• Home 
  • Norme 

DECRETO "COMPRO ORO": COSTI E BUROCRAZIA, UN DANNO PER LE IMPRESE

L'Associazione interviene sulla norma che entrerà in vigore il 5 luglio e che comporta numerosi adempimenti per gli operatori del settore

lunedì 03 luglio 2017

Doveva essere una normativa in grado di fare chiarezza sul settore dei così detti “Compro Oro” e alla fine si rivela invece l’ennesimo pasticcio che mette in difficoltà tutti i negozi di gioielleria e non solo. Stiamo parlando del Decreto Legislativo 25 maggio 2017 n. 92 sulla compravendita di oggetti preziosi usati, che entra in vigore mercoledì 5 luglio, portando però con sé maggiori oneri burocratici per gli operatori che ritirano preziosi usati e, aspetto ancor più grave, la sostanziale impossibilità di farvi attualmente fronte.

“Per dare la soluzione ad un reale problema se ne creano, a cascata, molti altri: direi che ancora una volta il legislatore ha dimostrato di non aver per nulla chiare le conseguenze sulle imprese di una regolamentazione fatta male”. Ernesto Boschiero, direttore della Confcommercio di Vicenza evidenzia così il disagio dei gioiellieri e di altri negozianti che, di punto in bianco, devono adempiere ad una serie di onerosi passaggi burocratici per un’attività che è collaterale, vale a dire ritirare, come accade, qualche vecchio oggetto prezioso non più utilizzato dal cliente, che magari lo vuole permutare con qualcosa di nuovo. Ebbene per fare questa semplice operazione, ora il gioielliere deve, solo per citare alcuni degli adempimenti, iscriversi ad un apposito registro istituito presso l’OAM (l’Organismo deputato a gestire gli elenchi di chi esercita attività finanziaria); utilizzare un conto corrente bancario o postale dedicato (con i costi conseguenti); predisporre, contestualmente all’operazione, una scheda con i dati del cliente, fotografie e descrizione dell’oggetto, indicazione della quotazione dei metalli preziosi contenuti e altro ancora, da conservare per 10 anni; nonché segnalare all’Unità di Informazione Finanziaria eventuali operazioni sospette.

Altro che decantato snellimento della burocrazie e dei costi per le imprese di cui tanto si parla – è il commento del direttore Boschiero – qui siamo al paradosso che per regolare il funzionamento di alcune imprese che fanno la compravendita di oggetti usati come attività principale, si colpiscono indistintamente tutti, anche quelli che ritirano questi preziosi in via del tutto marginale, soprattutto per rendere un servizio al cliente. Come non bastasse – rincara Boschiero – ad alcuni di questi obblighi non si potrà nemmeno adempiere dal 5 luglio, perché il registro presso l’OAM nemmeno esiste e si sono dati tre mesi di tempo per istituirlo, così come il Ministero ha tre mesi di tempo per definire le modalità di inoltro dei dati. E nel frattempo che si fa, si bloccano queste attività? Senza contare che ai negozianti è chiesto anche di saper discernere operazioni sospette, come fossero investigatori anziché imprenditori. E’ chiaro – conclude il direttore di Confcommercio Vicenza -  che chi ha fatto la norma deve anche prendersi carico di una sua modifica: Federpreziosi Confcommercio aveva fornito le indicazioni per evitare questa situazione; se si ascoltassero le associazioni del settore si eviterebbero certi pasticci”. In attesa che qualcosa cambi, però, questa nuova regolamentazione va conosciuta il più possibile dagli operatori ed è per questo che Confcommercio Vicenza è già in contatto con Federpreziosi per organizzare degli incontri informativi sul territorio che, perlomeno, aiutino a fare un po’ di chiarezza sui vari passaggi burocratici.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

NEWS IMPRESE