• Home 
  • Attualità 

PER L'ECONOMIA FALSA PARTENZA ANCHE NEL 2021

A gennaio l'Ufficio Studi confederale prevede un calo del 10,8% del Pil, mentre i consumi sono scesi a dicembre dell’11,1% su base annua. Prezzi in leggera ripresa nel primo mese dell'anno

martedì 19 gennaio 2021
PER L'ECONOMIA FALSA PARTENZA ANCHE NEL 2021 PER L'ECONOMIA FALSA PARTENZA ANCHE NEL 2021
Fonte: Confcommercio Nazionale

Visto il peggioramento della situazione sanitaria e il prolungamento delle misure di contrasto alla pandemia, non è detto che il 2021 porti l’atteso “rimbalzo” dell’economia italiana deludendo così le aspettative di un concreto recupero di ampia parte delle perdite di prodotto e di consumi patite nel 2020. Lo afferma l’Ufficio Studi confederale nell’ultimo numero di Congiuntura Confcommercio.

Vediamo da vicino la fotografia della situazione e le previsioni, nella nota emessa nei giorni scorsi.

In termini di consumi l'ICC segnala, anche a dicembre, un andamento fortemente negativo con una riduzione su base annua dell’11,1%, comunque migliore del -16,2% di novembre. La riduzione della perdita tendenziale deriva esclusivamente dalla componente relativa ai beni, per i quali la variazione sull’anno è stata del –0,6%. Per molti servizi di mercato, anche in considerazione dell’inasprimento delle misure nell’importante periodo delle festività natalizie, la caduta ha ampiamente superato il 50% nel preconsuntivo di fine 2020.

L'anno si chiude per l'ICC con un -14,7%. Il dato non riflette il calo complessivo dei consumi, per i quali la nostra stima si conferma del -10,8% sul territorio. La differenza risiede nella diversa composizione dell’indicatore rispetto ai consumi di contabilità nazionale. Oltre all’assenza dei fitti figurativi, voce che si stima essere diminuita decisamente meno rispetto al resto e che rappresenta oltre il 14% della domanda, non sono rilevate dall’indicatore alcune spese perlopiù obbligate come l'acqua, lo smaltimento rifiuti, i servizi finanziari. Allo stesso tempo non sono computati alcuni servizi alla persona, il cui andamento è stato meno condizionato dalle restrizioni imposte dalla pandemia.

Il quadro generale porta a una stima della variazione del PIL per il mese di gennaio del -0,8% su dicembre, il quinto calo consecutivo, e del -10,7% sullo stesso mese del 2020, dato che pone una seria ipoteca sull’evoluzione del primo trimestre con evidenti conseguenze sulle performance complessive dell’anno in corso. Appare molto ambizioso il target governativo di crescita attorno al 6%, ormai una scommessa molto rischiosa tutta giocata sulle capacità di utilizzo rapido ed efficace delle risorse europee.

PIL MENSILE

La seconda ondata da COVID-19 continua a protrarre l'emergenza sanitaria. In questo scenario di profonda debolezza ed incertezza la produzione industriale di novembre ha fatto registrare un calo congiunturale dell'1,4%, al netto dei fattori stagionali, con una flessione del 4,3% su base annua. Gli occupati di novembre mostrano un andamento congiunturale in leggera crescita, 0,3%, mentre per quel che riguarda la variazione rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, si registra un -1,7%. Il sentiment delle imprese del commercio al dettaglio, nonostante il periodo natalizio, ha registrato nel mese di dicembre un brusco calo del 6,7% congiunturale, e una riduzione tendenziale del 20,2%.

TAB. 1 – Pil mensile

 

Variazioni Congiunturali

Variazioni Tendenziali

I trimestre 2020

-5,5

-5,6

II trimestre

-13,0

-18,0

III trimestre

15,9

-5,0

IV trimestre

-3,0

-7,5

Ottobre 2020

-1,9

-4,6

Novembre

-4,0

-8,3

Dicembre

-1,6

-9,7

Gennaio 2021

-0,8

-10,7

                2020                                                                            9,0

Fonte: Ufficio Studi Confcommercio

Si stima per il mese in corso un calo congiunturale del PIL, al netto dei fattori stagionali, dello 0,8% dato che porterebbe ad una decrescita del 10,7% rispetto allo stesso mese del 2020 (tab. 1). Nel quarto trimestre il PIL è stimato ridursi del 3% rispetto al terzo quarto del 2020 e del 7,5% tendenziale per una chiusura annua a -9% (tab.1).

ICC (INDICATORE CONSUMI CONFCOMMERCIO)

Anche i risultati di dicembre 2020 dell’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) vengono pubblicati solo in forma grezza e nel confronto annuo, con un’indicazione più dettagliata degli andamenti delle diverse voci che compongono le macro funzioni di spesa. A dicembre l’andamento della domanda e le scelte delle famiglie hanno continuato ad essere fortemente influenzate dalle misure imposte per il contenimento della pandemia.

