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EX FERRARIN? RIQUALIFICARE, MA NEL RISPETTO DELLA CITTÀ

La Confcommercio di Thiene solleva molti dubbi sul progetto: nell’area previsti ben 15mila mq da destinare ad attività commerciali

lunedì 16 aprile 2012
Foto Studio Stella - Breganze Foto Studio Stella - Breganze Sul futuro dell’Area ex Ferrarin, che si estende su oltre 70mila metri quadrati, la Confcommercio di Thiene  ha le idee chiare: “Sicuramente l’area va ristrutturata – afferma Emanuele Cattelan, Presidente dell’Associazione dei Commercianti del Mandamento di Thiene – ma le modalità attualmente previste dall’Amministrazione comunale sono del tutto anacronistiche rispetto al reale fabbisogno della popolazione e del territorio”.

Con l’adozione del Piano, il Comune di Thiene ha infatti previsto nell’area ben 15.000 mq da destinare ad attività commerciali (2.500 di alimentare più altri 12.500 per il non alimentare), da poter essere strutturati anche con grandi superfici di vendita. A questi vanno aggiunti gli spazi per le attività di ristorazione, magazzini, per tempo libero e di servizio. Il conto della superficie destinata a nuovi insediamenti commerciali lievita quindi a 23.000 mq. Quello che viene ipotizzato è, quindi, un altro centro cittadino, con tanto di piazza da 9.000 mq ed una grande struttura ricettiva da 120 camere,  vale a dire una nuova area paragonabile alla somma dei metri quadri delle attività oggi esistenti nel centro storico. “Ma Thiene un centro storico già ce l’ha e questo suo ruolo deve essere difeso e valorizzato” dicono alla Confcommercio di Thiene, che guarda preoccupata agli scenari futuri e alla politica commerciale messa in atto dall’Amministrazione, che sta cambiando la città. Il mega centro all’Ex Ferrarin è infatti solo l’ultimo di una serie di interventi che in questi anni hanno aumentato esponenzialmente le disponibilità di insediamenti commerciali in città, senza peraltro tener conto che in molte aree già consolidate è in atto una desertificazione proprio delle attività di vicinato.

“Purtroppo abbiamo l’ennesima conferma che il Comune sta privilegiando una strada, quella dell’aumento dell’offerta di zone commerciali, che risulta perniciosa per la sopravvivenza delle attività e dei negozi di servizio, come quelli ubicati nel centro storico o nei quartieri residenziali cittadini – dice il presidente Cattelan – e il rischio è quello di assistere ad uno sfilacciamento della già debole rete commerciale in ambito urbano. Qualche altro esempio? Il Parco Sud, con la grande struttura in fase di realizzazione ed il Piano “Centro Commerciale 2”, per non parlare dell’area Mofer o delle Ex Distillerie. Su questi ambiti – continua il presidente Cattelan – il nostro messaggio è chiaro: prima di provvedere ad un reale aumento dell’offerta commerciale bisogna assolutamente lavorare con serietà e concretezza ad una ristrutturazione delle aree già esistenti. Abbiamo, in tal senso, già elaborato un Piano di Marketing che gode del contributo della stessa Amministrazione comunale. In questo studio i compiti da fare sono già definiti, così come i ruoli e le scadenze ormai non più differibili”.

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