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LEGALITA' MI PIACE, A VENEZIA UNA DELEGAZIONE DI IMPRENDITORI VICENTINI

Al convegno dell'11 novembre, illustrati i dati del fenomeno abusivismo e contraffazione, che sottrae 17 miliardi di euro di fatturato al settore

lunedì 11 novembre 2013
Un'immagine del convegno tenutosi nella sede della Provincia di Venezia Un'immagine del convegno tenutosi nella sede della Provincia di Venezia

Tra abusivismo e contraffazione il settore del commercio al dettaglio, bar e ristorazione si vedono sottrarre complessivamente 17,2 miliardi di euro all'anno di fatturato, per una perdita di imposte dirette e contributi pari a 1,5 miliardi. Dati impressionanti, quelli emersi oggi durante la giornata di mobilitazione nazionale “Legalità, mi piace” indetta da Confcommercio, che si è svolta anche sul territorio veneto con una serie di iniziative che hanno coinvolto tutte le Confcommercio provinciali.
“E’ necessario contrastare con ogni mezzo fenomeni come l’abusivismo, la contraffazione, le frodi e le sofisticazioni, perché danneggiano gravemente tutte quelle imprese che rispettano le regole. Senza considerare anche i pericoli per la salute dei consumatori che derivano dall’utilizzo di prodotti contraffatti, dunque fuori da ogni forma di controllo” afferma Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza. L’Associazione di via Faccio era presente con una propria delegazione di imprenditori all’iniziativa tenutasi nella sede della Provincia di Venezia, in via Forte Marghera a Mestre. Il convegno si è aperto, come in tutte le sedi territoriali d’Italia, con la diretta streaming da Roma che ha visto gli interventi del presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli, del ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato e del ministro dell’Interno Angelino Alfano. “Il presidente Sangalli ha giustamente sottolineato una situazione da allarme rosso,  chiedendo tolleranza zero contro questi fenomeni – afferma il presidente Rebecca –. E’ fondamentale allora unire tutte le forze per contrastare ogni forma di illegalità e ridare piena trasparenza al mercato, coinvolgendo tutti i soggetti interessati: imprese, consumatori, lo Stato e le Forze dell’Ordine”.
In tal senso va sottolineato che i pubblici esercizi vicentini hanno partecipato oggi alla Giornata Nazionale sulla Legalità esponendo una locandina sul fenomeno dell’abusivismo nel settore della somministrazione di alimenti e bevande, “per dire –afferma il direttore della Confcommercio di Vicenza Ernesto Boschiero -  che è ora di dare un taglio secco a feste di partito, circoli sportivi e culturali, sagre, falsi agriturismi, alla ristorazione a pagamento in case private, ovvero a tutte quelle attività “mascherate” che, diversamente da quelle regolari, non pagano l’IVA, l’imposta sugli intrattenimenti, i tributi locali e le imposte dirette sulle entrate”. Un fenomeno, questo, che - denuncia la FIPE – non solo crea concorrenza sleale alle attività regolari della ristorazione, ma sottrae alla collettività miliardi di euro in imposte e tasse non pagate.

Tornando al convegno dell'11 novembre,  il presidente di Confcommercio Venezia e Veneto Massimo Zanon ha ribadito: “Assistiamo ogni giorno, a Venezia, al fuggi-fuggi generale di venditori ambulanti, pronti a stendere il lenzuolo qualche minuto più tardi, qualche campo più in là e poi c’è un abusivismo sommerso che è ancor più difficile da contrastare, anche sotto il profilo legalePerciò chiediamo che l’illecito venga modificato da reato contro la fede pubblica a reato contro il patrimonio e che venga ampliata la possibilità di qualificare la fattispecie di reato in forma associativa per dare alle Forze dell’ordine strumenti d’indagine più incisivi, già usati con successo contro il crimine organizzato. Sollecitiamo l’individuazione di misure di contrasto alla contraffazione a mezzo web, una più decisa tutela del Made in Italy e la creazione di un’Agenzia Europea per la lotta alla contraffazione per colmare la mancanza di azioni operative e contribuire allo studio di un fenomeno non ancora completamente affrontato da specifici organi in ambito comunitario. Contraffazione e abusivismo sono sostanzialmente due facce della stessa medaglia all’interno di una più ampia categoria di meccanismi commerciali fuori dalle regole che alterano la concorrenza e inquinano il mercato”, ha concluso Zanon.

Secondo l’indagine svolta da Confcommercio, che vede il ‘sentiment’ degli imprenditori veneti in linea con quello dei colleghi delle altre regioni, quattro imprese su cinque (l’82,4%) si ritengono danneggiate dall’azione dell’illegalità e dai meccanismi commerciali fuori dalle regole. Oltre un terzo delle imprese (il 34,9%) segnala l’acuirsi dei fenomeni illegali rispetto a tre anni fa nel territorio in cui opera; per il 75,3% degli imprenditori del terziario l’azione dell’illegalità, in tutte le sue forme, in primo luogo genera concorrenza sleale o riduce i ricavi e il fatturato a causa delle “mancate vendite”; il 66,4% delle imprese ritiene che la crisi economica stia favorendo questi comportamenti: infatti per oltre il 70% degli imprenditori il motivo principale dell’acquisto di prodotti o servizi illegali è di natura economica. Per oltre il 60% degli intervistati è necessario sensibilizzare i consumatori attraverso campagne di comunicazione e iniziative che coinvolgano tutti i soggetti interessati. Infine, per l’83,2% delle imprese del terziario i controlli attualmente in atto per la repressione dei fenomeni illegali non sono efficaci; per 4 imprese su 5 le sanzioni previste sono insufficienti.

Sempre i dati di Confcommercio dicono che un consumatore su quattro (il 25,6%) ha acquistato nel 2013 almeno una volta un prodotto o un servizio illegale. Il fenomeno è in crescita ed è più diffuso tra le donne e i giovani. In testa alla classifica degli acquisti illegali si trovano i prodotti di abbigliamento (41,2%), alimentari (28,1%), pelletteria (26,9%) e gli occhiali (27,6%). Oltre il 50% dei consumatori giustifica l’acquisto illegale con ragioni economiche. Solo il 36,2% dei consumatori è convinto che l’acquisto illegale sia effettuato inconsapevolmente. Circa l’80% degli intervistati ritiene che l’acquisto di prodotti illegali/contraffatti o l’utilizzazione di servizi svolti da abusivi possa comportare rischi per la salute e la sicurezza, rivelandosi di scarsa qualità. Il 79% è consapevole del fatto che l’illegalità altera le regole del mercato e penalizza le imprese regolari.

Maggiori informazioni sul sito di Confcommercio Nazionale.

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