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NEGOZI APERTI: EUROPA UNITA NELLE LIMITAZIONI

A confronto le diverse normative dell’Unione: nella maggior parte degli altri paesi UE non esiste totale liberalizzazione del commercio

lunedì 16 gennaio 2012

Ma chi lo ha detto che la liberalizzazione degli orari dei negozi ci viene chiesta dall’Europa? Confcommercio nazionale ha realizzato, nelle scorse settimane, una ricerca per rispondere alla principale motivazione utilizzata dal Governo per dare il proprio via libera alla totale deregulation del settore. In sostanza bisognerebbe restare aperti 24 ore su 24 e 365 giorni all’anno perché in Europa funziona così. Ma a ben guardare le legislazioni in vigore nei Paese membri della Ue non c’è dubbio che la situazione è ben diversa da quanto ci è stato prospettato e in più occasioni il presidente nazionale Carlo Sangalli ha ribadito il concetto nelle varie interviste rilasciate ai media.

Infatti, buona parte dei Paesi dell’Unione hanno specifiche regolamentazioni sugli orari dei negozi e soprattutto sulle aperture domenicali e festive. Vi sono, ovviamente, estensioni diverse legate anche alle condizioni climatiche ed ai costumi locali, e in nessun Paese vi è libertà di apertura tutto l’anno o per tutte le domeniche e/o tutti giorni festivi.
Per la domenica è generalmente prevista la chiusura con alcune eccezioni. Vediamo quali.  Per le aree turistiche o zone ben individuate in: Austria, Belgio (alimentari con meno di 6 addetti), Francia, Italia, Malta. Per alcune specifiche tipologie (ad esempio giardinaggio o panetterie/ food, edicole, ecc.) o localizzazioni di servizio (ad esempio stazioni ferroviarie o metropolitane o servizi notturni) anche con indicazione di limiti dimensionali e/o di prodotto (ad esempio alcool) e/o di orario in: Belgio, Croazia, Danimarca, Germania, Francia, Grecia, Islanda (aperti solo i centri commerciali), Irlanda, Italia, Lussemburgo, Malta. Deroghe sono previste per alcune domeniche o festività nell’anno (prima di Natale, Pasqua e/o alcune domeniche a scelta o stabilite dalle autorità) anche con indicazione di limiti dimensionali o di fatturato, sempre di orario in: Belgio, Cipro, Danimarca, Finlandia, Francia, Grecia, Ungheria, Italia, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Spagna, Regno Unito. Aperture festive per alcune stagioni, previa autorizzazione e/o per orari definiti, in: Croazia, Finlandia. Deroghe, in casi eccezionali e previa autorizzazione, anche in Germania.

I Paesi per i quali, secondo quanto noto a Confcommercio, non vi sarebbero restrizioni per la domenica sono Lituania, Lettonia, Estonia, Polonia (restrizioni comunque possibili da parte delle autorità locali), Slovenia, Svezia. In ogni caso, anche quando sono previste eccezioni si stabiliscono quasi ovunque obblighi di chiusura per le più importanti festività religiose o nazionali.
Ma per essere più precisi vediamo da vicino la situazione specifica di orari e aperture festive o domenicali in alcuni Paesi dell’Ue.

Austria: dal lunedì al venerdì orario 06.00 – 21.00, sabato 06.00-18.00, domeniche e vacanze pubbliche chiuso ad eccezione delle aree turistiche.

Germania: l’organizzazione degli orari di apertura è di competenza dei Länder. Così, anche se c’è la possibilità a livello nazionale dell’apertura 24 ore su 24 dal lunedì al sabato, alcuni  Länder prevedono il limite di 06.00 – 22.00 e altri, il limite di 06.00 – 20.00. La domenica è giorno di chiusura con alcune eccezioni: per panetterie, fiorai, edicole, musei, stazioni ferroviarie, aeroporti, resorts e luoghi di pellegrinaggio. I Regolamenti consentono l’apertura domenicale solo in casi eccezionali.
à Francia: non vi è alcuna restrizione di orario dal lunedì al sabato. La domenica e festivi i negozi food possono aprire fino alle 13.00. Per 5 domeniche all’anno, poi,  il sindaco può chiedere un’estensione dell’orario di apertura. Nelle zone turistiche e termali le aperture sono libere. E nelle città con più di 1 milione di abitanti e con forte tendenza al consumo, il prefetto può individuare, in deroga alla chiusura, le zone PUCE (Périmètres d’Usage de Consommation Exceptionnel).

Spagna: dal lunedì al venerdì gli orari sono regolati da una normativa regionale, non vi sono restrizioni solo per i negozi di dimensione inferiore ai 150mq. Il sabato non vi è alcuna limitazione. Sulle deroghe domenicali interviene ancora la normativa regionale, anche se è comunque solitamente autorizzata l’apertura per 12 giornate festive nel corso dell’anno.

Belgio: nel Paese dove ha sede il Parlamento Europeo l’orario da rispettare è limitato dalle 05.00 alle 20.00 nei giorni feriali e dalle 05.00 alle 21.00 ogni venerdì e giorni feriali pre-festivi. Domenica è considerato giorno di riposo settimanale, con la possibilità, da parte del commerciante, di sostituirlo con un altro giorno. Possono aprire 7giorni su 7 i negozi al dettaglio (però con orario 05.00 – 12.00); quelli di forniture e i negozi di giardinaggio (per un massimo di 40 domeniche/anno, con orario 05.00 – 20.00); le catene di alimentari con meno di 5 impiegati, macellai, panetterie, edicole, fiorai e negozi insediati in zone turistiche (con orario 05.00 – 20.00). Ulteriori eccezioni: la possibilità di apertura la domenica prima di Natale e 2 domeniche a scelta. Per quanto riguarda i Super/Iper mercati, questi possono restare aperti 3 domeniche all’anno.

Regno Unito: dal lunedì al sabato non vi è alcuna restrizione di orari. Durante le domeniche e i giorni di festa i negozi inferiori ai 280mq sono liberi di aprire, quelli più grandi possono aprire dalle 10.00 alle 18.00. A Natale e Pasqua le grandi superfici di vendita non possono aprire.

Paesi Bassi: dal lunedì al sabato l’orario di apertura stabilito è 06.00 – 22.00. La domenica e i festivi sono considerati giorno di chiusura. Il Governo può autorizzare fino ad un massimo di 12 aperture domenicali per anno. La vigilia di Natale, il Venerdì Santo e il 4 Maggio c’è l’obbligo di chiusura alle 19.00. Eccezioni per le stazioni di benzina.   

Grecia: dal lunedì al venerdì l’orario è 05.00 – 21.00 (l’eventuale estensione dell’apertura è decisa dal prefetto). Il sabato 05.00 – 20.00. La domenica è giorno di chiusura obbligatorio eccetto per stazioni di benzina, bar, caffetterie, pasticcerie, negozi fotografici, fiorai, antiquariati. Il prefetto, d’accordo con le parti sociali, può autorizzare l’apertura di altri tipi di negozi. I negozi sono aperti, inoltre, la domenica prima di Natale e il 31 dicembre anche se coincide con la domenica.  

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