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ARRIVA IL "SUPERINDICE" PER IL TURISMO

Confturismo ha presentato uno strumento che prenderà in esame banche dati e statistiche esistenti mettendole in relazione con altre fonti

martedì 12 febbraio 2019
Fonte: Confcommercio Nazionale

Confturismo-Confcommercio ha presentato in Bit il nuovo superindice del turismo che avrà lo scopo di mettere ordine tra le numerose e a volte contraddittorie analisi statistiche nel turismo. Questo nuovo ed innovativo strumento potrà essere utilizzato sia a livello Nazionale, sia dalle singole regioni, dalle aziende e dai policy makers e permetterà a tutti di decidere con maggiore consapevolezza dove investire e cosa attendersi dai flussi turistici. Il nuovo superindice prenderà in analisi tutte le banche dati esistenti, tutte le statistiche attuali rafforzandole e relazionandole  con altre fonti e con gli strumenti più moderni, ad esempio della web analysis. A novembre, in occasione di BIZ Travel Forum, manifestazione di successo che Confturismo patrocina da anni, verranno analizzati i primi risultati di questo nuovo strumento.

"Quest'idea di un nuovo indice previsionale è il risultato di una riflessione, la risposta ad un interrogativo su come riuscire a far crescere il turismo in Italia? Come far crescere il nostro Paese attraverso questo motore così potente, così prezioso, ma anche così trascurato e sottovalutato? – ha detto Luca Patanè, presidente di Confturismo Confcommercio – I dati sul turismo e sono certamente utili, ma sempre frammentati, spezzettati, incompleti e difficilmente conciliabili fra loro. Molte istituzioni lavorano con competenza per rilevarli, senza contare le diverse università italiane che si dedicano a studi su questo settore; manca però uno strumento univoco e trasversale che permetta alle persone di capire i trend e i mega-trend del turismo in modo che possano comprendere, una volta per tutte, che ci ritroviamo seduti su qualcosa che è veramente prezioso e importante. Non basta uno strumento, serve un meta-strumento".

Ecco quindi la nascita del superindice che potrà essere utilizzato come una bussola per orientarsi nel cercare modelli di sviluppo, come ha spiegato Andrea Giuricin, professore dell'Università Bicocca di Milano e curatore del nuovo indicatore  di Confturismo: "il settore del turismo ha indubbiamente un problema di statistiche. La creazione del superindice ha l'obiettivo non solo di supplire a questa mancanza a cui il nuovo Governo sta lavorando, ma soprattutto di avere uno strumento statistico per le aziende e il policy maker nel prendere decisioni di investimento. L'indice è predittivo e servirà a comprendere il "dove" e il "quanto" dei flussi turistici in Italia per poter anticipare interventi che Stato e privati devono e possono fare. Il superindice è creato dapprima a livello nazionale e successivamente verrà sviluppato anche a livello macro regionale e regionale".

Cresce la voglia di viaggi, i giovani preferiscono l'estero

Sempre tanta la voglia di viaggiare degli italiani, nonostante il rallentamento dell'economia. Lo conferma l'analisi che Confcommercio-Confturismo realizza mensilmente con Istituto Piepoli che rileva in crescita a gennaio l'indice mensile di fiducia del viaggiatore italiano: il valore è pari a 65 punti, il massimo mai registrato nel primo mese dell'anno, in leggera crescita rispetto a dicembre 2018. Tuttavia questo risultato è, come di consueto, una rappresentazione che media tra valori sensibilmente diversi che si registrano in specifici segmenti della popolazione intervistata: più fiduciosi e propensi a viaggiare gli Italiani di età compresa tra 18 e 34 anni che risiedono in Comuni con oltre 100.000 abitanti posizionati nell'Italia del nord-est, mentre valori decisamente più ridotti si registrano nella fascia 55-74 anni – quella che peraltro avrebbe più tempo disponibile per viaggiare – e residente nei piccoli Comuni del Sud e delle isole.

