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IVA: "ARCHIVIARE L'AUMENTO RIMANE PRIORITARIO"

Il presidente nazionale Sangalli: "Tornare indietro e riproporre l'incremento dell'imposta vorrebbe dire soffocare i presupposti della ripresa"

martedì 10 settembre 2013
Carlo Sangalli, presidente nazionale Confcommercio Carlo Sangalli, presidente nazionale Confcommercio
Fonte: Confcommercio nazionale

"Il seme della ripresa è stato piantato grazie al rinvio dell'aumento dell'Iva, alla cancellazione della prima rata dell'Imu e con il contributo dei pagamenti di parte dei debiti della PA. Per vedere i primi germogli è necessario proseguire sulla strada della stabilizzazione o, meglio, della riduzione della pressione fiscale. Tornare indietro e riproporre l'incremento dell'Iva vorrebbe dire soffocare i presupposti della ripresa". Così il presidente di Confcommercio-Imprese per l'Italia, Carlo Sangalli, interviene nel dibattito sull'Iva, che in vista della scadenza del primo ottobre prossimo sembra nuovamente prendere quota.

L'accordo trovato dalla maggioranza sulla questione Imu fa infatti temere a molti che il Governo non sarà in grado, o comunque non vorrà, rispettare le promesse di un accantonamento. Una decisione che sarebbe davvero una mazzata terribile sulle prospettive di ripresa economica. Come afferma Sangalli, chiedendo al Governo e alla politica tutta di "trovare in via prioritaria le risorse necessarie per archiviare definitivamente l'aumento dell'Iva che sarebbe esiziale per imprese e famiglie.

L'obiettivo di ridurre la pressione fiscale è e deve rimanere un obiettivo irrinunciabile che non può essere mancato, né scambiato con altre eventuali misure, né rimanere ostaggio di battaglie di parte". I dubbi si sono rinfocolati nel weekend scorso, nel corso del quale dal Forum Ambrosetti di Cernobbio i ministri Saccomanni e Giovannini hanno promesso una riduzione del cuneo fiscale dall'anno prossimo. Nessuno ha accennato pubblicamente alla questione Iva, ma resta che l'intervento costerà un paio di miliardi di euro. E da più parti facendo di conto si teme che per avere risorse il Governo stia ragionando su uno scambio tra cuneo e Iva, visto che dall'aumento dell'aliquota arriverebbe la metà della somma necessaria. O cuneo o Iva insomma, una terza via non sembra percorribile. 

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