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CONFCOMMERCIO AI PARLAMENTARI VENETI: "DIFENDETE IL MADE IN ITALY

Lettera aperta del presidente Zanon ai rappresentanti eletti in Veneto: "Serve uno scatto di orgoglio: nel giro di pochi giorni l'Italia è stata doppiamente mazziata"

mercoledì 10 dicembre 2014
Massimo Zanon, presidente di Confcommercio Veneto Massimo Zanon, presidente di Confcommercio Veneto
Fonte: Confcommercio Veneto

La Confcommercio regionale lancia l'allarme ai parlamentari veneti in Europa sulla mancanza di strategie e politiche di difesa per le eccellenze del Made in Italy. Lo fa con una lettera aperta del presidente Massimo Zanon. "Parlamentari veneti in Europa - scrive Zanon - se ci siete battete un colpo, trovate strategie e collegamenti con gli altri Paesi, abbiate uno scatto di orgoglio: nel giro di pochi giorni l'Italia è stata doppiamente mazziata e l'impressione è che chi ci rappresenta in Europa non abbia fatto abbastanza per evitarlo. Mi chiedo, allora, che senso abbia rimanere in 'questa' Comunità che svilisce e mortifica la tradizione, storica ed evoluta, del Made in Italy minando alla radice gli universalmente riconosciuti punti forti del nostro Paese".  "L'enogastronomia e la moda, a pochi giorni di distanza - prosegue - si trovano a essere considerati come settori di serie 'b'. In cucina, dove, oltre ai prodotti di qualità della nostra terra, a fare la differenza è la fantasia, si impone ai ristoratori di redigere un 'bugiardino' per ogni piatto e bevanda, specificando la presenza di ciascun allergene. Li si obbliga, per grave mancanza del Governo italiano che non ha predisposto un regolamento ad hoc, a metterlo per iscritto, mentre i ristoratori di altri Paesi europei con menu più rigidi dei nostri e una tradizione meno 'stellata' possono comunicare gli allergeni a voce. E' come spingere i nostri ristoratori, presi per sfinimento, a proporre sempre gli stessi piatti". "L'ultima 'perla' - prosegue Zanon - riguarda la moda: il no del Consiglio Europeo all'etichetta di origine obbligatoria è un duro colpo per il Made in Italy e una strada di velluto per i contraffattori. La questione è rinviata al 2015, d'accordo, ma nel 2015 alla presidenza di turno ci sarà la Lettonia, Paese del blocco della Germania (contraria all'etichetta)". "Mi chiedo allora - conclude - cosa rimanga d'interessante per l'Italia rispetto all'Europa, se i suoi punti di forza vengono continuamente mortificati. Stiamo parlando della stessa Comunità che ci presenta il conto e ci chiede risorse: se dovessimo pagare in base ai riconoscimenti che ci vengono dati, ci basterebbero pochi spiccioli per dire 'facciamo parte della Comunità Europeà".  

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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