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TESORI DI CUCINA PER LE BUONE TAVOLE DEI BERICI

Il 2 febbraio l'ultima serata della rassegna enogastronomica dello storico gruppo ristoratori punta sulle preparazioni casalinghe

giovedì 26 gennaio 2017
Foto di gruppo per gli chef de Le Buone Tavole dei Berici Foto di gruppo per gli chef de Le Buone Tavole dei Berici

La dispensa come un forziere, la cantina come uno scrigno dal quale attingere tesori preparati per tempo e ben riposti, al riparo, pronti per essere gustati in un secondo momento, quando serve e quando la maturazione è giunta a puntino, regalando così profumi e sapori pieni e appaganti.

Per la serata del 2 febbraio, ultima della rassegna a cura di Giovanni Veronese “Identità beriche. Storie di cibo, stagioni e uomini”, le Buone Tavole dei Berici propongono all’Antica Trattoria “Al Sole”di Castegnero insaccati di casa, preparazioni antiche e tradizionali, sapori genuini e autentici. Il menu, realizzato a più mani dai ristoratori dello storico gruppo, inizia con un antipasto d’effetto: fagottino di verza con cotechino su crema di patate al profumo di cren, che subito riporta alle usanze di una cucina sostanziosa e saporita, realizzata dal padrone di casa Roberto Berno.

Segue una calda e confortevole versione di risi e patate, cui Gino Gasparella del Piccolo Mondo di Zovencedo aggiunge guanciale croccante. Per passare poi ad un piatto impegnativo, spesso in passato desiderato da molti ma gustato da pochi e cioè la cacciagione, in questo caso presentata con dell’ottimo germano reale al forno, accompagnato da retiche in tortino e verza strascinata, frutto della cucina di Sandra e Angelo Primon dell’omonimo ristorante di Noventa.

Per assecondare la tradizione veneta che vede il formaggio come immancabile elemento del fine pasto, Monica e Manuela Gianesin della Trattoria Isetta di Grancona propongono una selezione casearia (Pecorino, Monte Veronese, Asiago Stravecchio) corredata da confetture fatte in casa ai fichi, alle clementine o alla cipolla ramata di Montoro. Infine, Giuseppe e Giorgio Zamboni dell’omonima trattoria di Lapio, chiudono la cena in dolcezza con un doppio dessert: torta Nicolotta su zabajone e torta di pere e mele su salsa all’arancia. La scelta dei vini, selezionati fra le proposte del Triveneto, è a cura dell’Enoteca “Da Cesare” di Nanto.

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