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L'OCCUPAZIONE RIPARTE DAL SETTORE TERZIARIO

Grazie alle innovazioni introdotte dal Jobs Act e dal Contratto Nazionale di Lavoro, di cui si è parlato anche nel convegno di lunedì 11 maggio a Vicenza

giovedì 14 maggio 2015

Più fonti lo confermano: il lavoro riparte e la buona notizia non interessa solo chi, a causa della crisi economica, ha perso l’occupazione e ora vede aumentare le proprie chance di ritrovare un posto stabile. Il fatto che le imprese siano ritornate ad assumere ha anche altri risvolti: prima di tutto un riflesso sui consumi, che dovrebbero risentire della nuova disponibilità economica di coloro che ora non sono più senza lavoro. E poi un’iniezione di fiducia, che potrebbe facilitare la ripresa. Ma queste ultime sono previsioni, ovviamente, che dovranno attendere qualche tempo ancora prima di essere tramutate in riscontri concreti.
Un fatto è certo, da più parti (Inps, agenzie del lavoro, ecc.) rimbalzano  dati positivi sul trend delle assunzioni nel primo trimestre del 2015, con il Terziario tra i settori trainanti.
A sottolineare che commercio turismo e servizi sono protagonisti in questa ripresa del lavoro, anche una recente rilevazione di Unioncamere, secondo cui sono 85mila le imprese che hanno in programma nuove assunzioni in questo inizio di 2015, e tra queste 19mila nel commercio, 9mila nel turismo e 7.100 nei servizi alle persone (il manifatturiero  si ferma a 18.500 imprese che prevedono assunzioni).
Un effetto, questo, certamente dovuto agli sgravi e alla maggiore flessibilità garantiti dal Jobs Act, che grazie alle tutele crescenti e agli “sconti” contributivi ha certamente incentivato il ricorso alle assunzioni. A rinforzare questa tendenza ci sarà ancor più nei prossimi mesi anche il nuovo Contratto Nazionale del Terziario, che a fronte di aumenti retributivi contenuti ha introdotto, per le imprese, massicce dosi di flessibilità e ottime opportunità di diminuire il costo del lavoro. Lo ha ribadito anche Jole Vernola, Direttore centrale politiche del lavoro e welfare di Confcommercio nazionale, nel convegno sul nuovo CCNL (nella foto), che si è tenuto l’11 maggio scorso in Confcommercio Vicenza e che ha visto tra i promotori anche la Confederazione regionale. “Le aziende hanno recepito molto positivamente questo contratto, che ancora una volta porta molti elementi di innovazione –  afferma  –. Siamo stati molto attenti ai costi di questo rinnovo, sia nella misura che nella distribuzione dell’aumento retributivo. Poi abbiamo guardato allo strumento contrattuale come leva per incrementare l’occupazione, offrendo strumenti che consentono alle aziende di investire in nuova forza lavoro anche senza impegni a tempo indeterminato. Infine – continua Vernola -  abbiamo introdotto flessibilità molto importanti che diminuiscono i costi, a cominciare dalla norma sugli orari che permette alle aziende di far fronte a picchi di lavoro con la settimana a 44 ore, recuperabili nei 12 mesi successivi, senza costi aggiuntivi, senza straordinario, potendo modificare il piano orario con un preavviso di 15 giorni. Insomma – conclude - una norma di alta flessibilità e adattabilità alla situazione che l’azienda vive durante l’anno”.



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