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SANGALLI: "È UNA CRISI ECONOMICA, SOCIALE E POLITICA. SERVE RESPONSABILITÀ

Il presidente nazionale di Confcommercio al Forum di Cernobbio: "Siamo di fronte al più difficile tornante della storia economica repubblicana"

venerdì 22 marzo 2013
Carlo Sangalli, presidente nazionale Confcommercio Carlo Sangalli, presidente nazionale Confcommercio
Fonte: Confcommercio nazionale
"I dati statistici dicono di condizioni economiche e sociali difficilissime: la crisi economica si sta trasformando in crisi sociale. E' come se l'orologio produttivo della nostra economia fosse tornato indietro di quasi tredici anni, ai primi anni Duemila". Così, nella conferenza stampa che ha aperto la due giorni di Cernobbio, il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, ha commentato i dati sconfortanti resi noti dall'Ufficio Studi confederale. "Siamo di fronte – ha continuato Sangalli - al più difficile tornante della storia economica repubblicana, in cui i costi economici e sociali della crisi si sono sommati alla crisi dell'etica pubblica e della politica". Rispetto a questa situazione di "tempesta perfetta", per il presidente di Confcommercio, la politica deve cambiare e assumersi "la responsabilità del cambiamento dell'Italia". Serve "un programma essenziale" e il presidente di Confcommercio suggerisce in questo senso un rafforzamento della lotta  alla corruzione, semplificazione amministrativa  ed istituzionale,  riduzione dei costi della politica e del numero dei parlamentari, una legge elettorale che garantisca condizioni di governabilità. Sul piano economico, per Sangalli serve una "determinata iniziativa politica a livello europeo, affinché l'Unione sia capace di mettere in campo  scelte di ampio respiro per dare impulso alla crescita, all'occupazione, agli investimenti pubblici produttivi". A partire da un'intesa che consenta di pagare nel più breve tempo possibile i debiti delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese, "un'iniezione di liquidità imprescindibile e assolutamente vitale in una fase di persistente restrizione creditizia". Il presidente di Confcommercio ha poi suggerito di "rivedere le maglie troppo strette del patto di stabilità interno" e di "mettere a frutto, in particolare nel Mezzogiorno, le risorse comunitarie". Questo perché servono investimenti per territorio, città e servizi pubblici, per trasporti, logistica ed energia, per cultura, turismo e made in Italy, per l'innovazione e le aggregazioni di rete del tessuto delle pmi. E occorre "ridurre progressivamente la pressione fiscale complessiva a carico dei contribuenti in regola,  attraverso una rigorosa spending review ed il contrasto e recupero  di evasione ed elusione". Anche perché, dal punto di vista fiscale, l'estate si annuncia rovente per l'acconto Imu di giugno, il debutto della Tares e il possibile aumento Iva dal 21% al 22%, che Sangalli ha definito "esiziale per una domanda interna già in caduta libera da diverso tempo". "E' il momento del fare. Chi fa impresa – ha concluso il presidente di Confcommercio - lo sa e ne sente addosso tutta la quotidiana responsabilità. E la politica assuma adesso la responsabilità di dare al Paese un governo in grado di rispondere all'emergenza economica e di preservare la coesione sociale".

Per maggiori approfondimenti sul Forum di Cernobbio, visita il sito di Confcommercio nazionale.

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