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I RISULTATI DEL CONCORSO NUOVE IDEE PER PIAZZA DELLE ERBE

Confcommercio Vicenza dona i progetti al Comune dopo aver raccolto, con una votazione on line, le preferenze del pubblico sui tre lavori vincitori.

venerdì 19 settembre 2014

Il concorso “Nuove idee per Piazza delle Erbe” si è concluso raccogliendo on line 20.726 voti complessivi per i tre progetti già proclamati vincitori. Le preferenze, a favore dei lavori degli architetti vicentini Alberto Albiero (capogruppo), Manuel Bellagamba (capogruppo) e Giacomo Oliviero, sono state raccolte attraverso il sito della Confcommercio di Vicenza. L’Associazione, a luglio scorso, aveva infatti lanciato il concorso per raccogliere idee e progetti per valorizzare la storica piazza, anche attraverso l’ideazione di una struttura amovibile da utilizzare sia come collegamento con il lato sud della Basilica Palladiana, sia come spazio per spettacoli. L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla collaborazione dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti, Conservatori di Vicenza, dell’Associazione culturale Abacoarchitettura e il patrocinio di VAGA (Associazione dei Giovani Architetti di Vicenza).
Il pubblico on line si è così espresso: progetto Albiero 10.030 preferenze (48,4%); progetto Bellagamba 9.782 preferenze (47,2%), progetto Oliviero 914 preferenze (4,4%).
L’andamento della votazione fin dall’inizio e durante tutti i quindici giorni stabiliti dal concorso per raccogliere le preferenze, ha sempre evidenziato un testa a testa dei due progetti più votati.
L’ipotesi del gruppo di architetti vicentini Alberto Albiero (capogruppo), Alberto Fichera, Barbara Pappalardo, Bruno Sbalchiero disegna una rampa continua di colore rosso, che conduce dal loggiato della Basilica palladiana, in corrispondenza della biglietteria, al centro di Piazza delle Erbe.Lo sviluppo della rampa crea, verso il centro della piazza, una gradinata con scalini di diversa profondità che possono essere utilizzati indistintamente come seduta o come palco per rappresentazioni. La costruzione è amovibile, facilmente smontabile e rimontabile.
Il progetto presentato al concorso dagli architetti Manuel Bellagamba (capogruppo), Benedetta Cariolaro, Stefano Larotonda prevede un grande basamento ai piedi della  Torre del Tormento che si raccorda alla Basilica nel limite del loggiato inferiore, sotto l’arco degli Zavatteri, creando un ulteriore punto di passaggio più agevole e di accesso diretto a Contrà Catena ed alla Piazza. Le gradinate invitano alla sosta e il basamento può fungere da palcoscenico in occasione di concerti, comizi e spettacoli, avendo come sfondo la Torre e la presenza del fronte intero della Basilica nella parte laterale. 
Il terzo progetto, a firma dell’architetto Giacomo Oliviero, va a superare il forte dislivello tra piazza dei Signori e piazza delle Erbe attraverso un elemento di raccordo. E’stato, quindi, immaginato un ponte – passerella, con il sistema costruttivo del quale si fa riferimento alla tradizione dei ponti in legno che Andrea Palladio descrive nel terzo dei Quattro libri dell’architettura. Anche in questo caso la costruzione è stata progettata per essere montata e smontata con semplicità all’occorrenza.
Altri elementi comuni a tutti e tre i progetti sono: l’utilizzo di un budget massimo di 30mila euro per la realizzazione della struttura; la temporaneità della costruzione; la necessità di lasciare inalterata la visibilità ai nuovi negozi e altre attività commerciali che a breve potrebbero occupare gli spazi attualmente vuoti sul lato sud della Basilica. Inoltre, nessuna presunzione di confrontarsi con il Palladio o alterare ciò che magistralmente lo stesso ha creato, ma semplicemente contribuire a progettare un’opera architettonica utile a riportare gente in Piazza delle Erbe.
Il presidente di Confcommercio Vicenza Sergio Rebecca e il direttore dell’Associazione Ernesto Boschiero, in questi giorni hanno fatto recapitare al sindaco di Vicenza Achille Variati, tutti e tre i progetti vincitori del concorso e l’esito delle preferenze espresse dai cittadini.
“Abbiamo donato i tre progetti, ciascuno con precisa relazione tecnica, tempi di esecuzione e relativo budget – spiega Sergio Rebecca, Presidente della Confcommercio di Vicenza – come fattivo contributo alla riqualificazione di Piazza delle Erbe. Questo obiettivo ci sta particolarmente a cuore in quanto la storica piazza merita di essere valorizzata, recuperando un ruolo prestigioso per il centro. I progetti  sono frutto della collaborazione tra associazioni private, la nostra e quella degli architetti  vicentini, una sinergia che vorremmo comprendesse anche la parte  pubblica. Da qui l’auspicio che l’Amministrazione comunale, che ha competenza di decidere, guardi con attenzione alle opere proposte e valuti soprattutto le  potenzialità di ciascuna di contribuire ad una nuova vitalità e ad un ritrovato prestigio per la storica Piazza delle Erbe”.