L'indicatore dei consumi registra, nel confronto annuo, un calo dell'11,1% (tab. 2), sintesi di riduzioni del 41,3% per i servizi, i più colpiti dalle misure restrittive, e dello 0,6% per i beni.

Nel complesso del 2020 l’indicatore segnala un calo del 14,7%, con una riduzione del 30,3% per i servizi e del 7,9% per i beni. Fanno eccezione a questo andamento solo le spese per l’alimentazione domestica (+2,1%) e per le comunicazioni (+8,7%).

LE DINAMICHE TENDENZIALI

Le dinamiche settoriali evidenziano a dicembre un quadro particolarmente articolato, condizionato fortemente dalle restrizioni che hanno colpito, in un mese particolarmente importante per i consumi, soprattutto i servizi. Come già avvenuto nei mesi precedenti sono i servizi legati alla mobilità ed alla fruizione del tempo libero quelli che hanno segnalato gli andamenti più negativi.

Relativamente ai beni il tentativo delle famiglie di conservare, dove possibile, un’apparenza di normalità durante le festività di fine anno ha portato a moderati recuperi. Di questa reazione hanno poco beneficiato, nel confronto annuo, sia l’abbigliamento e le calzature (-12,1%) sia i carburanti (-20,7%).

Al di là dei meri confronti mensili il 2020 ha segnalato per molti settori un vero e proprio tracollo della domanda, con riduzioni ampiamente superiori al 50%. Per molte imprese che operano nei comparti del turismo in senso lato, dei servizi ricreativi, dell’abbigliamento, delle calzature, dei mobili e dell’arredamento, l’uscita dalla crisi diventa sempre più complessa, aumentando la probabilità che molte di queste fuoriescano dal mercato. Il possibile deciso impoverimento del sistema imprenditoriale italiano rappresenta un ulteriore elemento di criticità per la ripresa e il suo consolidamento.

TAB. 2 – VARIAZIONI TENDENZIALI DELL’ICC IN QUANTITA’ (dati grezzi)

2019

2020

2020

 

 

 

 

 

 

 

Anno

Anno

I trim

II trim

III trim

IV trim

Ott

Nov

Dic

SERVIZI

0,8

-30,3

-16,6

-52,5

-17,1

-35,6

-28,0

-38,3

-41,3

BENI

0,6

-7,9

-8,8

-18,7

-2,5

-2,1

1,3

-7,4

-0,6

TOTALE

0,7

-14,7

-11,0

-29,3

-7,4

-11,5

-7,4

-16,2

-11,1

               

 

 

