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NELLA MODA, UNIRSI PER DISTINGUERSI E NON ESTINGUERSI

Il pensiero di Robert Jhonson, uno dei più famosi life trainer al mondo, in una serata dedicata agli imprenditori Confcommercio Vicenza del settore moda

giovedì 10 aprile 2014
Robert Jhonson durante la serata organizzata da Federmoda Confcommercio Vicenza Robert Jhonson durante la serata organizzata da Federmoda Confcommercio Vicenza

“Distinguersi per non estinguersi” è la filosofia di Robert Jhonson, uno dei più famosi life trainer al mondo. Una formula che il consulente ha spiegato agli imprenditori vicentini dell’abbigliamento e del tessile, lo scorso  giovedì 10 aprile nella sala convegni della Confcommercio di Vicenza. Un evento atteso, che ha richiamato a Vicenza più di cento persone, presenti anche i presidenti nazionale e regionale Federmoda Renato Borghi e Giannino Gabriel, il segretario nazionale della Federazione Massimo Torti, il direttore Confcommercio Vicenza Ernesto Boschiero, il presidente provinciale Federmoda Matteo Garzaro e molti dirigenti dell’Associazione, sia di categoria che del territorio. 
Emblematico il titolo della serata: “La moda del massacro: cambiare la filiera della moda per uscire dalla crisi”, poiché mai come in questi ultimi anni gli imprenditori del settore sentono la necessità di trovare soluzioni utili a resistere alla difficile situazione di mercato, caratterizzata da un evidente e continuo calo dei consumi. 
L’incontro con Robert Jhonson, consulente dell’ex presidente USA Bill Clinton, di Bill Gates e di numerose società e industrie di primo piano (Microsoft, Virgin, Google, Ikea, Toyota), è stato organizzato da Federmoda-Confcommercio Vicenza e il confronto tra gli imprenditori locali e Robert Jhonson è stato un’interessante opportunità per alzare il livello della discussione sulla crisi economica e cercare nuovi stimoli per non rimanere a guardare a “come e cosa eravamo ieri” e passare, invece, all’azione.
Jhonson, infatti, nei suoi convegni da sempre sostiene che è proprio dalla crisi, e dalla conseguente messa in discussione degli schemi già sperimentati, che si può creare vera innovazione. Solo così un’azienda può distinguersi  e non estinguersi e l’imprenditore continuare a creare valore, in modo nuovo.
Il settore infatti, negli ultimi due anni ha dovuto fare i conti con parecchie chiusure di esercizi, e tuttora sono molti i negozianti che si domandano quando questa crisi terminerà e se, soprattutto, avranno la forza per resistere al perdurare delle difficoltà del mercato.   
Ed è di fronte a questa platea che il noto life trainer nordamericano, che vive a San Diego California, ha fornito il suo punto di vista sui temi caldi di oggi e di domani, non limitandosi all’analisi, ma fornendo i consigli per affrontare le sfide quotidiane guardando alle nuove opportunità.  Temi che sono stati ben riassunti dal servizio realizzato dalla giornalista Elisa Santucci, andato in onda nel telegiornale di Tva e che vi riproponiamo a fondo pagina.
L’esordio di Jhonson nella serata tenutasi in Confcommercio Vicenza è stato subito spiazzante. Dopo l’introduzione da parte del direttore Ernesto Boschiero e del presidente provinciale Federmoda Matteo Garzaro (che ha messo alla prova il consulente americano finendo il suo intervento con una domanda in dialetto veneto sul destino dei nostri “schei), Jhonson ha detto a chiare lettere alla platea: “La crisi  non esiste”. E per giustificare la sua affermazione ha spiegato i meccanismi economici e finanziari che alimentano il senso di incertezza e di paura che oggi regna nella vita quotidiana, così come nell’economia. “Viene diffuso un clima di paura, e  la paura serve per tenerci buoni”, ha affermato Jhonson, che ha paragonato il momento attuale alla caduta dell’impero romano: “Non centra nulla la crisi del ‘29” ha affermato, approfondendo il sistema del debito che mina alla base le economie dei Paesi industrializzati come delle imprese. “Se un’azienda vuole uscire da una situazione difficile deve buttare il vecchio, conservando solo la parte migliore per ripartire ex novo. Risolve la crisi chi crea un taglio netto tra vecchio e nuovo”, ha incalzato la platea, avviando un dibattito con i numerosi imprenditori presenti in sala. “La crisi non esiste – ha ribadito Jhonson – esiste semmai una carenza di conoscenza” ed è questo il problema dell’Italia, un Paese che detiene un patrimonio indiscusso in termini di creatività, storia e cultura, un Paese che può ripartire dalla ricchezza del suo Rinascimento, ma che non si rende conto dei propri punti di forza per mancanza di autostima e per la paura del debito. “Una paura che è entrata nel linguaggio comune, che viene inculcata fin da bambini, basti pensare che a scuola si parla di “debito formativo” quando un ragazzo è in difficoltà. Anche lì è entrato il debito”, ha affermato Jhonson strappando gli applausi della platea.
Dopo l’analisi dei punti di criticità del nostro sistema economico-imprenditoriale,Jhonson ha sfoderato tutta la sua esperienza di life trainer per motivare gli imprenditori del settore moda a non lasciarsi condizionare dalla paura, a unire le forze per risolvere assieme i problemi, sia all’interno delle aziende (con un maggiore coinvolgimento di collaboratori e dipendenti, fino anche a farli diventare soci condividendo rischio imprenditoriale, responsabilità e soddisfazioni), sia tra aziende. “Diventiamo consapevoli che il potere è nelle nostre mani”,  è stato l’invito di Jhonson, solo così potremo ridare slancio alle nostre imprese e all’economia. A cominciare, per quanto riguarda l’economia nazionale, da una rivalutazione delle tre grandi risorse del nostro Paese: il cibo, la moda e il turismo, che rappresentano grandi giacimenti ancora troppo poco sfruttati e dai quali si può ripartire per un nuovo rinascimento. Una sfida da cogliere, per Jhonson, anche da parte di tutti gli imprenditori della filiera della moda, che devono riacquisire la necessaria fiducia per ripartire e per perseguire un cammino di ripresa. Un invito, questo, rilanciato a fine serata dal presidente nazionale Federmoda Renato Borghi, che ha condiviso la visione di Jhonson sull’importanza, per uscire dalla crisi di tre fattori: la passione, l ‘educazione  e il “mettersi assieme”: “Fare rete è difficile, ma l’invito agli imprenditori di “mettersi assieme” è essenziale– ha concluso Borghi -. Magari inizieremo in pochi, ma non ho dubbi che questa sia la via da seguire”.

 

LA GALLERY DELLA SERATA




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