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"DISINNESCARE SUBITO QUALSIASI IPOTESI DI AUMENTO DELL'IVA"

E' la richiesta avanzata dal presidente nazionale Carlo Sangalli durante l'incontro del Consiglio Generale, a Milano, con il leader M5S Luigi Di Maio

giovedì 15 marzo 2018
Un momento del Consiglio Generale Confcommercio di Milano Un momento del Consiglio Generale Confcommercio di Milano

"Siamo molto preoccupati  del rischio di una fase di ingovernabilità perché questo potrebbe far saltare la pax finanziaria. Imprese, famiglie, investitori, l'Europa, hanno bisogno di risposte tempestive e solide". Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio nazionale, è intervenuto così al Consiglio Generale di Confcommercio tenutosi nei giorni scorsi a Milano (e allargato dal Consiglio di Confcommercio Milano, Lodi, Monza e Brianza), durante il quale i vertici della Confederazione hanno incontrato il leader del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio.

Aprendo l'incontro il presidente Sangalli ha sottolineato che "Confcommercio e gli imprenditori del terziario di mercato sono abituati a non fare il ‘tifo' per una parte politica o l'altra, ma a giudicare nel merito i provvedimenti".  Per Sangalli esistono due obiettivi urgenti: "disinnescare gli aumenti dell'Iva già programmati per l'inizio del 2019, iniziativa che deve avere priorità assoluta, e introdurre il riporto delle perdite anche alle imprese in contabilità semplificata che adottano il regime di cassa", oltre a due eccessi  (carico fiscale e burocrazia) e due deficit da combattere (legalità e infrastrutture).

Ma è proprio l'ipotesi di aumento dell'Iva nel 2019 a preoccupare di più, perchè, ha sottolineato Sangalli  "distruggerebbero qualsiasi ipotesi di ripresa. Il rinvio a settembre di ogni decisione sulle clausole di salvaguardia non ci rassicura affatto - ha ribadito Sangalli -. Anzi ci preoccupa per gli effetti negativi che avrà sul clima di fiducia di famiglie e imprese". Un grido d'allarme, questo, subito raccolto da Di Maio, che  ha affermato di essere "d'accordo nel non rinviare la questione delle clausole di salvaguardia: chiederò un disinnesco immediato senza alcun rinvio per motivi tecnici, è un impegno che noi prendiamo qui e speriamo che sia condiviso da tutte le forze rappresentate in Parlamento anche prima della formazione del governo".

Il dibattito è dunque aperto, ma nel frattempo la situazione dei consumi non lascia ben sperare. A gennaio, secondo le rilevazioni dell'Istat,  le vendite al dettaglio registrano una diminuzione, rispetto al mese precedente, dello 0,5% in valore e dello 0,7% in volume.  Rispetto a gennaio 2017, le vendite al dettaglio registrano una flessione dello 0,8% in valore e dell'1,9% in volume. In particolare, le vendite di beni alimentari non subiscono variazioni, mentre quelle di beni non alimentari calano dello 0,9% in valore e dell'1,0% in volume. Nel trimestre novembre 2017-gennaio 2018 l'indice complessivo registra un calo dello 0,2% in valore e dello 0,5% in volume. Nello stesso periodo, le vendite di beni alimentari diminuiscono dello 0,4% in valore e dell'1,0% in volume; sostanzialmente stabile risulta l'andamento dei beni non alimentari.

Pensare di aggiungere l'incertezza della situazione politica, all'incertezza economica di un rincaro di tutti i beni di consumo a causa dell'Iva, appare quanto meno un boomerang per le prospettive economiche del Paese.

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