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UN CONVEGNO SULLE STRATEGIE DI INNOVAZIONE DEL TERZIARIO

Organizzato lo scorso 10 febbraio da Confcommercio Veneto, ha visto tra i relatori Enzo Rullani, Federico Della Puppa e Mario Sassi

martedì 11 febbraio 2014
Un immagine del convegno di lunedì 10 a Mestre Un immagine del convegno di lunedì 10 a Mestre
Fonte: Confcommercio Veneto

Dialogo, flessibilità, immaginazione e capacità reattiva: sono le leve dell’innovazione, ‘pane’ per la crescita del Terziario. Un settore che nel Veneto conta eccome, e nel sistema regionale di Confcommercio ha un potenziale di 50mila imprese.
Quelle che nella nostra regione registrano una crescita costante negli ultimi anni sono legate ai servizi che, secondo uno studio di Confcommercio, tra il 2010 e il 2012 sono aumentate del 18,3%, realizzando una delle migliori performance in Italia, mentre i punti vendita del piccolo dettaglio, sempre fra il 2010 e il 2012, sono diminuiti del 2,2%, registrando un’ulteriore diminuzione nel 2013, con i consumi reali sul territorio che sono scesi del -1,2% fra il 2008 e il 2012 e di uno stimato, ulteriore -1,2% fra il 2013 e il 2014. 
In questo scenario l’innovazione il punto focale della crescita.

Di innovazione si è parlato lo scorso 10 febbraio a Mestre nel convegno organizzato da Confcommercio Veneto, che si è aperto con i saluti del presidente regionale della Confederazione delle imprese del commercio, del turismo e dei servizi Massimo Zanon e si è concluso con l’analisi del Segretario generale Eugenio Gattolin.
Al tavolo dei relatori, il professor Enzo Rullani, docente di Economia della conoscenza e di Strategie di impresa alla Venice International University, che ha parlato dei “Protagonisti dell’innovazione: strategie di creazione di valore per le imprese e per il sistema della rappresentanza”. L’innovazione del commercio nei centri urbani è stato invece al centro dell’intervento di Federico Della Puppa,  project manager e docente di Economia e Gestione delle Imprese all’Università Iuav di Venezia. Mario Sassi, responsabile nazionale dell’Area Innovazione e Sviluppo di Confcommercio, ha tracciato le “Linee guida di Confcommercio Imprese per l’Italia per l’innovazione del Terziario”.

“L’innovazione è un concetto sicuramente molto ampio che non esclude la possibilità di essere applicato alle piccole e medie imprese del commercio, del turismo e dei servizi – dichiara il presidente di Confcommercio Veneto Massimo Zanon -È un necessario mutamento delle condizioni del mercato, un’esigenza fondamentale per mantenere margini di guadagno sostenibile e competere in una realtà globale con la quale dobbiamo essere in grado, allo stesso tempo, di dialogare. L'innovazione, soprattutto in questo periodo di dura e profonda recessione, rappresenta un fattore di sopravvivenza, di competitività e in prospettiva di crescita per le imprese e per il Paese. Deve quindi essere sostenuta con tutti i mezzi a disposizione. Il ruolo delle associazioni d'impresa nel tempo è cambiato e direi è diventato più complesso. Insieme agli aspetti legati alla tutela e alla rappresentanza degli interessi è sempre più sentita l'esigenza di fornire strumenti concreti di sostegno all'attività quotidiana di impresa".

Enzo Rullani ha detto che “Uscire dalla crisi non deve essere un fatto congiunturale, ma un percorso coerente in grado di riposizionare l’economia italiana. L’innovazione attraverso il sistema di reti è un fenomeno in grado di smuovere e modificare il limbo in cui la produttività versa da una decina d’anni. Si deve utilizzare quanto appreso in precedenza, adattandolo alla forma capillare e partecipativa della rete: con la riduzione dei costi di gestione e le iniziative dirette rivolte al cittadino o al consumatore, il settore dei servizi riveste un ruolo cruciale in questa missione, creando nuove configurazioni, nuovi modelli basati sul concetto di relazione e condivisione delle esperienze perché è sulla forza di penetrazione e di circolazione delle idee in una comunità che vive di linguaggi diversi che si basa il futuro della nostra economia. Un futuro in grado di spingere la crescita e l’occupazione. Va sempre più a sfumare, dunque, la separazione tra il prodotto in quanto tale, materiale, tangibile, e il servizio, che risponde a una domanda variabile, elastica, fluttuante: le idee e le prestazioni “immateriali” garantite dalle nuove tecnologie assumono un’importanza capitale per la loro capacità di agire su enormi distanze”.

Federico Della Puppa ha puntato sul concetto di resilienza, che in ingegneria è la capacità di un materiale di resistere a urti improvvisi senza spezzarsi; in informatica è la capacità di un sistema di adattarsi alle condizioni d’uso e di resistere all’usura per garantire la disponibilità dei servizi erogati; in psicologia è la capacità di affrontare le avversità della vita, superarle e uscirne rinforzati.  “La desertificazione dei centri storici – ha poi spiegato il project manager - non è solo legata alla crisi economica, ma anche a una realtà di imprese poco strutturate, non inserite in rete, che non collaborano o che subiscono i processi di filiera. C’è poi da considerare il nuovo ruolo del consumatore, diventato sempre più consapevole e responsabile. Il superamento delle barriere materiali e immateriali è indispensabile per dare una spinta propulsiva alla crescita delle imprese che nascono e vivono nelle nostre città e che devono necessariamente dialogare con il mondo”.

Per Mario Sassi, che si occupa dell’Area Innovazione e Sviluppo del sistema Confcommercio,  siamo in una ‘transizione’ verso un futuro diverso. “In questo contesto di crisi – ha dichiarato Sassi - continuiamo ad avere una continua caduta della domanda,  redditività e competitività delle imprese in grave sofferenza, un fisco sempre più pesante e manovre di contenimento della spesa che incidono sul reddito delle famiglie, e la difficoltà per molte imprese di aprirsi al mercato globale. Ecco che le innovazioni di sistema diventano più che mai necessarie: riguardano ormai molti livelli di azione condivisa che si intrecciano tra loro e ai quali la rappresentanza riserva una crescente attenzione, diventano fondamentale per dare appoggio alle iniziative individuali in un campo, quello sociale, politico, culturale, che spesso eccede la possibilità di azione di singoli associati ma che è sempre importante per mobilitare ai vari livelli una massa critica di investimenti, cambiamenti, idee originali che sia sufficiente a incidere sulla competitività”. 


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