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AMMORTIZZATORI SOCIALI, IN CONFCOMMERCIO VICENZA GIA’ AVVIATE 2.500 PROCEDURE

Il direttore Ernesto Boschiero: “Al lavoro una task force di esperti a supporto delle aziende del Terziario, ma i fondi previsti per il Veneto non bastano”

mercoledì 01 aprile 2020
La sede provinciale di Confcommercio Vicenza La sede provinciale di Confcommercio Vicenza

Più di 2.500 domande, per oltre 10 mila lavoratori; e i numeri crescono di giorno in giorno (anche al ritmo di 100 domande all'ora).  Sono le pratiche relative agli ammortizzatori sociali (Cassa Integrazione in Deroga e Fondo di Integrazione Salariale) avviate in questi giorni di emergenza Covid19 dall’Ufficio relazioni sindacali di Confcommercio Vicenza: la fotografia di una situazione drammatica fatta di aziende del commercio, del turismo e dei servizi le cui attività sono state sospese o fortemente ridotte.

“In un momento di emergenza occupazionale abbiamo lavorato prima di tutto per ottenere, anche per le imprese del settore con un numero limitato di dipendenti, l’accesso agli ammortizzatori sociali, così da non perdere un patrimonio essenziale di competenze, oltre che ovviamente da assicurare un sostentamento ai loro collaboratori, visto che i mancati introiti rendono complesso il pagamento degli stipendi – spiega Ernesto Boschiero, direttore di Confcommercio Vicenza –. Abbiamo esercitato un pressing fortissimo sulle istituzioni per garantire anche qui gli ammortizzatori sociali, prima previsti solo dai 6 dipendenti in su, e per semplificare le procedure. La concessione della Cassa Integrazione in Deroga anche alle micro imprese – aggiunge Boschiero - e la previsione di attivarla solo attraverso un’informativa è stata la giusta risposta alle nostre richieste”. Ma poi si trattava anche di rendere possibile, in tempi celeri, l’accesso agli ammortizzatori sociali, attraverso un capillare lavoro di informazione alle aziende e di supporto nelle procedure: “Per farlo abbiamo messo in campo una task force di esperti che sta lavorando senza sosta affiancando le imprese in tutti i passi necessari - spiega il direttore di Confcommercio Vicenza -. Non possiamo però nascondere la preoccupazione che abbiamo sull’entità dei fondi disponibili: il Governo dovrà mettere mano ad altre risorse perché altrimenti il Veneto non ce la può fare a soddisfare tutte le richieste”.

In gioco c’è il sostegno a migliaia di lavoratori e alle loro famiglie, che hanno diritto a strumenti di tutela, comunque limitati nel tempo: fino a 13 settimane per le microimprese dai 5 dipendenti in giù e per tutte le aziende non coperte da ammortizzatori sociali; 9 settimane di Assegno Ordinario del FIS per le aziende dai 5 ai 50 dipendenti. Accedono alla Cassa Integrazione in Deroga anche le aziende del commercio strutturate con più di 50 dipendenti per il particolare evento Covid19.

Ma non c’è solo la questione delle tutele ai dipendenti delle imprese. Ci sono anche attività gestite a livello individuale o familiare in grave sofferenza. Per tutti questi imprenditori l’unica misura di sostegno al reddito messa in campo in questo momento è l’Indennità per i lavoratori autonomi di 600 euro, prevista per il mese di marzo (anche se già si parla di una proroga ad aprile, incrementandola a 800 euro) e riservata, ovviamente, a chi non è titolare di pensione. “E’ una misura largamente insufficiente, come abbiamo sottolineato fin dall’inizio e dovrà essere accompagnata da ben altri provvedimenti”, afferma il direttore Ernesto Boschiero. Ma intanto da domani 1 aprile scatta la corsa alla domanda, che va presentata alla propria cassa di previdenza (per i professionisti iscritti a casse di natura privatistica dunque va fatta al proprio ente).

Per quanto riguarda il Bonus erogato dall’Inps, la platea degli interessati è: i lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali Inps e quelli  con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa. E poi i lavoratori iscritti alle gestioni obbligatorie Inps (AGO)  tra i quali anche i commercianti, i soci di società di persone o di capitali. Inclusi, nel bonus dell’Inps, anche gli agenti e rappresentanti di commercio, che pur essendo obbligati ad essere iscritti a questo isituto, lo sono anche alla loro cassa privata, l’Enasarco. “Per loro, grazie al pressing di Fnaarc-Confcommercio, è stato stabilito che ad erogare l’indennità sarà l’Inps, evitando dunque di incorrere in una serie di limitazioni previste per chi dovrà invece rivolgersi alle casse private. Si tratta certamente di un fatto positivo per queste fondamentali figure dell’intermediazione, molto penalizzate in questo momento” spiega Ernesto Boschiero. Anche in questo caso, vale a dire per la richiesta dell’indennità, Confcommercio Vicenza garantisce supporto agli imprenditori attraverso il proprio patronato Enasco, operativo nella sede provinciale e in quelle territoriali dell’Associazione.


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