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ESTATE 2013: MENO TURISTI, MENO LAVORO

I dati sui dipendenti delle imprese del turismo sono il segno evidente delle difficoltà in cui si trova l’economia turistica del nostro Paese

mercoledì 31 luglio 2013
Fonte: FIPE Confcommercio

I dati sui movimenti in entrata ed uscita dei lavoratori alle dipendenze delle imprese del turismo sono il segno più immediato delle difficoltà in cui si trova l’economia turistica del nostro Paese. Rispetto ad un anno fa il numero di lavoratori in ingresso viene stimato in calo di oltre 25 mila unità, per l’80% a carico dell’occupazione stagionale. In effetti è proprio il lavoro stagionale il termometro più sensibile per misurare la “stato di salute” dell’economia turistica. I circa 21 mila lavoratori stagionali di cui le imprese ritengono di poter fare a meno in considerazione del forte calo della domanda, particolarmente di carattere interno, riguardano per il 48% le imprese della ristorazione e per il 52% alberghi, campeggi e stabilimenti balneari.
L’estate 2013, probabilmente non soltanto per la crisi ma anche per il maltempo, è la peggiore degli ultimi 17 anni.
La quota di italiani che sta facendo o farà una vacanza continua a diminuire. La previsione è che soltanto il 39,7% (era il 40,8% nel 2012 e addirittura il 48,2% nel 2008 prima dell’inizio della crisi) farà una vacanza nel periodo compreso tra il 1 luglio ed il 30 settembre di quest’anno.
I viaggi estivi per vacanza saranno 29 milioni, il 6% meno del 2012 ed il 32% meno del 2008, quando il numero superava quota44 milioni.
In termini di consumi l’impatto della contrazione dei flussi turistici interni viene stimato in 1,5 miliardi di euro, 268 milioni dei quali a carico della sola ristorazione.

 

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