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APPRENDISTATO C’È ACCORDO ORA SI CAMBIA

Gli apprendisti del Terziario hanno una nuova regolamentazione che dà attuazione a quanto introdotto dal Testo Unico in materia

lunedì 16 aprile 2012

Gli apprendisti del settore Terziario hanno una nuova regolamentazione che dà attuazione a quanto introdotto, nel 2011, dal Testo Unico in materia. Ciò grazie all’accordo di riordino complessivo dell’apprendistato siglato tra Confcommercio-Imprese per le le organizzazioni sindacali lo scorso 24 marzo a Cernobbio. L’accordo è il primo in Italia a dare attuazione alla nuova normativa, anche in coerenza con le linee della riforma del mercato del lavoro approvata dal Governo ed in discussione in questi giorni in Parlamento. A tale proposito il Direttore Generale di Confcommercio, Francesco Rivolta ha affermato: “Ricordiamo che già oggi oltre il 40% degli apprendisti vengono assunti dalle imprese dei nostri settori, imprese che confermano poi stabilmente oltre l’80% di queste assunzioni. Inoltre, l’accordo prevede, per specifiche figure professionali analoghe a quelle artigiane, durate diversificate e percorsi formativi ad hoc in grado di rispondere alle esigenze delle imprese e dei lavoratori. Dunque, l’aver raggiunto questo risultato in un momento ancora difficile per il Paese dimostra la volontà e la capacità delle parti sociali di andare oltre le divisioni nella ricerca di un obiettivo comune che è quello di favorire lo sviluppo delle imprese, l’economia e l’occupazione”.
Nei prossimi giorni sarà inviato alle aziende associate a Confcommercio Vicenza uno speciale notiziario di approfondimento delle nuove linee guida per questa tipologia contrattuale, che si divide in “apprendistato per la qualifica ed il diploma professionale”, “apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere” e “apprendistato per la formazione e la ricerca”. Certamente da segnalare il nuovo ruolo che il mondo imprenditoriale assume nella formazione di questi lavoratori, considerato che alle Regioni viene affidato solo il compito di erogare lezioni trasversali di base. Ciò consentirà, in sostanza, alle aziende e agli enti di categoria di erogare una formazione più specifica alle reali esigenze professionali e al lavoro che questi giovani svolgono effettivamente, migliorando l’efficacia dell’addestramento e soprattutto rendendolo più attinente alle attività aziendali.

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