• Home 
  • Attualità 

CONFCOMMERCIO VENETO SU NUOVO DPCM: "IL GOVERNO SCARICA SULLE IMPRESE LE SUE MANCANZE E NON ASCOLTA LE REGIONI”

E il presidente di Confcommercio Vicenza Rebecca ribadisce. "Sui "ristori" non sarebbe accettabile rivivere una “sceneggiata” indecorosa come quella del Bonus 600 euro”.

lunedì 26 ottobre 2020
CONFCOMMERCIO VENETO SU NUOVO DPCM: "IL GOVERNO SC CONFCOMMERCIO VENETO SU NUOVO DPCM: "IL GOVERNO SC

Governo bocciato. Sempre alla rincorsa con tre Dpcm in pochi giorni, che generano enorme incertezza negli imprenditori e nei cittadini. Viceversa Regione attenta alle esigenze del territorio, sia in termini di salute che di economia.
E’ questo il giudizio, netto e unanime, sulle iniziative del governo Conte e, per contro, sull’azione del presidente della Regione Veneto Luca Zaia,  espresso nel Consiglio straordinario tenutosi martedì 27 ottobre, convocato d’urgenza e svolto da remoto, di Confcommercio Veneto.
All’ordine del giorno il rigetto, “senza se e senza ma” delle restrizioni imposte alle imprese del commercio, del turismo e dei servizi, al mondo della cultura, dello spettacolo, dello sport giovanile e dilettantistico e delle professioni dal nuovo Dpcm. Mentre Fipe-Confconfcommercio Veneto ha inoltrato una formale richiesta al presidente Zaia, affinché il Veneto adotti una delibera ampliativa rispetto alle misure dettate dal Dpcm.

“Ci siamo confrontati – ha detto al termine della riunione il presidente di Confcommercio Veneto, Patrizio Bertin – e abbiamo convenuto che il governo non può scaricare sugli imprenditori le sue mancanze. In questi mesi di difficoltà le nostre imprese hanno rispettato le norme, hanno investito sulla sicurezza, hanno fatto sacrifici nella speranza, evidentemente malriposta, di tornare quanto prima alla normalità. Ora, con un’inversione a “U” senza precedenti, il governo torna ad additare le nostre attività come “untrici” facendoci chiudere bar, ristoranti e pasticcerie alle 18 - neanche nella piovosa Olanda si va a cena alle 17!. Chiudere alle 23 sarebbe stata una buona soluzione”.
 
Conte ha annunciato indennizzi. “Li avremmo voluti deliberati prima di qualsiasi Dpcm – ha continuato Bertin –, adesso li vogliamo in tempi certi. Il premier ha detto entro due settimane? Bene. Aspettiamo i fatti. Non dimentichiamo che c’è chi ancora attende la cassa integrazione di aprile. L'esperienza quotidiana che abbiamo con  la burocrazia  ci fa dubitare che i tempi del governo siano quelli delle migliaia di famiglie che vivono del proprio lavoro e che non hanno uno stipendio che viene accreditato ogni mese". Per Bertin "se non arrivano ristori degni di questo nome e non elemosine" gli operatori del settore "hanno l’unica prospettiva di chiudere e, con la chiusure, mettere sulla strada migliaia di famiglie. Gli imprenditori del Veneto non chiedono sussidi, chiedono di poter lavorare!”.

Presa di posizione di Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza

Sul nuovo  Dpcm in vigore da lunedì prende posizione anche Sergio Rebecca, presidente di Confcommercio Vicenza. "Il provvedimento sta creando una situazione drammatica in tutti i settori colpiti: i pubblici esercizi in primis, ma anche il comparto delle palestre, delle piscine, delle attività culturali.  Per bar e ristoranti è incomprensibile la chiusura anticipata alle 18.00, perché una volta garantito il rispetto delle regole di distanziamento sociale e l’applicazione di tutti i protocolli, non si capisce quale possa essere la differenza tra sedersi al tavolo per pranzo o per cena. Registriamo con favore -continua il presidnete Rebecca - l’aver preannunciato un “ristoro” per le attività colpite dal Dpcm, ma deve essere ben chiaro fin da subito che non sarebbe accettabile rivivere una “sceneggiata” indecorosa come quella del “Bonus 600 euro” o dei ritardi nei pagamenti della Cassa Integrazione".

Manifestazione pubblica a Verona il 28 ottobre

Il dissenso espresso da Confcommercio, con Fipe (pubblici esercizi), ha avuto un momento pubblico nella manifestazione indetta mercoledì 28 ottobre, con un sit-in organizzato alle 11 in piazza Bra a Verona, in contemporanea con altre 24 città capoluogo d’Italia. Vedi articolo

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

NEWS IMPRESE