Per quanto riguarda la percezione sull'andamento generale dell'economia del Paese dichiarate dagli Italiani intervistati, il saldo tra ottimisti e pessimisti è negativo di otto punti percentuali. Sono ormai quattro mesi consecutivi che si conferma questa tendenza al pessimismo. Dunque, in sintesi, l'economia rallenta ma l'indice di fiducia continua ad essere in territorio positivo e al tempo stesso rimane elevata la voglia di viaggiare e, soprattutto, di scoprire l'Italia. Nel prossimo trimestre, 3 Italiani su 4 dichiarano come loro meta preferita il bel paese, anche se le destinazioni estere registrano una leggera crescita nelle preferenze. Le regioni più ambite saranno Toscana, Trentino Alto Adige, Lazio, Lombardia e Sicilia, mentre a livello europeo si denota la buona performance di Spagna e Regno Unito. L'avvicinarsi della Brexit non sembra impattare sulla voglia di scoprire la Gran Bretagna.

Istat: nel 2018 boom di viaggi, +19,5%

Nel 2018 si stima che il numero complessivo di viaggi con pernottamento effettuati dai residenti in Italia sia pari a 78 milioni e 940 mila, valore in notevole crescita rispetto al 2017 (+19,5%) che rafforza la tendenza positiva registrata a partire dal 2016. L'aumento del numero è associato a una lieve diminuzione della durata media dei viaggi, che si attesta a 5,5 notti (5,7 per vacanza e 4,1 per  lavoro), per un totale di 432 milioni di pernottamenti (+13,5%). Nel 2018, aumentano le vacanze lunghe (oltre quattro notti), con un trend positivo per il terzo anno consecutivo (+12,7%), quelle brevi (+19,6% rispetto al 2017) e i viaggi di lavoro (+57,7%).

Il 79,3% dei viaggi ha come destinazione principale località nazionali (+16,7%), il restante 20,7% i Paesi dell'Unione europea, registrando una notevole crescita sull'anno precedente (+31,4%). Le mete principali in Italia sono la Puglia (13,1%) e l'Emilia-Romagna (9,9%) per le vacanze lunghe estive e il Trentino-Alto Adige (31,0%) per quelle invernali. In autunno al primo posto si posiziona la Lombardia (14,2%) e in primavera la Toscana (14,1%), principale destinazione delle vacanze brevi dell'anno (16,4%). La Francia è la destinazione preferita per le vacanze brevi all'estero (17,6%), la Spagna per quelle lunghe (12,6%) e per i viaggi di affari (12,4%).

Tra i viaggi con mete extra-europee, gli Stati Uniti sono la destinazione preferita sia per le vacanze lunghe (2,4%) sia per i viaggi di lavoro (3,9%). Nel 2018 cresce il numero di turisti: in media, in un trimestre hanno viaggiato il 25,9% dei residenti (21,7% nel 2017). Nella stagione estiva è partita per le vacanze oltre un terzo della popolazione (+8,8% rispetto all'estate 2017). In questo periodo, la durata media si è ridotta leggermente rispetto al 2017 (7,8 notti). Gli alloggi privati si confermano la sistemazione preferita, soprattutto per le vacanze lunghe (61,1% dei viaggi, 64,5% delle notti) mentre le strutture collettive sono più frequentate per i viaggi di lavoro (77,7% dei viaggi e 59,9% delle notti). Il 56,2% dei viaggi è prenotato direttamente (+20,5% rispetto al 2017), il 36,5% avviene senza prenotazione e solo il 6,6% tramite agenzia. Negli ultimi cinque anni, sono in costante aumento i viaggi prenotati via Internet (dal 31,8% nel 2014 al 46,0% nel 2018). Tra le motivazioni delle vacanze, circa la metà è per riposo o svago; seguono le attività culturali (21,0%) anche se i residenti visitano, in proporzione, il patrimonio artistico, monumentale o archeologico più all'estero che in Italia (38,4% contro 16,6%). L'auto rimane il mezzo di trasporto più utilizzato per viaggiare (59,2% dei viaggi), soprattutto per le vacanze brevi (70,8%, +28,0% rispetto al 2017). Seguono aereo (19,8%) e treno (10,0%). Nel 2018 le escursioni, cioè gli spostamenti senza pernottamento, sono 83 milioni e 594 mila (+19,5% rispetto al 2017), effettuate in Italia nel 98,5% dei casi.

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