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RECORD DEGLI ACQUISTI A RATE DI BENI DUREVOLI

Crescono le richieste di finanziamento soprattutto per auto, scooter ed elettronica. Vicenza è al decimo posto nella classifica nazionale

mercoledì 09 marzo 2016

Mentre l'indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) evidenzia una leggera ripresa dei consumi - tanto che a gennaio 2016 si attesta a +1,4%, sostanzialmente invariato rispetto al mese precedente -, una ricerca Eurisc (il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF) pubblicata dal Sole 24 mette in evidenza l’aumento notevole delle richieste di finanziamento da parte delle famiglie italiane per l’acquisto di beni durevoli. A febbraio 2016 le domande hanno segnato un brillante + 11% rispetto a febbraio 2015, dopo il dato già molto positivo di gennaio (+11,7% sullo stesso mese dell’anno precedente).

Altri dati della ricerca
Entrando maggiormente nel dettaglio il barometro CRIF approfondisce l’analisi disaggregando l’andamento della domanda di prestiti tra la componente dei prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi e quella dei prestiti personali. Nel dettaglio dell’aggregato relativo ai primi 2 mesi del 2016, le due forme tecniche confermano dinamiche sostanzialmente differenti, con il numero delle richieste di prestiti finalizzati all’acquisto di auto, moto e altri beni (quali articoli di arredamento, elettronica ed elettrodomestici nonché altri beni e servizi finanziabili, tra i quali impianti per la casa, spese mediche, palestre e tempo libero, etc), che nel mese di febbraio ha fatto registrare una crescita estremamente vivace, pari a +24,0%, mentre per i prestiti personali la domanda rimane ancora una volta ferma al palo, con un -3,4% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente.Entrando maggiormente nel dettaglio, per i prestiti finalizzati l’importo medio richiesto è risultato pari a 5.672 euro, in crescita rispetto ai 5.231 euro del febbraio 2015. Relativamente ai prestiti personali, invece, l’importo medio si è assestato a 12.312 euro contro i 10.782 euro del 2015, riportandosi di fatto sui valori pre-crisi (12.539 euro era il valore medio richiesto nel febbraio 2009).La durata dei finanziamenti preferita dagli italiani è risultata quella oltre i 5 anni: circa il 22,2% del totale delle richieste.  Osservando la distribuzione della domanda di prestiti per età dei richiedenti, sono le classi di età compresa tra i 45 e 54 anni e quella tra i 35 e 44 anni, ad aver presentato il maggior numero di richieste di prestiti, rispettivamente con il 25,4% e il 24,3% del totale. Significativo il fatto che, dopo diverso tempo, siano tornate a crescere i prestiti richiesti dai giovani, tanto per quelli di età compresa tra i 18 e i 24 anni, quanto per quelli tra i 25 e i 34 anni, sintomo di una ritrovata fiducia e di migliori prospettive sul mercato del lavoro.

Vicenza al 10° posto a livello nazionale per richiesta di prestiti   
Nella provincia di Vicenza le richieste di prestiti per l’acquisto di beni durevoli a febbraio 2016 segna un + 27,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; l’importo medio del finanziamento è di 6.059 euro.   Altro dato significativo è che la spesa complessiva in beni durevoli registrata dalla provincia di Vicenza nel 2015 è risultata pari a 927 milioni di euro, con un aumento del 9,4% dell’ammontare. Tale variazione mette la nostra provincia al quinto posto della classifica nazionale.   

Analisi
La crescita, come non mai, delle richieste di finanziamento delle famiglie italiane viene interpretata dagli osservatori economici come strettamente connessa ad un rilancio dei consumi. Il credito al consumo è quindi mirato a sostenere gli acquisti di beni durevoli delle famiglie, a lungo rimandati durante la crisi. Il risultato evidenziato da Crif per il 2015 è il più consistente da quando il Sistema ha cominciato a monitorare l’andamento della richiesta di prestiti. Lo stesso Crif spiega però che la domanda di credito delle famiglie è frutto soprattutto delle molteplici offerte “a tasso zero” diffusissime nelle catene di vendita di elettronica di consumo e dei tassi vantaggiosi per l’acquisto di auto e scooter. Una lettura ottimista di questi dati porta ad affermare che l’aumentato ricorso al credito sia sinonimo di maggiore fiducia degli italiani verso il futuro, un miglioramento del sentimento nei confronti della ripresa economica in corso, che si riflette positivamente sulla pianificazione delle spese e, in particolare, sugli acquisti di beni durevoli. In pratica, ci si indebita poiché si è  convinti di essere in grado di rimborsare le rate del prestito. Dal lato opposto l’aumento delle richieste di credito può portare a pensare che gli italiani siano spinti a chiedere un finanziamento perché non ce la fanno più ad acquistare contando solo sulle proprie personali risorse. In generale l’economia italiana registra contenuti segnali di miglioramento, pur senza evidenziare grandi slanci di ripresa e, come detto all’inizio, anche l’Indicatore dei Consumi Confcommercio segna un, seppur timido, aumento dei consumi. Alla luce di queste fiammelle di crescita del sistema, la tesi che sembra più giusta è quella che vede il “bicchiere mezzo pieno”.    

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