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CONSUMI CRESCE LA FIDUCIA MA RESTA FERMA LA DOMANDA INTERNA

L'indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) registra, ad agosto 2013, una diminuzione del 2,4% su base annua e una variazione mensile nulla

giovedì 10 ottobre 2013
Fonte: Confcommercio nazionale

L'indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) registra, ad agosto 2013, una diminuzione del 2,4% in termini tendenziali e una variazione nulla rispetto a luglio. In termini di media mobile a tre mesi l'indicatore, corretto dai fattori stagionali, segnala una stabilizzazione, tendenza che prosegue ormai da alcuni mesi. Questo fenomeno, seppur inserito in un contesto che ha visto consolidarsi, nei mesi estivi, i segnali di attenuazione della crisi e un miglioramento del quadro congiunturale limitato, per ora, principalmente al sentiment di famiglie e imprese, non lascia intravedere alcun recupero della domanda interna, né segnali di crescita dei livelli occupazionali o del reddito disponibile. 

Il miglioramento atteso è comunque di modesta entità, in considerazione dell'assenza di misure incisive volte alla diminuzione del carico fiscale sulle famiglie e sulle imprese. Anzi vi è il rischio, come avvenuto recentemente con l'IVA, che la necessità di consolidamento dei conti pubblici passi ancora una volta attraverso interventi di aumento delle entrate con misure che potrebbero comprimere le già modeste aspettative di crescita del 2014. È illusorio attendersi da eventuali cambiamenti della composizione del carico fiscale significativi impulsi alla crescita economica.  Il mancato consolidamento delle prospettive di miglioramento nei mesi finali del 2013 produrrebbe un peggioramento delle già critiche condizioni del mercato del lavoro.

Ad agosto si è registrata, in termini congiunturali, una sostanziale stabilità dell'occupazione (diminuita di 1.000 unità rispetto a luglio). Nei confronti dell'analogo mese del 2012 la flessione è stata di 347mila unità. Negli ultimi mesi, pur in un quadro molto difficile, anche il mercato del lavoro ha iniziato a mostrare segnali di stabilizzazione dei livelli occupazionali. Tra maggio ed agosto il numero di persone occupate si è ridotto di 14 mila unità a fronte della flessione di 119 mila unità rilevata tra febbraio e maggio. L'attenuarsi della tendenza al peggioramento ha contribuito in parte a stimolare una ricerca più attiva di occupazione da parte di segmenti della popolazione che si erano collocati al di fuori del mercato. Nell'ultimo mese gli inattivi si sono ridotti di 42mila unità, con un analogo aumento dei disoccupati, la cui numerosità ha raggiunto il livello più alto dal 1977 (oltre 3,1 milioni di persone) arrivando a rappresentare il 12,2% della forza lavoro. Ancora più drammatiche appaiono le cifre relative alla disoccupazione giovanile in quanto oltre il 40% dei giovani tra i 15 ed i 24 anni che si collocano sul mercato non trovano un'occupazione. Le problematicità ancora presenti nel sistema economico e le difficoltà del mercato del lavoro si leggono anche nei dati relativi alla CIG di agosto. Rispetto all'analogo mese del 2012 le ore autorizzate sono aumentate del 12,4%, con un sensibile incremento (+27,2%) della CIG in deroga. La dinamica tendenziale dell'ICC di agosto riflette una diminuzione dello 0,7% della domanda relativa ai servizi e del 3,5% della spesa per i beni.

Ad agosto 2013 valori positivi, rispetto all'analogo mese dello scorso anno, si rilevano solo per i beni e servizi ricreativi (+0,5%) e per i beni e servizi per le comunicazioni (+1,0%). A livello di singole macro-funzioni di spesa la riduzione più significativa si è registrata per gli alimentari le bevande ed i tabacchi (-4,8%), andamento su cui ha pesato la dinamica fortemente negativa dei tabacchi. Per i beni e servizi per la mobilità, voce che da quasi un biennio mostra un continuo ridimensionamento, il calo in termini tendenziali è stato del 4,6%. All'interno di questo aggregato continua, sia pure a ritmi meno sostenuti rispetto al passato, il calo della domanda per i mezzi di trasporto da parte di privati. I dati destagionalizzati mostrano, ad agosto, una variazione nulla rispetto a luglio. Negli ultimi mesi la spesa si è sostanzialmente stabilizzata sui livelli minimi toccati nella scorsa primavera senza mostrare segnali apprezzabili di miglioramento. Nel mese di agosto a fronte di un modesto aumento della componente relativa ai servizi (0,1%) i beni hanno fatto registrare una stabilità. A livello di singole macro-funzioni di spesa, le dinamiche appaiono ancora articolate. Nel confronto con luglio la diminuzione più significativa ha interessato l'abbigliamento e le calzature (-0,5%), segmento che sconta da tempo una crisi strutturale. Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo, per il mese di ottobre si stima una variazione congiunturale dell'indice dei prezzi al consumo dello 0,1%, con un tasso di crescita tendenziale pari all'1,1%, in ripresa rispetto allo 0,9% di settembre. Su queste dinamiche incide l'aumento di un punto percentuale dell'aliquota IVA ordinaria applicata a beni e servizi che pesano sul paniere per circa il 51%, controbilanciata, in parte, dalla riduzione dei prezzi degli energetici e dei carburanti.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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