PROGETTO Albiero

Il risultato è un oggetto che non cerca il confronto con la fabbrica palladiana e che dichiara in maniera decisa la propria natura provvisoria attraverso forma e colore.
E’ una rampa che conduce dal loggiato, in corrispondenza della biglietteria, al centro di Piazza delle Erbe. Nel suo sviluppo il nastro “sente” le diverse emergenze che ne determinano la forma: la rampa non si appoggia ma sfiora il bordo del loggiato e, nello stesso tempo, si restringe e curva quando incontra l’angolo della Torre del Tormento per curvare in maniera dolce e nello stesso tempo decisa verso il centro della piazza. Questi movimenti, apparentemente casuali e istintivi, formano un oggetto che cerca di essere meno invasivo possibile e di rispettare spazi e visuali della piazza: le botteghe sono ancora libere così come i flussi verso le altre risalite a Piazza dei Signori.
Lo sviluppo della rampa crea, verso il centro della piazza, una gradinata con scalini di diversa profondità che possono essere utilizzati indistintamente come seduta o come palco per rappresentazioni: va da sé che, allo stesso modo, Basilica e Piazza possono essere sfondo o loggiato/platea.
Se curve e morphing compositivo dichiarano un'autonomia formale dell'oggetto rispetto ad un contesto così carico di storia, la provvisorietà e l'eccezionalità della composizione vengono rafforzate dall'uso del colore rosso, a sottolineare ulteriormente la natura provvisoria/scenografica dell'oggetto.
La rampa/palco/platea/ punto d'osservazione è un orecchino indossato,  un tappeto rosso per le mostre,  il bianco rosso dello stemma di Vicenza, il logo del Lanerossi, un punto di ritrovo rosso sulla mappa, una forcola attaccata alla carena rovesciata della Basilica Palladiana.

Il sistema costruttivo è figlio dell’esigenza di rendere amovibile la struttura, facilmente smontabile e rimontabile.
La struttura portante impiega il sistema giunto-tubo utilizzato nei ponteggi, laddove è richiesta un’elevata resistenza associata ad una grande flessibilità d’impiego.
Il rivestimento è realizzato con tavole in legno grezzo verniciato di rosso, della tipologia utilizzata nelle recinzioni di cantiere; questo per enfatizzare il carattere provvisorio/scenografico della struttura.
Il sistema giunto-tubi utilizza tubi in acciaio zincato a caldo con diametro esterno di 48 mm. e spessore 3,2 mm.; la grande flessibilità delle pezzature di tubo disponibili in commercio (da 0,4 a 6 metri), unita alla possibilità di utilizzare giunti semplici, ortogonali ed orientabili, permette di realizzare agevolmente la struttura portante.
Ugualmente di utilizzo standard le travi/ponteggio per varchi, che verranno utilizzate accoppiate per permettere il passaggio “sospeso” tra la fine della gradonata e l’arrivo al loggiato.
Il sistema giunto-tubo permette altresì di raggiungere gli standard di sicurezza necessari per l’utilizzo a cui la struttura è preposta, dimensionata per resistere ad un carico verticale superiore a 500 kg/m2 ed un carico orizzontale sui parapetti di 300 kg/m2.
Il tempo di montaggio/smontaggio previsto è stimato in 3 giorni lavorativi.

