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CIBO E TURISMO, BINOMIO VINCENTE PER RIPARTIRE

Ricerca Censis: nei primi sei mesi del 2015 forte aumento degli occupati nei servizi di alloggio e ristorazione, che registra un +5,4%

martedì 15 settembre 2015
Fonte: Confcommercio Nazionale

In  Italia, nel primo semestre di quest'anno, si registra un piccolo boom  di nuovi occupati nel campo dei servizi di alloggio e ristorazione con un +5,4%. Il picco al Sud (+7,4%). Lo rivela la ricerca "Il  futuro dei territori. Idee per un nuovo manifesto per lo sviluppo  locale" realizzata dal Censis per il Padiglione Italia di Expo 2015. In Italia i territori con i tassi di occupazione più alti sono quelli  che hanno puntato sull'offerta turistica o sull'agroalimentare, con  oltre 2 milioni di visitatori in più nei primi cinque mesi dell'anno  rispetto al 2013.

"Solo così - sostiene il Censis - si può contrastare il rischio di una secessione di fatto del Mezzogiorno". Creare  occupazione e puntare sullo sviluppo dei territori la ricetta per  battere la crisi. Quattro regioni meridionali (Sicilia, Campania,  Calabria e Puglia) si collocano agli ultimi quattro posti della  graduatoria europea per tasso di occupazione della popolazione con età tra i 15 e i 64 anni. Tra le prime 20 regioni dell'Ue nessun  territorio italiano: il primo, la Provincia autonoma di Bolzano, si  colloca solo all'86esimo posto, con un tasso di occupazione del 70,8%. Bisogna scendere fino al 130esimo per trovare la seconda regione  italiana nella graduatoria: l'Emilia Romagna (66,3%).

Da dove ripartire allora? Dai nostri punti di eccellenza,  osserva il Censis. Nella classifica dei primi 30 sistemi locali per  tasso di occupazione, quasi la metà hanno una specializzazione  produttiva legata al turismo: da Bressanone a Vipiteno e Ortisei, in  provincia di Bolzano, a Bormio, in provincia di Sondrio. E cinque sono a  vocazione agroalimentare: da Brunico ed Egna, a Bolzano, a Borgo San  Lorenzo (Firenze) e Alba (Cuneo). "Sono esperienze da cui si può e si  deve ripartire per rifare sviluppo. Indicano che la filiera del cibo - dalla produzione alla distribuzione, al consumo - è un formidabile  moltiplicatore di opportunità per i territori".  Nel complesso vincono, sul piano economico, i territori che si rendono riconoscibili e incarnano la "good reputation" del made in Italy,  intercettando la domanda globale di tracciabilità e autenticità. Decolla anche il settore turistico. Da quanto emerge dalla ricerca del Censis, l'Italia ha registrato quasi 900.000 visitatori in più nei  primi cinque mesi del 2015 rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, e oltre due milioni in più rispetto ai primi cinque mesi del 2013.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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