, in aumento rispetto al dato di ottobre (+1,6%).



ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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