Alberto Albiero, Alberto Fichera, Barbara Pappalardo, Bruno Sbalchiero


PROGETTO Bellagamba

La proposta nasce dalla volontà di porsi in relazione con gli elementi del contesto di Piazza delle Erbe, il loggiato della Basilica, le gradinate esistenti di accesso a quest’ultimo, la cortina muraria del lato fronte Basilica e la Torre del Tormento. Si presenta come un grande basamento che abbraccia quest’ultima e funziona da cerniera tra le diverse quote della piazza. L’altezza riprende la medesima del basamento della torre esistente, 1.35m, circa la metà del dislivello tra il piano terra della Basilica e la Piazza, oltre sembrare un prolungamento dello stesso.
L’intervento si raccorda alla Basilica nel limite del loggiato inferiore, sotto l’arco degli Zavatteri, creando un’ulteriore punto di passaggio più agevole e di accesso diretto a Contrà Catena ed alla Piazza, formando un nuovo insieme con le gradinate esistenti. Il basamento permette l’attraversamento su tutti i suoi fronti, lascia aperti i flussi tra le possibili attività albergate nel piano inferiore della Basilica ed il fronte opposto, oltre invitare alla sosta. Durante gli eventi ospitati all’interno della Basilica il nuovo intervento può diventare un possibile ingresso od uscita, visto il collegamento diretto con il foyer ed con la zona di arrivo e partenza dei visitatori attraverso taxi o mezzi pubblici. Possibili totem o manifesti potranno essere collocati nella parte superiore dell’intervento. Data l’ampiezza e la posizione, il nuovo basamento può fungere da palcoscenico in occasione di concerti, comizi e spettacoli, avendo come sfondo la Torre e la presenza del fronte intero della Basilica nella parte laterale.
I materiali scelti per il rivestimento del basamento sono delle doghe in legno di abete multistrato trattate con impregnanti e vernici impermeabilizzanti, avendo un aspetto materico espressivo per rapportarsi in maniera adeguata alle preesistenze, oltre rispondere a criteri di facilità di costruzione, visto l’uso temporaneo e di contenimento dei costi. I corrimano, di supporto all’attraversamento, impreziosiscono l’intervento, diventano delle linee guida oltre essere elementi luminosi nell’oscurità. L’intervento nell’insieme, dal punto di vista formale molto semplice, aiuta e funge da supporto alla spettacolarizzazione dei contenuti e delle possibilità d’uso.  
L’intervento è composto da elementi prefabbricati da trasportare ed assemblare nel luogo. La struttura principale è formata da tralicci in legno di abete di lunghezza variabile , raccordati tra loro al fine di predisporre il piano sul quale fissare gli elementi di rivestimento. I tralicci saranno composti da una serie di elementi con sezione 12*12cm, incastrati e fissati tra loro. Gli elementi di rivestimento, anch’essi prefabbricati, con modulo base di 125*415cm, sono formati da due travi parallele unite mediante delle doghe di legno di abete che diventano il piano di calpestio della pedana. Lungo tutto il perimetro del piano rialzato sui tralicci strutturali si fissano gli elementi a gradoni, con sezioni variabili a dipendenza del lato. Saranno realizzati con il medesimo principio strutturale degli elementi di rivestimento, due travi parallele e sagomate, doghe di legno di abete che le fissano tra loro e diventano le pedate e le alzate. L’elemento ponte che collega la nuova pedana con la Basilica, avrà una struttura composta da travi metalliche sagomate al fine di accogliere un rivestimento di doghe di legno di abete.

