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RELAZIONI SINDACALI E MODELLO CONTRATTUALE, ACCORDO TRA CONFCOMMERCIO E SINDACATI

Tra gli aspetti più importanti dell'intesa, quello di stabilire criteri di misurazione della rappresentanza per lottare contro il "dumping" contrattuale

giovedì 24 novembre 2016
Un momento della conferenza stampa durante la quale è stato siglato l'accordo Un momento della conferenza stampa durante la quale è stato siglato l'accordo
Fonte: Confcommercio Nazionale

Confcommercio, Cgil, Cisl e Ui hanno firmato lo scorso 24 novembre l'accordo sul nuovo sistema di relazioni sindacali e il nuovo modello contrattuale nel Terziario. La firma e la presentazione del'intesa sono avvennute nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nella sede confederale di Roma, alla quale hanno partecipato il presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, e il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo.

Tra le più importanti novità, va segnalato l'impegno per stabilire criteri di misurazione della rappresentanza non solo per le organizzazioni sindacali, ma anche per la parte datoriale, ciò al fine di evitare in futuro il "dumping" contrattuale   di   tipo   retributivo. Ciò dovrebbe avvenire   attraverso   adeguate   misure   legislative,   che garantiscano   (come   già   previsto   oggi   per   i   minimi   contributivi)   il   rispetto   delle retribuzioni   individuate   dai   contratti   sottoscritti   dalle   Organizzazioni   datoriali   e sindacali  comparativamente  più rappresentative. E' mantenuta la centralità del contratto nazionale, che però deve potersi anche adeguare a esigenze specifiche individuate in azienda; quindi, si potranno definire, con accordi aziendali o territoriali, modifiche e/o deroghe di norme e istituti, anche economici, previsti dallo stesso Contratto Nazionale. Particolare attenzione viene poi posta ai temi del welfare.

Sangalli: "accordo significativo, crediamo nel confronto"

"È un accordo significativo per i nostri settori, che individua con chiarezza le principali direttrici delle relazioni e delle regole". Così, nella conferenza stampa che ha fatto seguito alla firma, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli ha definito l'intesa con i sindacati. Aggiungendo subito dopo che si tratta di una conferma del fatto che "la contrattazione autonoma delle parti sociali è in grado di trovare degli equilibri" e che "non è più tempo di un solo modello contrattuale valido per tutti i settori di attività economica".

Per Sangalli, infatti, "il terziario di mercato richiede una visione prospettica anche sul versante delle relazioni sindacali con Cgil, Cisl e Uil proseguiamo oggi un percorso comune avviato con l'accordo sulla governance della bilateralità e con quello dello scorso anno, sempre sulla rappresentanza". Il presidente di Confcommercio ha quindi spiegato che con l'accordo "condividiamo la necessità di individuare criteri di misurazione anche per la parte datoriale e ci richiamiamo al valore della rappresentanza come prerequisito per sottoscrivere contratti".

"Il ruolo dei corpi intermedi - ha proseguito Sangalli - è quello di esprimere interessi collettivi in ogni sede nazionale. Vogliamo un confronto permanente tra di noi per portare un contributo costruttivo allo sviluppo del Paese". E il contratto è "uno strumento che nei nostri settori ha spesso attuato soluzioni in innovative, uno strumento apprezzato perché contiene norme concrete per le imprese". Sangalli ha quindi spiegato che "il contratto resta centrale e contiene norme anche per migliorare la produttività, mentre non sono previsti automatismi per gli aumenti.

Un paragrafo importante è dedicato al welfare, di cui siamo sempre stati precursori consolidando un sistema significativo insieme ai sindacati. In questo senso, è fondamentale che il governo continui a sviluppare politiche di incentivazione fiscali e contributive". Il presidente di Confcommercio ha infine sottolineato che le parti sociali "si impegnano reciprocamente a consolidare le loro relazioni con incontri specifici. Crediamo nel confronto e nel dialogo, per dare un contributo concreto e condiviso sulle questioni che riguardano il Paese, per migliorarne la competitività nel nonché la produttività e la qualità del lavoro".

I sindacati: "Contrattazione fondamentale per migliorare le condizioni del lavoro e la produttività

Il segretario generale dell Cgil Susanna Camusso, ha commentato l'accordo firmato con Confcommercio: "Un accordo nato in un clima complicato di delegittimazione dei corpi intermedi che ne dimostra invece importanza e ruolo". camusso ha sottolienato l'importanza dell'accordo e ha poi richiamato la necessità di una sede di confronto permanente per affrontare i cambiamenti della società. "Il riferimento al contratto nazionale serve anche a difendere il principio di competizione leale tra le imprese". Camusso ha poi ricordato l'aspetto fondamentale dell'autonomia delle parti sociali "che possono determinare le modalità con cui si attiva la contrattazione.

Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, ha evidenziato "il buon segno di volontà delle parti sociali di contribuire davvero alla crescita e allo sviluppo. Importante il richiamo che facciamo a governo e paese perché Il tema delle produttività del lavoro sia calata in una serie di interventi generale sulla produttività di sistema". "Secondo Furaln, la grande novità dell'accordo firmato è "che siano le stesse parti datoriale a condividere Il tema della rappresentanza come tema che dà certezza, snellezza e trasparenza alla contrattazione. La frammentazione delle parti datoriali ha reso più deboli imprese e lavoratori".  E a proposito delle aziende, Furan ha osservato che la produttività delle aziende è legata alle scelte che farà il Governo su investimenti, innovazione e ricerca".

Per il segretario generale della Uil, Carmelo Barbagallo, quella di oggi "è un'altra tappa importante degli incontri con le parti datoriali per affermare un nuovo modello contrattuale e tutto ciò che riguarda l'innovazione".  "Modernità - ha detto Barbagallo - non significa eliminare i livelli contrattuali". "Aver affermato questi principi - ha sottolineato il segretario della Uil - riafferma il ruolo dei corpi intermedi in un panorama nazionale dove imprese e lavoratori rischiano di non cogliere le sfide dei prossimi anni". Barbagallo ha poi concluso il suo intervento parlando di Welfare: "Dobbiamo fare in modo che il welfare aziendale non sia visto come sostitutivo di quello statale ma aggiuntivo".



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