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"CONTRO LA CEMENTIFICAZIONE SI METTA MANO ALLA LEGGE URBANISTICA"

La lettera aperta di Massimo Zanon, presidente di Confcommercio Veneto, al Governatore della Regione Veneto Luca Zaia

venerdì 24 agosto 2012

Il presidente di Confcommercio veneto Massimo Zanon ha scritto una lettera aperta al Governatore della Regione Veneto Luca Zaia sul problema della cementificazione del territorio, sollevato dallo stesso Zaia nei giorni scorsi. Ecco il testo integrale della lettera e di seguito, la dischiarazione che, sullo stesso argomento, ha rilasciato Sergio Rebeca, presidente della Confcommercio provinciale di Vicenza.

"Che non resti solo una battuta estiva. È una speranza e, insieme, un’esortazione a Lei, Governatore del Veneto, a proseguire sulla strada aperta contro la cementificazione. Se le parole sono importanti, quelle che Le abbiamo sentito pronunciare contro lo sfregio del paesaggio e il consumo del territorio per noi sono come un macigno, una promessa solenne. Noi, che siamo stati  la prima associazione di categoria a porre il problema, che abbiamo chiesto moratorie a nuove costruzioni (non per difendere improbabili rendite di posizione, ma perché avevamo intuito dove si stava andando a parare), che abbiamo messo in campo iniziative per invocare un Veneto diverso da quello che si stava delineando, il Veneto del Paesaggio e degli equilibri distributivi, abbiamo fatto un salto sulla sedia, quella mattina, aprendo il giornale. Non Le so dire quanto le abbiamo apprezzate, quelle parole. E ora chiediamo che non cadano nel vuoto, che il ragionamento non si limiti a considerare le nuove abitazioni, ma venga esteso a tutto ciò che sa di cementificazione; che non si consentano più edificazioni compulsive di capannoni periferici, operazioni che sembrano avere più a che fare con l’edilizia che con il commercio; che la nuova legge in materia di commercio, nella cui proposta appare il concetto di salvaguardia, sia determinata, chiara e coraggiosa su questo punto; e soprattutto che l’Urbanistica ne tenga conto.
Già, l’Urbanistica. Da lì parte tutto: il disegno del territorio, le scelte imprenditoriali, le aggregazioni umane, le ricadute economiche e sociali. Il nostro auspicio, signor Presidente, è che questa partita non venga sprecata. Ci preoccupano, ad esempio, quelle aree lungo le strade nuove, che possono generare nuovi appetiti e sulle quali molto probabilmente qualcuno ha già messo gli occhi.
Immagino, mi auguro, che per arrivare ai risultati che auspica abbia in animo di porre subito mano alla legge urbanistica, alla 11 del 2004, che solo perché c’è la crisi non ha ancora prodotto tutti quegli effetti che anche Lei teme.
Lo so, i posti di lavoro sono importanti, ma quelli legati all’edilizia non andrebbero persi, se anche fossero impegnati nel restauro e nella ristrutturazione del patrimonio esistente: si andrebbe verso quel recupero dei centri storici che sollecitiamo da tempo e che è negli intenti della nuova legge regionale sul commercio.
Non deve più esistere che si consenta a un sindaco bisognoso di oneri di costruzione o in cerca di consensi di rilasciare permessi come se piovesse: è tempo di cominciare a pensare in un’ottica globale del territorio, con la Regione a fare da regia e a porre paletti invalicabili. Non siamo contro la libertà d’impresa, ma che  senso ha che la campagna ceda ancora terreno a nuove strutture quando il numero dei cittadini è sempre lo stesso e la capacità di spesa si è drasticamente ridotta? La cannibalizzazione tra i colossi della vendita è in atto da tempo, inasprita dalla crisi economica internazionale.
Condividendo le parole usate recentemente da un altro imprenditore sulla stampa, la crisi può essere uno stimolo per rimettersi in discussione e ricostruire… meglio senza aggiungere altro cemento".

 Sullo stesso argomento, come si diceva, va registrata anche la dichiarazione di Sergio Rebecca, presidente provinciale della Confcommercio di Vicenza.

“Sottoscrivo pienamente il contenuto della lettera aperta che il presidente di Confcommercio Veneto Massimo Zanon ha indirizzato al Governatore Luca Zaia, perché ribadisce le nostre innumerevoli prese di posizione contro una pianificazione urbanistica disastrosa, più volte evidenziata anche a livello provinciale.
E’ sotto gli occhi di tutti il fatto che nel Vicentino siamo in una situazione da allarme rosso per quanto riguarda il consumo del territorio e la salvaguardia del paesaggio e che non c’è più spazio per nuovi insediamenti, soprattutto nelle già sature “strade mercato”: cito, per brevità, solo quella che dal Capoluogo va verso Verona, ma l’elenco potrebbe essere ben più ampio.
Aggiungo, come ulteriore “raccomandazione” al Governatore Zaia, la necessità di prestare attenzione anche alla riconversione delle aree industriali ed artigianali, perché non vorremmo che questo escamotage fosse utilizzato per operazioni  distruttive dell’ordito commerciale dei centri storici ed in generale delle nostre città, dei quartieri, così come dei piccoli paesi. Su questo, come più in generale sulla necessità di coordinare le politiche insediative con quelle commerciali, ci attendiamo chiarezza anche dalla prossima legge regionale sul Commercio.
L’urbanistica rimane comunque, oggi, una delle grandi emergenze del nostro territorio ed è per questo che, al di là delle parole, ciò che più conta e su cui misureremo la politica, è poter disporre di leggi e regolamentazioni urbanistiche precise, in grado di garantire non solo la fine della cementificazione, ma anche un reale ed efficace governo del nostro territorio”.


ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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