Manuel Bellagamba, Benedetta Cariolaro, Stefano Larotonda



PROGETTO Oliviero

L’ “alto e robusto zoccolo bugnato della basilica palladiana: felice soluzione necessaria a superare il forte dislivello in rapporto alla elevata piazza dei Signori”1, rappresenta anche un imponente elemento di chiusura per piazza delle Erbe, che la separa dal loggiato inferiore della basilica palladiana. Da qui la necessità di immaginare un elemento di raccordo tra questi due piani.
Inoltre questo collegamento rappresenta, a nostro avviso,  la naturale chiusura di un ideale percorso da piazza dei Signori, piazzetta Andrea Palladio e piazza delle Erbe. Si chiude così un anello attorno alle logge della basilica e si stabilisce una nuova gerarchia spaziale per un luogo – quello attorno alla torre del Girone - che attualmente si perde nel cortile sul retro degli uffici comunali, anziché rappresentare, come è stato per molti anni, l’elemento conclusivo della piazza.
Infatti, se il lato ovest della piazza è concluso da un fondale con una vivace successione di edifici che culminano nell’elemento angolare di palazzo Crico, l’estremità opposta della piazza è caratterizzata dalla torre del Girone e dell’arco dei Zavatteri, oltre le quali si staglia l’anonima costruzione sede degli uffici comunali. Questa parte della piazza non sembra avere una vocazione specifica e appare irrisolta: vi si depositano transenne e si parcheggiano all’ombra dell’arco i mezzi del comune.
Considerando che proprio sotto quest’ultima campata della basilica si affaccia la hall d’ingresso - biglietteria delle mostre e degli eventi che si svolgono all’interno della basilica, la proposta progettuale intende porsi come elemento privilegiato di accesso ai suddetti spazi da piazza delle Erbe e nel contempo costituire un elemento di chiusura visiva della parte est della piazza, consentendo comunque il passaggio.
L’elemento di connessione tra il loggiato inferiore e la piazza è stato immaginato come un ponte – passerella, con il sistema costruttivo del quale si fa riferimento alla tradizione dei ponti in legno che Andrea Palladio descrive nel terzo dei Quattro libri dell’architettura.

Dovendo la struttura rispondere all’esigenza di amovibilità e facilità montaggio e smontaggio, il materiale prescelto è il legno: leggero, resistente, sostenibile e relativamente poco costoso. 
Il progetto prevede la realizzazione di una quinta di chiusura, permeabile alla vista, che riprende l’altezza e le aperture del basamento della basilica. Da questo elemento basamentale si accede tramite una scala in ferro al “ponte” di accesso alle logge, costituito da una coppia affiancata di travi reticolari in legno dell’altezza di circa 1,50 cm.
Per facilità di trasporto le travi potranno essere realizzate in due o più sezioni da assemblare in opera tramite appositi giunti metallici.
A livello della piazza, nella zona delimitata dal diaframma in montanti di legno, è collocato il palco esistente per gli spettacoli all’aperto.
Nella zona d’angolo tra il palco e la quinta lignea potranno trovare collocazione  elementi floreali o di arredo a verde.
La struttura a trave reticolare assolve lo scopo di fornire supporto agli impianti di luci e tecnici in genere, funzionali alle rappresentazioni svolte sul palco e si offre inoltre come elemento di segnalazione visiva dell’accesso, dove può essere installata la cartellonistica pubblicitaria degli eventi.
La quinta è costituita da un sistema modulare di montanti verticali in legno, adatto all’impiego per esterni, di dimensioni 5 x 20 cm e altezza variabile dai 220 ai 270 cm, inseriti su un profilo metallico a T, intervallati ogni 12 cm. Alla base dell’interstizio sarà posto un blocco in cemento per zavorrare la struttura.
Le aperture sulla quinta in legno sono costituite da portali in lamiera metallica verniciata, giuntati tramite viti al corrente metallico a T di base.

Giacomo Oliviero


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