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IL PRESIDENTE SERGIO REBECCA: "CRIMINALITA', VERA URGENZA"

Il problema della sicurezza dei cittadini e delle imprese piomba, ancora una volta con forza e urgenza. Confcommercio Vicenza: "Attività commerciali prese d'assalto come i bancomat"

giovedì 05 febbraio 2015
Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza

La rapina di ieri a Ponte di Nanto, il suo tragico epilogo, portano in primo piano il problema della criminalità dilagante sul territorio vicentino. “Quello che è accaduto ieri è gravissimo, drammatico nell’esito – interviene Sergio Rebecca, presidente della Confcommercio di Vicenza - purtroppo l’ennesimo episodio criminoso che si registra  sul territorio vicentino. Il problema della sicurezza dei cittadini e delle imprese piomba, ancora una volta con forza e urgenza, al primo posto. Furti, rapine, aggressioni stanno registrando un’escalation senza precedenti e dalla piccola criminalità alle bande organizzate, non c’è limite di fronte a niente. Quello che fa più rabbia – continua il presidente Rebecca - è che  nonostante l’impegno delle Forze dell’Ordine, questi delinquenti, anche se colti sul fatto, tornano presto in libertà, continuando a delinquere con sprezzo della nostra società e delle nostre leggi”.
L’aggravante di questo modo di operare del crimine è l’accanimento sulle singole attività commerciali. Ogni giorno, più volte al giorno, cittadini,  negozi, pubblici esercizi, distributori di carburanti, aziende dell’ingrosso sono vittime di episodi criminosi e cresce la certezza di vivere e lavorare in un territorio non più sicuro.
“Ormai le attività commerciali vengono prese d’assalto come i bancomat – dice il presidente Rebecca -. Oltre ai problemi conseguenti alla crisi economica, al calo delle vendite e all’aumento delle tasse, chi ha un’attività imprenditoriale deve sopportare anche i costi economici e sociali del fenomeno criminale. Si contano i danni e si riapre il negozio, nonostante tutto. Per difendersi si stipulano polizze costose, ci si adotta di sistemi di videosorveglianza, impianti d’allarme, inferiate, vetri antisfondamento. Ma tutto questo è un deterrente che a volte non basta e soprattutto non toglie la paura di essere presi di mira”.
Il presidente Rebecca torna quindi a parlare delle misure per frenare il fenomeno della delinquenza. “Innanzitutto è inaccettabile che Governo e Ministro degli Interni non si facciano carico del problema, esortando misure ad hoc, anche per i singoli territori. Non è tollerabile assistere nelle nostre città a scene di sparatorie e di atti di terrore”.
“E’ essenziale – continua il presidente Rebecca – fare funzionare la giustizia, poiché se non c’è giustizia vengono a cadere le garanzie fondamentali per i cittadini e per le imprese. Deve ritornare la certezza della pena. Progetti di legge di riforma della giustizia civile e penale ce ne sono, basta farli approvare; questi, prima di pensare ad altri decreti “svuotacarcere”. La politica – conclude - ha il compito di dimostrare che ha la capacità di affrontare la questione in tutta la sua gravità e di intervenire per dare forza alla lotta al crimine. La mancanza di sicurezza in primis, oltre che le incertezze sul fronte economico e del lavoro, sono situazioni che alimentano un malessere sociale che non va per nulla sottovalutato”.

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