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LA TASSA RIFIUTI NON SIA IL BANCOMAT DEI COMUNI

Confcommercio Vicenza scrive ai sindaci della provincia: "No ad aumenti della Tari per fare cassa. Introdurre un sistema di calcolo in base agli scarti prodotti"

giovedì 28 gennaio 2016

La tassa rifiuti non sia il “bancomat” dei comuni. E’ il pressante invito che la Confcommercio provinciale fa a tutti i sindaci del Vicentino, in una lettera spedita in questi giorni a firma del direttore Ernesto Boschiero.
Non c’è solo il Capoluogo, dove è in discussione un aumento medio della Tari del 3%: anche in altri territori il rischio concreto è che più di qualche amministrazione scelga di ritoccare in su l’imposta sullo smaltimento dei rifiuti.
Il Governo, infatti, ha bloccato qualsiasi possibilità che i Comuni aumentino i tributi locali (addizionali, Iuc, Tasi e Imu), ma non ha “blindato” la Tari, con la conseguenza che gli amministratori potrebbero cercare proprio qui le eventuali risorse aggiuntive.
“Aumentare la Tari per fare cassa, cioè senza un miglioramento del servizio, sarebbe una decisione sbagliata, sia nel metodo che nel merito – spiega il direttore Boschiero -. Sulla tassa rifiuti va superato  il vecchio calcolo basato su tabelle che non hanno alcun riscontro nella realtà, deliberando invece tariffe nelle quali l'ammontare della tassa sia legato alla quantità di rifiuti prodotti. Ora le imprese pagano in base alla categoria di appartenenza, è tempo invece di rispettare il principio chi più inquina, più paga”.
Confcommercio Vicenza evidenzia come da sempre le attività del commercio e del turismo e dei servizi siano soggette alle aliquote maggiori senza alcun rapporto effettivo con gli scarti realmente prodotti. “Per questo – continua Ernesto Boschiero -, nella lettera spedita a tutti i sindaci chiediamo anche l’inserimento, nei regolamenti comunali, di riduzioni e agevolazioni concrete e sostanziali per i settori che rappresentiamo”.
In particolare, si chiede di prevedere l'imposizione in base alla destinazione d’uso della superficie, con specifiche riduzioni per le attività commerciali e per i pubblici esercizi; di agevolare/ridurre le tariffe,  per i primi anni di attività, alle nuove imprese;  di prevedere una maggiore rateizzazione dei pagamenti. Infine Confcommercio Vicenza suggerisce anche specifiche agevolazioni per le imprese che provvedano all’assunzione di lavoratori dipendenti.
“In questo importante periodo di programmazione – conclude il direttore Ernesto Boschiero -  siamo disponibili ad affiancare le amministrazioni comunali per concertare modifiche ai regolamenti che non penalizzino le ovvie necessità di bilancio dei Comuni, venendo allo stesso tempo incontro alle esigenze delle imprese. L'obiettivo comune, infatti, è quello di semplificare gli adempimenti e giungere ad una tassazione equa e possibilmente condivisa con i contribuenti”. 

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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