Beni e servizi ricreativi

0,0

-19,5

-14,6

-37,9

-11,4

-14,8

-12,8

-23,6

-9,6

- servizi ricreativi

3,6

-74,7

-30,8

-98,2

-77,3

-85,6

-80,0

-85,0

-91,0

- giochi, giocattoli, art. per sport e campeggio

0,9

-13,0

-17,5

-30,9

-2,7

-4,5

3,2

-23,0

3,0

Alberghi e pasti e consumazioni fuori casa

0,9

-41,2

-25,3

-69,5

-20,3

-53,9

-41,5

-58,5

-62,8

- alberghi

2,0

-52,0

-31,8

-87,1

-36,1

-59,1

-52,0

-62,0

-67,5

- pubblici esercizi

0,5

-37,7

-24,1

-63,7

-11,4

-52,9

-38,9

-58,0

-62,0

Beni e servizi per la mobilità

-0,8

-24,2

-28,2

-47,6

-6,2

-12,8

-8,6

-12,7

-17,9

- automobili

0,2

-19,0

-38,3

-46,5

12,0

8,7

11,8

12,9

0,1

- carburanti

-0,4

-22,2

-18,5

-41,4

-9,2

-19,5

-15,9

-22,6

-20,7

- trasporti aerei

-7,7

-72,8

-32,0

-97,3

-69,3

-83,1

-74,8

-89,7

-87,0

Beni e servizi per la comunicazione

7,5

8,7

4,3

6,4

8,8

14,1

15,4

15,2

11,9

- servizi per le comunicazioni

3,1

2,3

2,6

3,2

2,0

1,6

1,5

1,4

1,8

Beni e servizi per la cura della persona

-0,2

-6,2

-2,7

-17,5

-3,9

-0,6

-0,2

-3,6

1,8

- prodotti farmaceutici e terapeutici

-1,1

-3,9

-0,1

-9,6

-5,0

-1,0

-1,4

-2,5

1,0

Abbigliamento e calzature

1,1

-23,0

-16,7

-45,7

-14,8

-18,5

-5,1

-39,6

-12,1

Beni e servizi per la casa

1,5

-3,5

-5,7

-10,3

0,0

1,0

4,2

-3,0

1,8

- energia elettrica

-0,6

-0,9

-0,2

-2,1

-0,9

-0,3

-0,8

-1,5

1,3

- mobili, tessili e arredamento per la casa

0,9

-11,9

-16,7

-34,1

3,0

-2,7

3,8

-12,7

1,1

- elettrodomestici, TV e altri apparecchi

8,2

-4,5

-8,0

-15,5

-5,7

5,9

18,4

-0,4

2,4

Alimentari, bevande e tabacchi

0,0

1,8

4,2

0,6

-0,2

2,6

3,4

0,9

3,4

- alimentari e bevande

0,1

2,1

4,8

0,8

0,0

2,9

3,8

0,9

3,8

- tabacchi

-1,2

-0,4

-0,1

-0,4

-1,4

0,5

0,4

0,4

0,7

 

PREZZI AL CONSUMO: LE TENDENZE A BREVE TERMINE

Sulla base delle dinamiche registrate dalle diverse variabili che concorrono alla formazione dei prezzi al consumo si stima per il mese di gennaio 2021 un aumento dello 0,3% in termini congiunturali, andamento in larga parte determinato dalla ripresa dei prezzi degli energetici regolamentati e non. Tale evoluzione porterebbe a una variazione nulla su base annua.

TAB. 3 – STIMA DELLA VARIAZIONE DEI PREZZI AL CONSUMO

 

 

di cui:

 

 

 

 

INDICE GENERALE

 Prodotti alimentari e bevande analcoliche

Abitazione, acqua, elettricità e combustibili

Trasporti

Servizi ricettivi e di ristorazione

VARIAZIONI CONGIUNTURALI

Feb. '20

-0,1

0,1

-0,1

-0,9

0,1

Mar

0,1

0,2

-0,1

-0,6

0,0

Apr

0,1

1,3

-3,9

-0,6

2,6

Mag

-0,2

0,6

-0,4

-1,6

0,3

Giu

0,1

-0,6

0,0

1,2

-0,8

Lug

-0,2

-1,2

-0,6

0,7

0,2

Ago

0,3

-0,3

0,2

1,4

0,3

Set

-0,7

-0,3

-0,1

-2,9

-0,2

Ott

0,2

0,3

2,8

-0,7

-0,3

Nov

-0,1

0,5

0,2

-0,5

-1,1

Dic (*)

0,2 (0,1)

-0,6 (0,2)

0,1 (0,0)

1,6 (0,4)

-0,5 (-0,3)

Gen. '21 (**)

0,3

0,6

1,6

0,5

0,0

VARIAZIONI TENDENZIALI

Feb. '20

0,3

0,3

-2,8

1,6

1,4

Mar

0,1

1,1

-2,9

-0,3

0,8

Apr

0,0

2,8

-4,2

-2,5

1,0

Mag

-0,2

2,6

-4,4

-4,1

0,9

Giu

-0,2

2,4

-4,4

-3,7

-0,2

Lug

-0,4

1,4

-4,0

-3,3

-0,2

Ago

-0,5

1,1

-3,9

-3,9

0,4

Set

-0,6

1,2

-4,0

-3,3

-0,7

Ott

-0,3

1,4

-2,1

-4,0

0,0

Nov

-0,2

1,3

-2,0

-3,7

0,8

Dic (*)

 -0,2 (-0,3)

0,8 (1,5)

-2,0 (-2,1)

-2,8 (-3,8)

 0,8 (1,0)

Gen. '21 (**)

0,0

0,6

-0,4

-2,5

0,5

(*) Il dato ISTAT di dicembre è definitivo
(**) Previsioni
Fonte: Istat e previsioni Ufficio Studi Confcommercio

 
Sangalli: "situazione gravissima, le imprese hanno bisogno di certezze"
“Il 2021 inizia più in salita del previsto: ancora emergenza Covid, dati sui consumi in calo e Pil in forte riduzione. Difficile immaginare il rimbalzo previsto dal Governo nei prossimi mesi. Una situazione gravissima che rischia di peggiorare con la crisi politica in atto. Le imprese, che sono allo stremo, hanno bisogno di tre certezze: indennizzi immediati e commisurati alle perdite subite, regole chiare sulla riapertura delle loro attività, un progetto condiviso sull’utilizzo efficace del Recovery Plan”.

ATTENZIONE: La notizia è riferita alla data di pubblicazione dell'articolo indicata in alto, sotto il titolo. Le informazioni contenute possono pertanto, nel corso del tempo, subire delle variazioni non riportate in questa pagina, ma in comunicazioni successive o non essere più attuali.

NEWS IMPRESE