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SBLOCCA ITALIA: 10 MILIARDI PER LE GRANDI OPERE

Infrastrutture, appalti, banda larga e risposte ai sindaci. Sono questi i cardini del decreto legge "sblocca-Italia" presentato dal premier, Matteo Renzi

lunedì 01 settembre 2014
Il premier Matteo Renzi Il premier Matteo Renzi
Fonte: Confcommercio nazionale

Infrastrutture, appalti, banda larga e risposte ai sindaci. Sono questi i cardini del decreto legge "sblocca-Italia" presentato dal premier, Matteo Renzi, al termine del Consiglio dei Ministri del 29 agosto.

Alta velocità. Per alcune grandi opere, ha detto Renzi, "come l'alta velocità Napoli-Bari o la Palermo-Messina-Catania", la partenza dei lavori è "anticipata dal al 2015". Per la prima opera ci sono 4,1 miliardi già stanziati (su 6,7 miliardi di valore totele totali), la seconda vale 5,2 miliardi, ha specificato entrando nel dettaglio degli interventi Lupi. "La grande novità è che i cantieri devono aprire per queste due opere il 1° novembre 2015, data entro la quale non solo devono esser appaltate le opere, attraverso la nomina di commissario con poteri straordinari dell'ad del gruppo Fs", Michele Mario Elia. Ancora, sono sbloccati 4,6 miliardi per "cinque investimenti aeroportuali" (Malpensa, Fiumicino, Firenze, Genova e Salerno). "Abbiamo facilitato l'accesso alla defiscalizzazione delle opere, abbassando da 200 a 50 milioni il tetto per cui opere strategiche vi possono accedere", ha detto ancora Lupi.


I comuni. "Le 1617 mail ricevute dai sindaci", ha detto ancora Renzi, "ricevono risposta. Le richieste erano principalmente: 'dammi spazio nel patto di stabilità', e diciamo sì. 'Dammi denari', e se riesco te li do subito. 'Aiutami perché ho la sovrintendenza che blocca dei lavori' e ci impegniamo a convocare una conferenza dei servizi per sbloccare la situazione".



Altre opere. Renzi ha poi aggiunto 3,9 miliardi per le opere pubbliche cantierabili "a strettissimo giro", di cui 841 milioni dal fondo revoche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e 3 miliardi 48 milioni dal Fondo di coesione e sviluppo. Il criterio è stato quello della "priorità dei grandi nodi metropolitani e logistici", ha spiegato Lupi. I fondi sono condizionati: i cantieri dovranno aprire entro date certe a dieci mesi dall'approvazione del decreto (le opere sono divise in lotti che devono partire entro il 31 dicembre 2014, il 30 giugno 2015 o il 31 agosto 2015). La Linea C di Roma, il passante ferroviario di Torino e la sua metropolitana, la metrotramvia di Firenze, la metropolitana di Napoli, il quadruplicamento della ferrovia Lucca-Pistoia, il ponte di collegamento tra Fiumicino e l'Eur a Roma sono le altre opere citate da Lupi insieme agli assi ferroviari strategici che hanno bisogno di risorse per proseguire i lavori: Brennero, Terzo valico e Alta velocità del Veneto.


Autostrade. Con questo punto si chiede l'attivazione di risorse di privati, ha spiegato Lupi. Per il premier Renzi, ci sono "10 miliardi da sbloccare nei prossimi 12 mesi" attraverso la revisione ed eventualmente la "proroga di concessioni".



Banda larga. Sul punto, il premier ha parlato di "incentivi per estendere la rete", mostrando una slide che indica un "credito d'imposta del 50%". Il ministro Guidi ha quindi aggiunto la defiscalizzazione delle "aree bianche", per portarvi le infrastrutture di Tlc anche se 'non convenienti' per il mercato.

Gas. Il presidente del Consiglio ha poi parlato del gasdotto Tap, che va dall'Azerbaijan alla Puglia passando per l'Adriatico: "Il 20 settembre sarò a Baku per il via libera al Tap, che oggi, per il combinato disposto della via e del decreto legge, è definitivamente sbloccato".


Edilizia. La norma sulle progettazioni tecniche si adegua alle prescrizioni dell'Europa. "Il provvedimento che tocca tutte le famiglie", ha spiegato Lupi, "è semplicissimo: le ristrutturazioni in casa propria non avverranno più con un'autorizzazione edilizia, ma con una semplice comunicazione al Comune". Il ministro dell'Economia, Padoan, ha aggiunto che per il comparto ci ci sono norme per facilitare l'attività delle socità di gestione immobiliare in Borsa.


Cdp. "Modifichiamo le norme della Cassa depositi e prestiti, che a questo punto avrà regole come gli altri Paesi europei", ha detto Renzi. "Estensione della garanzia per investimenti alle imprese", il titolo della relativa slide. Il ministro dell'Economia, Padoan, ha parlato di "ampliamento delle capacità" della cassa.

Agroalimentare. Nel decreto, si prevede la realizzazione di un segno distintivo unico per le produzioni agroalimentari Made in Italy, anche in vista di Expo 2015, e un potenziamento degli strumenti di contrasto all'Italian sounding nel mondo. Sul piano della competitività si punta alla creazione di piattaforme logistico-distributive all'estero, al rafforzamento degli accordi con le reti di distribuzione, alla valorizzazione e tutela delle certificazioni di qualità e di origine dei prodotti. "Stimiamo di avere un aumento di un punto del Pil nel prossimo biennio con le aziende esportatrici", ha spiegato poi il ministro dello Sviluppo, Guidi.


Cassa in deroga. Nel dl c'è spazio per un rifinanziamento di 728 milioni degli ammortizzatori sociali in deroga, "che porta la dotazione complessiva a 1,72 miliardi: 320 milioni in più di quanto stabilito nella legge di Stabilità 2014", aggiunge il Ministero del Lavoro. La copertura da "interventi non decollati" e dalle risorse ministeriali "per la formazione continua e in misura limitata dalle risorse da destinare ai fondi interprofessionali".


Ambiente. Per la parte ambientale, come ha spiegato il ministro Galletti, "il decreto è ricco" e comprende la sistemazione delle norme sul dissesto idrogeologico e le terre e rocce da scavo.

Ecobonus. Uno dei provvedimenti che Maurizio Lupi puntava a confermare (65% di detraibilità per l'efficientamento energetico) va verso l'estensione nella legge di Stabilità, con "l'impegno" di Renzi, "insieme a vari interventi". Dalle slide, emerge anche una voce di "facilitazioni per gli impianti di riscaldamento".

Appalti. La "rivoluzione" del codice dedicato verrà con un disegno di legge delega dedicato. "In Italia - ha spiegato Renzi - ci devono essere le stesse regole come ci sono in Europa. L'Italia ha il vezzo di peggiorare quello che prevede la legislazione europea. L'Europa in questo caso ci aiuta, non ci penalizza. Trovo questa norma rivoluzionaria".


Sparisce dall'elenco presentato dal governo il tema delle partecipate di Stato, che secondo il lavoro del Commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, sono destinate a una netta sforbiciata. "Lo affronteremo in maniera organica nella Stabilità", ha spiegato sul punto il sottosegretario Delrio. Rispetto alle attese, anche l'incentivo fiscale per chi compra casa per affittarla a canone concordato non risulta nel provvedimento. Anch'esso, come Ecobonus e partecipate, finirà sul tavolo per la Stabilità.
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