Aggiornamento del 12.10.2020
Protocolli aziendali
Ricordiamo che tutte le aziende devono mettere in atto le misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro riportate in un documento nominato “PROTOCOLLO AZIENDALE COVID”.
Il DPCM del 3 novembre 2020 ha confermato quanto previsto dal Protocollo condiviso fra il Governo e le parti sociali del 24 aprile 2020 (il documento è scaricabile alla fine di questa pagina).
Ricordiamo inoltre che la mancata attuazione dei protocolli che non assicuri adeguati livelli di protezione determina la sospensione dell’attività fino al ripristino delle condizioni di sicurezza.
In particolare, in ogni ambiente di lavoro:
• devono essere fornite informazioni ai lavoratori e ai clienti sui comportamenti corretti da adottare (obblighi e divieti);
• deve essere effettuata e registrata la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica (con idonei prodotti) degli ambienti di lavoro;
• devono essere messe in atto procedure per evitare assembramenti di persone, deve essere rispettata e fatta rispettare la distanza di sicurezza interpersonale e devono essere indossati i dispositivi di protezione individuale da lavoratori e clienti;
• deve esserci ampia disponibilità di liquidi igienizzanti posti in corrispondenza dei punti di accesso, delle aree comuni, dei servizi igienici, ecc;
• può essere misurata la temperatura corporea;
• deve essere formalizzata la costituzione del “Comitato Covid” aziendale per l’applicazione e la verifica delle misure applicate.
Per gli esercizi commerciali e per tutti i locali aperti al pubblico ricordiamo che è stato introdotto l’obbligo di esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale stesso.
Negli allegati scaricabili a fondo pagina sono presenti, tra l’altro, le Linee Guida per le Attività Economiche dell’8 ottobre 2020, il Protocollo condiviso fra il Governo e le parti sociali, alcune indicazioni utili fornite dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute che vi invitiamo a consultare.
Tra le circolari pubblicate dal Ministero della Salute segnaliamo in particolare quella del 12 ottobre che ha chiarito alcuni dubbi sulla gestione di “sintomatici” e “asintomatici” nonché la differenza tra “quarantena” e “isolamento fiduciario” spesso usati erroneamente come sinonimi.
La quarantena per Covid
La quarantena interessa le persone sane che sono venute a contatto con un positivo e potrebbero essere potenzialmente esposte al rischio infettivo. Poiché l’obiettivo è monitorare l’eventuale comparsa di sintomi e identificare nuovi casi, le persone in quarantena non devono avere contatti con nessuno per la durata del periodo di incubazione del virus (circa 10 giorni).
L’isolamento fiduciario per Covid
L’isolamento fiduciario riguarda i casi accertati di Covid-19 (positivi al tampone), che devono separarsi dalla comunità ed evitare in tutti i modi la trasmissione dell’infezione. Il periodo di contagiosità può essere diverso a seconda della presenza o meno dei sintomi e la durata dell’isolamento può quindi cambiare. Vediamo insieme quali sono le tempistiche corrette e le procedure da seguire in caso di isolamento e quarantena.
Isolamento fiduciario: cosa fare con tampone positivo e sintomi
Coloro che presentano i sintomi da Covid-19 e risultano positivi al tampone, per rientrare in comunità dopo l’isolamento devono aspettare almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi e devono aver effettuato un test molecolare (tampone classico) con esito negativo dopo almeno 3 giorni senza sintomi. Non vengono presi in considerazione perdita di olfatto (anosmia) e perdita di gusto (ageusia) perché possono avere una persistenza prolungata nel tempo.
Isolamento fiduciario: cosa fare con tampone positivo e assenza di sintomi
Gli asintomatici con tampone positivo possono rientrare alla propria vita sociale solo dopo un periodo di isolamento fiduciario di almeno 10 giorni dalla positivizzazione, e solo in seguito a un ulteriore tampone con risultato negativo.
Cosa fare se il tampone non si negativizza ?
Possono verificarsi situazioni in cui gli asintomatici e coloro che non presentano più sintomatologia, rimangano positivi per lungo tempo. In questo caso, e a seconda delle caratteristiche dei singoli, è necessario consultarsi con gli esperti per valutare la possibilità di interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. Questo perché gli ultimi studi hanno mostrato che la quantità di carica virale in naso e gola si abbassa significativamente subito dopo lo sviluppo dei sintomi e che la durata effettiva dell’infettività non è solitamente più lunga di dieci giorni dall’inizio dei sintomi.
Cosa fare se si è stati a contatto con un caso accertato di Covid-19 ?
Coloro che sono entrati a contatto con un caso accertato di Covid-19 devono rispettare un periodo di quarantena della durata di:
▪ 14 giorni dall’ultima esposizione al caso positivo senza doversi poi sottoporre ad alcun test;
▪ oppure di 10 giorni dall’ultima esposizione al caso positivo, seguiti da un test antigenico o molecolare con esito negativo.
DOCUMENTI UTILI
Rendiamo disponibili in questa pagina alcuni documenti utili alle imprese in attività al fine di gestire la sicurezza in azienda durante l'emergenza Covid 19.
Nel link a fondo pagina potete trovare e scaricare:
Per ogni ulteriore informazione o chiarimento contattare l’Ufficio Sicurezza e Ambiente di Confcommercio Vicenza (tel. 0444/964300).