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VENDITE AL DETTAGLIO IN VENETO: NEL 2016 RALLENTANO I CONSUMI

Il presidente regionale Confcommercio Massimo Zanon: "In un clima in cui soffrono tutti, i più penalizzati sono i negozi dei centri urbani"

giovedì 09 marzo 2017
VENDITE AL DETTAGLIO: NEL 2016 RALLENTANO I CONSUM VENDITE AL DETTAGLIO: NEL 2016 RALLENTANO I CONSUM

Nel quarto trimestre 2016, sulla base dell’indagine VenetoCongiuntura, le vendite al dettaglio hanno evidenziato un aumento del +0,7% rispetto al corrispondente periodo del 2015. Rispetto al trimestre precedente l’indice destagionalizzato ha registrato un +0,9% invertendo il -1,4% del trimestre precedente. Nella media dell’intero 2016 le vendite al dettaglio hanno registrato un incremento del +1,2%, in diminuzione rispetto al ritmo di crescita dello scorso anno (+2,9% nel 2015). La rilevazione trimestrale è realizzata da Unioncamere del Veneto in collaborazione con Confcommercio Veneto condotta su un campione di 705 imprese con almeno 3 addetti (www.venetocongiuntura.it). «Per quanto leggermente positivi, i dati sulle vendite al dettaglio relativi all’ultimo scorcio dell’anno hanno smorzato la tendenza media del 2016 – commenta Giuseppe Fedalto, presidente di Unioncamere Veneto – soprattutto per quanto riguarda gli esercizi di piccola superficie, che hanno sofferto più degli altri. Nemmeno il periodo natalizio è riuscito a dare uno slancio al trend delle vendite al dettaglio. Intanto continua l’emorragia di esercizi commerciali in Veneto: tra gennaio e dicembre 2016 hanno abbassato la serranda oltre 3.600 negozi mentre le nuove aperture sono state meno di 2.000».
La dinamica delle vendite è ascrivibile alla variazione positiva del fatturato dei supermercati, ipermercati e grandi magazzini (+1,3%), che però dall’altro lato, va fatto notare, in Veneto stanno procedendo con pesanti ristrutturazioni e tagli del personale, segno che anche in questo settore la situazione non è per nulla rosea.  Interessante la dinamica  dal commercio al dettaglio alimentare (+0,8%), mentre il non alimentare ha segnato una tendenza leggermente negativa col -0,3%.
«In un clima in cui soffrono tutti, i più penalizzati sono i negozi dei centri urbani – dichiara il presidente di Confcommercio Veneto Massimo Zanon –. Tra costi di locazione, che continuano a rimanere alti, e spese di gestione a dir poco impegnative, faticano a tenere il passo. Continua a preoccupare il dato negativo registrato nel settore non alimentare e, come evidenzia l’analisi, le imprese non intravvedono una ripresa nemmeno per quanto riguarda il prossimo trimestre. Ribadisco che per tornare a essere competitivi è indispensabile una seria politica di rigenerazione urbana».
I prezzi di vendita hanno segnato un lieve aumento (+0,2%), per quanto riguarda i gruppi merceologici, l’aumento ha riguardato il commercio al dettaglio alimentare (+1,2%) e quello non alimentare (+0,7%). Variazione leggermente in calo per supermercati, iper e grandi magazzini (-0,3%), un altro segnale che l’aumento di fatturato dei “grandi” ha come base un calo dei prezzi che incide certamente sulla redditività.
Gli ordinativi, dopo il +0,6% del trimestre precedente, sono tornati in diminuzione del -1,1% con la media annua rimasta attorno ai valori dello zero (-0,1%).
L’occupazione ha registrato un aumento del +0,6, confermando la dinamica positiva dello scorso trimestre (+1,6%).
Previsioni. Dopo il lieve miglioramento del trimestre precedente, il clima di fiducia degli imprenditori per i prossimi tre mesi torna negativo. Il saldo tra chi prevede un aumento e chi una diminuzione del volume d’affari crolla a -27,3 punti percentuali (era +1,6  del trimestre precedente). Peggiorano anche i saldi degli ordini (-22,2%. contro il -4,7. precedente) e dell’occupazione che scende a -6,3%. (-5,4. precedente). Sul versante dei prezzi di vendita gli imprenditori si aspettano un aumento del +3,9%, in crescita rispetto allo scorso trimestre (+1,6). 

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