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GLI STRANIERI RIEMPIONO LE VIE DELLA MODA, LO SHOPPING DEGLI ITALIANI VA ANCORA A RILENTO

Il comparto fashion copre il 73% dell'interesse di acquisto tax free dei turisti extra Ue. Lo shopping da parte degli stranieri cresciuto del 16%

martedì 24 maggio 2016
Fonte: Confcommercio Nazionale

Andamento generale stabile nelle locazioni immobiliari con positivi segnali di ripresa nelle città turisticamente più importanti, come a Milano in Via della Spiga, high street di prestigio, che si aggiudica il terzo posto della classifica nazionale con un canone massimo di locazione pari a 6.500 euro a metro quadro l'anno, superando così Via del Corso a Roma con 6.000 euro. Per quanto riguarda i fatturati, il settore moda ha registrato nel 2015 una certa effervescenza rispetto al 2014, grazie anche ai turisti che hanno dimostrato di scegliere l'Italia come meta preferita del proprio shopping, attratti certamente anche dall'Expo. Sono alcuni dei dati del Fashion & High Street Report 2015, realizzato da Federazione Moda Italia-Confcommercio con World Capital Group, in collaborazione con Osservatorio Acquisti CartaSi e Global Blue. Il comparto fashion (abbigliamento, calzature, pelletteria ed accessori), in particolare, copre il 73% dell'interesse di acquisto tax free dei turisti stranieri extra Ue. In aumento gli acquisti dei cinesi (+56%), che rappresentano un terzo del totale delle vendite, quasi il triplo delle spese dei russi, in caduta libera (-41% rispetto al 2014). Milano si conferma la meta preferita per lo shopping tax free (34% sul totale delle vendite in Italia a stranieri extra Ue), registrando nel 2015 un incremento del 17%, seguita da Roma (18% sul totale delle vendite) con un aumento più modesto (10%) rispetto a Firenze e Venezia che registrano entrambe incrementi del 27% rispetto al 2014. Al contrario e purtroppo, nei primi mesi del 2016 si è assistito ad un calo del 15% degli acquisti dei turisti cinesi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Milano sembra aver arginato quest'emorragia con un calo più contenuto del 6%. Va peggio a Firenze (-17%), Roma (-25%) e Venezia (-31%). Tronando al 2015 sono stati positivi i dati sugli acquisti effettuati dagli italiani con le sole carte di credito (+3,7%), con situazioni territoriali quasi tutte in crescita tranne che in Sardegna (-8,5%), Basilicata e Calabria (-0,3%). Particolarmente interessanti i dati di Trentino Alto Adige (che conferma il trend positivo con un +7,9%), Veneto (+5,6%) e Lombardia (+5,1%). Positività confermata dall'Osservatorio Acquisti CartaSi anche dagli acquisti con carta di credito nei primi mesi del 2016 (gennaio: +0,9%; febbraio: +4,7%; marzo: -0,9% e aprile: +6,7%). In leggero calo, infine, i dati sui fatturati raccolti da Federazione Moda Italia sui negozi multibrand. 

Borghi: "soffrono ancora tante imprese multibrand, servono segnali forti"
"Il 2015 si è chiuso con una sostanziale stabilità di fatturati, ma in quattro anni il solo retail della moda ha visto chiudere in Italia circa 30mila negozi a fronte di 15mila che hanno aperto, di cui peraltro, la stragrande maggioranza a conduzione straniera. Questo dato, insieme all'analisi del nostro Fashion & High Street Report, ci consegna un quadro che si sbaglierebbe, però, a considerare un problema solo del commercio, quando in realtà riguarda l'intera collettività. In questi primi mesi abbiamo assistito a qualche seppur timido segnale positivo, ma sono ancora tante le imprese in sofferenza. Urge una strutturale riduzione delle tasse a famiglie e imprese, la conferma dell'eliminazione delle clausole di salvaguardia e un intervento di sostanza sulla riduzione della spesa pubblica. Solo così, e con una contestuale apertura dei rubinetti del credito, sarà possibile parlare di rilancio di consumi e di boccate d'ossigeno alla nostra imprenditoria tutta rigorosamente ‘made in italy'". Questo il commento di Renato Borghi, presidente di Federazione Moda Italia–Confcommercio.

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