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VENETO: IN AUMENTO I FLUSSI TURISTICI MA DIMINUISCE LA SPESA

Confcommercio e Confturismo Veneto hanno presentano l'indagine su Montagna e Arte&cultura nei primi mesi dell'estate 2015. Fisco penalizzante per le imprese

giovedì 06 agosto 2015
Fonte: Confcommercio Veneto

Aumentano i flussi turistici, diminuisce la capacità di spesa, soprattutto degli italiani. Diminuisce, anche, l’occupazione nell’hotellerie e nel retail ‘abbigliamento’. La montagna quest’anno sorride, dal Bellunese al Vicentino al Veronese. Langue invece lo shopping turistico in alcune province come Venezia e Vicenza, mentre quella di Rovigo registra un ‘più’ sia nella ristorazione (+6,20%) che nel ‘retail sport e tempo libero’ (+3,54%). A Padova centro storico, invece, i ristoranti soffrono, complice il gran caldo che ha spinto il turismo gastronomico sui colli. Risultati stazionari rispetto all’anno scorso nell’hotellerie a Treviso e provincia. Mancano in misura consistente dalle località tradizionalmente ‘battute’ i turisti  russi, con ripercussioni su tutto l’indotto.
E’ la fotografia che il Centro Studi di Confcommercio Veneto ha scattato sull’andamento della sta-gione estiva fino alla fine di luglio e che è stata presenta ieri a Mestre dal presidente di Confcom-mercio Veneto Massimo Zanon, di Confturismo Veneto Marco Michielli e dal consigliere delegato di Confcommercio Veneto Edi Sommariva. Uno studio incentrato su due tematismi turistici di fondo: montagna e arte&cultura, e che ha riservato alla Riviera del Brenta del dopo-tornado un capitolo a parte.
Per quanto riguarda la montagna, la ricerca si è concentrata su Lessinia e Monte Baldo in provincia di Verona, sull’Altopiano di Asiago e i Monti Berici in quella di Vicenza, sulle Dolomiti in quella di Belluno. La restante parte del territorio veneto, con esclusione di Venezia città d’arte e delle località balneari, ma compresi i fondo valle montani e le città d’arte prospicienti il lago di Garda, è stata inserita nel cluster  “arte&cultura”. I due tematismi di fondo nel corso del 2014 hanno originato nei soli mesi di luglio e agosto oltre 9 ml. di giornate di presenza (contro i quasi 15 ml. del mare), per  oltre il 55% stranieri.
Ne è uscito un quadro ricco di sensibilità diverse, per tipologia di impresa (ricettività alberghiera, ristorazione ma anche, per la prima volta, retail per lo shopping turistico), per territorio, per voca-zione turistica, attraverso l’esperienza diretta di 100 opinion leader. I dati sono stati raccolti tra il 27 e il 31 luglio.
Se il sole in luglio ha riscaldato arrivi e presenze, il fronte dei ricavi delle imprese è sotto una doccia gelida che solo una politica illuminata, che continua a dare segnali troppo tiepidi, potrebbe far risalire. Riguardo le previsioni per agosto, le provincie con gli operatori più ottimisti (in misura pressoché uguale tra italiani e stranieri) sono Rovigo (sia per i flussi che per la propensione alla spesa), Treviso per i flussi e Padova per la ripresa della propensione alla spesa. Il pessimismo, invece, attanaglia gli operatori delle provincia di Verona sui flussi di clientela (soprattutto gli alber-gatori) e quelli di Venezia circa la capacità di spesa, ritenuta in decalage soprattutto per i turisti ita-liani.                                                  
“Sul turismo mancano un piano di lungo periodo e una visione del territorio che sotto il brand Ve-nezia sappia proporsi unitariamente – ha dichiarato  il presidente di Confcommercio Veneto Mas-simo Zanon - Abbiamo una legge sul turismo che ancora “balbetta” con impegni di spesa “improv-visati e localistici” (come la Pedemontana vicentina), decreti attuativi parziali, e organismi di inco-ming ancora sulla carta e con vistose carenze di management. Nutriamo fiducia che la nuova Giunta Zaia e, in particolare, il neo Assessore Caner, sappiano intravvedere nelle attività turistiche una grande leva di sviluppo dell’economia  e che, di conseguenza,  vogliano inquadrarle in una vi-sione politica di ampio respiro”.
“Arrivi e presenze in sostanziale tenuta, rispetto all’anno scorso, non bastano a disegnare l’andamento di una stagione - dichiara il presidente di Confturismo Veneto Marco Michielli - A oscurare il cielo c’è un carico fiscale oramai insopportabile che impedisce alle nostre imprese di compiere gli investimenti necessari al confronto con i Paesi competitor. Sul fronte dei trasporti, in-differibile si fa ormai il tema dei collegamenti aerei, con il varo un piano che in 5 anni sposti almeno il 30% dei turisti da ruota ad ala, i risultati della Spagna stanno a testimoniarlo”.


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