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MENO REATI, MA LA CRIMINALITÀ RESTA IL PROBLEMA NUMERO UNO DEGLI IMPRENDITORI

Secondo l'indagine Confcommercio–GfK Italia sui fenomeni criminali, nel 2018 cresce leggermente la percezione di sicurezza da parte degli imprenditori

mercoledì 21 novembre 2018

Il 26% degli imprenditori avverte meno sicurezza per la propria attività rispetto all'anno scorso, soprattutto al Sud, al Centro, nei grandi centri e tra i venditori su aree pubbliche. Ma il saldo fra chi si sente più insicuro e chi si sente più sicuro è ora al 19%, in miglioramemnto di 4 punti percentuali rispetto al 2017: un piccolo segnale positivo, insomma, anche se la situazione, per un imprenditore su quattro, resta comunque critica. A peggiorare sono in particolare l'abusivismo (per il 45% degli imprenditori) e i furti (38%), seguiti da contraffazione (33%) rapine (27%), mentre l'aumento dei crimini tipicamente collegabili alla criminalità organizzata come usura (in aumento per il 17%) ed estorsioni (15%) è più contenuto .Sono i dati principali che emergono dall'indagine Confcommercio–GfK Italia sui fenomeni criminali presentata nell'ambito della Giornata nazionale "Legalità mi piace!". Sono molti altri i risultati interessanti che emergono dalla ricerca. Vediamolo nel dettaglio.

L'esperienza concreta con la criminalità

Quasi 1 imprenditore su 4, il 23%, ha avuto nel 2018 esperienza diretta o indiretta con la criminalità, esattamente come nel 2017: il  9% ha subito personalmente minacce o intimidazioni con finalità estorsiva e il 21% conosce altre imprese che sono state oggetto di minacce o intimidazioni. E' un fenomeno avvertito soprattutto al Sud (42%), in particolare nei grandi centri, e nel settore dei trasporti (47%).

La natura delle minacce/intimidazione e la risposta alla richiesta estorsiva

Le minacce si concretizzano nello specifico in pressioni psicologiche (78%, in aumento rispetto al 69% del 2017), mentre il 36% dichiara di aver subito danneggiamento a cose (44% l'anno scorso). Di nuovo, si tratta di un fenomeno più forte nel Sud Italia (47%).  In lieve diminuzione rispetto al 2017 (11% contro 13%) la quota di imprenditori che dichiarano di aver subito violenza alle persone.

La difesa personale

Il 90% degli imprenditori non dispone di un'arma di difesa personale. Nel contempo, nel 2018 si riduce la quota di chi è propenso a dotarsene in futuro (8% rispetto all'11% del 2017) e aumenta quella di chi non ha alcuna intenzione di farlo (61% contro 55%).

Il taccheggio

La quota di imprenditori che ha subito episodi di taccheggio è stata del 39%, in leggero calo rispetto al 43% del 2017. E' una pratica criminale diffusa soporattutto nei grandi centri del Nord (47%), tra i tabaccai (58) e tra i venditori su aree pubbliche (56%). Il fenomeno è percepito in aumento dal 50% degli imprenditori intervistati.

I problemi più gravi del Paese

Al primo posto c'è l'eccessivo prelievo fiscale (per il 66%), seguito dalla  burocrazia (57%). La criminalità è al terzo posto, indicata da quasi un imprenditore su due (48%).

I risultati del Veneto

La ricerca di Confcommercio Nazionale ha avuto anche un focus nel Veneto, dove ci sono alcune specificità che differenziano gli operatori del terziario della nostra regione rispetto al resto del territorio italiano. L'indidenza di chi percepisce un peggioramento dei livelli di sicurezza è infatti significativamente più bassa (il 14% in Veneto contro il 26% della media nazionale), così come più bassa è l'esperienza diretta e indiretta con la criminalità (al 14% contro il 23% del dato nazionale). Significativo, poi, il fatto che gli imprenditori veneti considerino come iniziative più efficaci per la sicurezza della propria impresa la "certezza della pena" e una "maggior collaborazione con le forze dell'ordine (rispettivamente all'80 e 25 per cento in Veneto contro il 75 e 21 per cento del dato Italia). Infine, in Veneto si è molto più favorevoli ad un inasprimento delle pene, rispetto al resto d'Italiana (76% contro il 64%).

Sangalli: "Sempre a fianco delle nostre imprese contro la criminalità"

Il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, è intervenuto alla sesta edizione della giornata nazionale di Confcommercio "Legalità mi piace" che si è tenuta a Roma nella sede confederale. "Questa – ha detto Sangalli – è un'edizione in continuità nei contenuti e negli intenti con quelle precedenti, per testimoniare, a partire dal territorio, il nostro impegno accanto alle nostre imprese contro la criminalità. Ma è anche un'edizione diversa dalle altre. Diversa nei modi e nella forma, dove inauguriamo un linguaggio inedito per affrontare questo tema. Quest'anno, infatti, grazie all'intuizione della Presidente Anna Lapini, delegata alla Sicurezza per Confcommercio, abbiamo scelto di raccontare questo tema così difficile con la satira. Che non significa certo sminuire il problema, ma, al contrario, raccoglierlo con più coraggio". Leggi il resoconto dell'intervento del Presidente Sangalli sul sito Confcommercio.it.

Salvini: "legalità è sicurezza per chi alza la saracinesca la mattina"

"Con Confcommercio siamo culturalmente, politicamente e socialmente vicini. Grazie per le proposte che avete fatto negli anni, avercene di Carlo Sangalli….". Così il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, nel suo intervento alla Giornata nazionale "Legalità mi piace!". Il leader della Lega ha parlato essenzialmente di quanto fatto dal Governo dal giorno della sua investitura, sottolineando di essere "contento per il lavoro fatto. Penso di aver dimostrato che volere è potere, anche se mi è costato qualche decina di denunce". Legalità, per Salvini, "vuol dire sicurezza per chi alza la saracinesca la mattina. Per questo abbiamo investito decine di milioni di euro per avere telecamere funzionanti". Leggi il resoconto dell'intervento del Ministro Salvini sul sito Confcommercio.it.

 

 

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