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ELETTRODOMESTICI: NEL 2017 VENDITE IN LEGGERO CALO

Secondo i dati di Gfk, nello scorso anno le vendite di elettrodomestici ed elettronica hanno fatto registrare una diminuzione dello 0,8%

giovedì 01 marzo 2018
Fonte: Confcommercio nazionale

Le vendite di elettrodomestici ed elettronica hanno mostrato nel 2017 una sostanziale tenuta, facendo registrare un calo dello 0,8% rispetto all'anno precedente. Questo il comento di Aires, l'Associazione italiana dei rivenditori di elettrodomestici, aderente a Confcommercio, commentando i dati di Gfk. Tra i settori in crescita svetta la Climatizzazione con +17% grazie ad una estate particolarmente torrida, seguito dalla telefonia (+3%), dove dopo un triennio di crescite a doppia cifra lo smartphone ha registrato un fisiologico rallentamento. Stabili Grandi e i Piccoli Elettrodomestici (+1% e -1%), in terreno negativo il segmento Tv e video (-8%) e i Computer (-4%). In senso generale si registra una crescita del 9% delle vendite in e-commerce che comprendono anche formule ibride (ordina on-line e ritira in negozio). Pesano tuttavia sul settore le situazioni di alcune imprese che, a seguito della cattiva performance degli ultimi 12 mesi, hanno dovuto dichiarare lo stato di crisi.

"Chiudere l'anno a -0,8 rispetto al 2016 non è di per sé grave, come è facile comprendere, tuttavia il settore è sotto pressione a causa della concorrenza asimmetrica innescata da Amazon e dalle imprese che ad essa fanno riferimento. È indispensabile – dichiara il direttore generale Davide Rossi- che vengano attuate misure non protezionistiche ma di semplice ristabilimento di regole uguali per tutti gli operatori. Oltre ai noti temi della tassazione e del costo del lavoro, segnaliamo che le vendite sottocosto sono fortemente regolamentate nei negozi fisici e prive di ogni previsione normativa nell'on-line, così come non è prevista alcuna responsabilità automatica delle piattaforme OTT che non verificano la correttezza dei venditori che ospitano e promuovono tramite i propri marketplace". "Non bisogna dimenticare che tutti i nostri operatori sono attivi – conclude Rossi - sia tramite i negozi fisici che con i propri siti e anche apps per operare in mobilità; quindi il problema non è certamente la crescita dell'e-commerce ma il fatto che alcuni rivenditori on-line non mirano a generare utili dalla attività di retail ma si muovono in perdita per scelta strategica e predatoria".

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

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